Lettera aperta del Prof. Josef Seifert

all’Eminenza Cardinale Decano Gian Battista Re

Sulla necessità di esaminare prima del prossimo Conclave l’accusa formale di eresia lanciata dall’arcivescovo Viganò (e sostenuta da molti illustri teologi, giuristi e filosofi di tutto il mondo) contro Papa Francesco.

24 aprile 2025




Pubblicato sul sito di Aldo Maria Valli





Il Prof. Josef Seifert



Informazioni sul Prof. Seifert

Nato nel 1945 a Seekirchen, vicino a Salisburgo, il filosofo Josef Seifert ha insegnato negli Stati Uniti e in Europa. Dopo alcuni saggi di critica ad Amoris laetitia, l’arcivescovo di Granada gli ha tolto la cattedra universitaria.

Netta la sua critica anche alla Dichiarazione di Abu Dhabi sottoscritta da Francesco: la dichiarazione, ha detto, “contiene tutte le eresie” e trasforma Dio in un relativista che “non sa” che esiste una sola verità e “non si interessa” del fatto che gli uomini credano il vero o il falso.


Testo della lettera

Eminenza, caro Cardinale Decano Giovanni Battista Re, i più cordiali saluti in Cristo.

Mi rivolgo a Lei, caro Cardinale Decano Re, perché solo Lei detiene ora l’autorità di consentire che, prima del prossimo Conclave, abbia luogo un’indagine sull’accusa di eresia sollevata contro Papa Francesco.

Lei detiene, fino all’elezione del prossimo Papa, la massima autorità nella Chiesa cattolica, inviterà, in unione con il Camerlengo Kevin Joseph Cardinale Farrell, i Cardinali qualificati di tutto il mondo di età inferiore agli 80 anni a eleggere il nuovo Papa e potrà determinare la data del prossimo Conclave.

Rendo pubblica la mia lettera a causa del poco tempo che resta per risolvere questioni di estrema importanza e urgenza.

Ho scoperto attraverso il testo J’accuse dell’arcivescovo Viganò due documenti pontifici, probabilmente dogmatici e certamente molto autorevoli, sulla questione dei “vescovi, cardinali e papi eretici” di Papa Paolo IV e San Pio V, che invocano solennemente la Sede di Pietro e dichiarano la validità di questi due documenti per tutti i tempi. Questi testi mi sembrano della massima importanza per la Chiesa in questo momento.

Essi chiedono solennemente che la Chiesa proceda con un esame delle accuse di eresia papale.

Il semplice fatto di aver scomunicato un arcivescovo perché ha agito esattamente come un Papa eminente e santo ha solennemente chiesto di agire di fronte a un Papa che ha aderito alle eresie prima, durante e dopo la sua elezione al Papato, è, a mio avviso, gravemente sbagliato e ingiusto. Queste accuse avrebbero dovuto essere prima esaminate e, se vere, non sarebbe stata appropriata alcuna punizione per averle sollevate.

Penso che la Chiesa lo debba a un arcivescovo ingiustamente scomunicato e ad almeno altre quattro persone scomunicate per lo stesso motivo, a due Papi e ai fedeli, per rispondere alla ferma insistenza di Papa Paolo IV che un Papa che professa l’eresia non è più Papa e non può esigere alcuna obbedienza, proprio come ha detto l’arcivescovo Viganò, con l’importante avvertimento che l’inopportunità di qualsiasi autorità che giudichi un Papa non si applica a un Papa eretico che semplicemente usurpa la Sede di Pietro ma, in virtù della sua eresia, non è veramente Papa e ha meno autorità nella Chiesa di qualsiasi cardinale o vescovo ortodosso.

Il significato cruciale di ordinare e completare questa indagine prima di convocare il prossimo Conclave risiede in questo: l’esito della prossima elezione papale dipende in gran parte dall’esito di questa indagine, perché San Pio V e Papa Paolo IV decretano che tutte le nomine di cardinali fatte da un Papa eretico sono nulle. Pertanto, se l’accusa di eresia prima dell’elezione di Papa Francesco, durante e dopo di essa, si rivelasse corretta, due terzi dell’attuale collegio cardinalizio sarebbero esclusi dal Conclave. Pertanto, è necessario giungere a una conclusione su questa questione prima del prossimo Conclave, perché altrimenti la prossima elezione papale sarebbe a priori invalida se non fosse stato determinato in precedenza se la maggior parte dei membri del Collegio cardinalizio sono elettori legittimi o meno, e se il futuro Papa eletto appartiene al Collegio cardinalizio o meno.

Inoltre, prima del prossimo Conclave dovrebbero essere chiarite altre due questioni strettamente correlate:

1.    se le modifiche apportate da Papa Francesco alle norme che regolano le elezioni papali decretate da San Giovanni Paolo II siano valide o (se egli non fosse un Papa valido) non valide, e
2.    se i documenti papali di Papa Francesco debbano rimanere negli Acta Apostolicae essere rimossi da essi (come hanno decretato i Papi S. Pio V e Paolo IV per i documenti emanati da un Papa eretico).

I Papi San Pio V e Paolo IV hanno decretato e stabilito a tempo indeterminato che tutte le decisioni, le nomine e le elevazioni di vescovi e cardinali e tutti gli scritti di un Papa eretico devono essere dichiarati nulli. Secondo questi documenti papali e secondo il diritto naturale, i cardinali scelti da Papa Francesco non possono rimanere elettori se l’accusa di eresia o apostasia del Papa Francesco si rivela vera.

Mi rivolgo a Lei, caro e altamente venerato Cardinale Re, perché solo Lei, in unione con il Camerlengo Kevin Joseph Cardinale Farrell, avete ora l’autorità di far sì che questa indagine abbia luogo prima del prossimo Conclave.

Poiché Lei, caro Cardinale, ora, fino all’elezione di un nuovo Papa, disponete della suprema autorità nella Chiesa, potreste agire immediatamente, rimandare il Conclave, determinare i membri della giuria tra i Cardinali nominati dai Papi precedenti a Papa Francesco che giudicherebbero sulla questione dell’eresia e della validità di Papa Francesco.

Per questo motivo, la esorto umilmente, caro Cardinale Decano, ad esercitare la sua autorità in un momento così drammatico della storia della Chiesa e ad agire in nome dell’autorità di due Papi che richiedono tale azione.

Penso che attualmente solo Lei possa essere paragonabile a Sant’Atanasio che, quando era ancora diacono, di fronte alla crisi ariana e a un Papa vacillante, riuscì (nonostante le due scomuniche subite durante il processo) a preparare la strada per alcuni concili che condannarono l’eresia ariana che, se accettata, sarebbe stata mortale per la fede cristiana. Ma l’eresia secondo cui Dio vuole la pluralità delle religioni, comprese quelle non cristiane, e altre attribuite a Papa Francesco sono ancora più antitetiche alla vera fede cristiana di quanto lo fosse l’arianesimo.

Pertanto, vi suggerisco e vi imploro umilmente di ordinare, prima dell’imminente Conclave, un esame giusto ed equo delle numerose accuse di eresia e (alla luce della dichiarazione di Abu Dhabi secondo cui Dio avrebbe voluto la pluralità delle religioni fin dalla Creazione, e del culto della Pacha Mama in Vaticano) anche di possibile apostasia di Papa Francesco.

Penso che con questa azione potreste salvare la Chiesa da una confusione storica unica e di proporzioni catastrofiche.

Vi trovereste sulla solida base dei documenti di Paolo IV e di San Pio V, i quali insegnarono solennemente che anche se TUTTI I CARDINALI AVESSERO ELETTO UN PAPA LIBERAMENTE, LA SUA ELEZIONE SAREBBE STATA ANNULLATA dalle eresie da lui difese prima e dopo la sua elezione.

Questo non ha nulla a che vedere con il fatto che voi agiate contro la Chiesa o contro il Papa: al contrario, è un atto di supremo amore per la Chiesa e per Francesco: perché SE l’accusa di eresia, lanciata formalmente e informalmente da alte autorità dottrinali e teologiche contro Francesco, sarà ritenuta fondata in un regolare processo ecclesiastico, la Chiesa confronterà i fedeli con la verità (e già Socrate diceva nel Gorgia) che non si può fare dono più prezioso a una persona che liberarla da un errore. L’occasione di liberare Francesco dagli errori durante la sua vita, ora, data la sua morte, è stata persa. Ma se Papa Francesco avesse revocato qualsiasi errore prima della sua morte e certamente li riconosce ora, condannarli e liberare la dottrina della Chiesa da essi sarebbe comunque un atto d’amore per Papa Francesco e soprattutto per la sposa di Gesù, la Chiesa, liberandola dal tremendo male delle eresie.

Penso che, se l’accusa di eresia è vera, un verdetto ufficiale valido che Francesco era un eretico e quindi non era un Papa valido, come è stato fatto con diversi Papi prima di lui, anche postumo, sarebbe di immenso beneficio per il futuro della Chiesa. Infatti, anche se Papa Francesco avesse rinunciato al suo ufficio, come ha fatto Papa Benedetto XVI, ciò non sarebbe stato affatto sufficiente a guarire la terribile ferita di un Papa eretico, perché sarebbero rimasti gli elementi distruttivi e i frutti velenosi del suo pontificato:

L’Acta Apostolica continuerebbe a contenere eresie non condannate.

Insegnamenti morali eretici come quelli espressi in Amoris Laetitia rimarrebbero apparentemente insegnamenti ufficiali della Chiesa e indurrebbero i fedeli a commettere gravi peccati.

Molte altre affermazioni eretiche del Papa che contraddicono direttamente le parole solenni di Cristo e i dogmi della Chiesa non sarebbero state cancellate dal corpus degli insegnamenti della Chiesa, come ad esempio:

- l’“insegnamento” (privato ma ripetuto) di Francesco su un inferno vuoto e l’inesistenza della punizione eterna,

- l’affermazione dell’annientamento invece della punizione eterna dei peccatori incurabili, un insegnamento tipico dei Testimoni di Geova incompatibile con diversi dogmi.


La frase contenuta nella dichiarazione di Abu Dhabi sulla volontà di Dio fin dalla creazione riguardo alla pluralità delle religioni (comprese quelle che negano la divinità di Cristo, la Santissima Trinità, la redenzione attraverso Cristo solo, eccetera) che è più apostata che semplicemente eretica, non sarà rimossa dagli Acta Apostolica ma rimarrà prescritta per tutti i vescovi e rettori dei seminari nel mondo da insegnare nei seminari nella una, sancta, catholica et apostolica Ecclesia come parte della preparazione dei seminaristi agli ordini sacri. Questa frase apostatica rimarrebbe agli occhi dei fedeli come “insegnamento della Chiesa”, ma in realtà non solo è non cattolica o addirittura anticattolica, ma anche anticristiana e ciò causerebbe un danno immenso alla fede e alla morale se fosse lasciata negli Acta Apostolicae.

Inoltre, solo se Francesco, dopo che la Chiesa avrà esaminato e condannato le sue eresie, che sono di gran lunga peggiori di quelle di qualsiasi Papa precedente, come Giovanni XXII, fosse dichiarato postumo non vero Papa, molte azioni compiute dal Papa (l’elogio papale e la celebrazione del giorno della Riforma, la statua, il francobollo e l’elogio di Lutero; il culto della Pachamama in San Pietro; le benedizioni alle coppie omosessuali e adultere, la falsa affermazione che attraverso la loro coscienza le coppie adultere e risposate possono sapere che Dio vuole che rimangano nel peccato di adulterio, piuttosto che seguire l’insegnamento perpetuo della Chiesa sul matrimonio espresso nella Familiaris consortio 83 ecc. ecc.), non potrebbero più essere considerate azioni e insegnamenti cattolici legittimi, né i suoi documenti rimarrebbero accettati come parte del vero insegnamento cattolico.

Di conseguenza, secondo l’insegnamento papale infallibile di Paolo IV e di San Pio V, a mio avviso, anche la nomina da parte di Francesco dell’80% dei cardinali elettori (che, umanamente parlando, probabilmente eleggeranno un Papa che potrebbe continuare a insegnare le eresie di Francesco) sarà ritirata e cesserà di essere una terribile minaccia per il prossimo Conclave e l’elezione di un nuovo Papa.

Per tutte queste ragioni, caro cardinale Gianbattista Re, vi imploro nel nome di Gesù Cristo, della Sua e nostra amata Madre che uccide tutte le eresie, e nel nome di San Giuseppe, il terrore dei demoni, di considerare se non siete chiamati ad aiutare a liberare la Chiesa dai mali citati.

Le chiedo in ginocchio di esaminare se Dio non la chiama, nel suo nome e in quello di Gesù Cristo, a diventare uno strumento umano per salvare la Chiesa dall’abisso verso cui sembra precipitare.

Questo passo mi sembra l’unico giusto, e i risultati negativi che potrebbe provocare, l’effettivo verificarsi di una divisione nella Chiesa tra la Chiesa di Bergoglio e la vera Chiesa, sarebbero un male molto minore rispetto a una Chiesa tranquilla ma immersa nel disordine e nell’errore; anzi, sarebbe una vera benedizione perché porterebbe a una rinascita della vera UNA, SANCTA, CATOLICA ET APOSTOLICA ECCLESIA fondata SULLA VERITÀ. Sono anche sicuro che innumerevoli cattolici accoglierebbero con favore questo passo.

Prego affinché Lei, caro Cardinale, in questo momento estremamente importante della Storia della Chiesa, riceva la grazia più piena dello Spirito Santo e abbia tutta la forza che La renderà capace di intraprendere qualsiasi missione pericolosa EGLI voglia da Lei, sia essa quella che io penso o qualcosa di completamente diverso che Lei apprenderà dallo Spirito Santo direttamente nella preghiera e nella meditazione.

Pertanto, caro Cardinale Gian Battista Re, possa Lei imitare, in modo più debole e umano, il glorioso San Michele e compiere un’ombra umana della sua lotta contro il diavolo in cielo, più piccola ma per certi aspetti non meno preziosa della sua azione angelica.

Infine: senza un santo dignitario della Chiesa che preservi la dottrina della Chiesa dall’essere contaminata dall’eresia papista, temo che solo un intervento diretto di Gesù o della Sua beata Madre possa salvare la nave della Santa Chiesa dall’affondare in un abisso infernale di errore, confusione e distruzione, che Dio ha giurato di non permettere mai. Ma penso, come diceva Sant’Ignazio, che Dio voglia che noi crediamo che tutto dipende da Dio, ma che agiamo come se tutto dipendesse da noi. Con l’aiuto della Sua grazia, indossiamo l’armatura dello Spirito Santo e combattiamo le potenze delle tenebre, con San Michele e la sua schiera celeste di santi angeli, Maria, Regina di tutti i Santi, sotto la protezione di San Giuseppe, terror daemonum.

Nell’amore di Gesù che ha dato la Sua vita per la Chiesa e ha versato il Suo Sangue santo per tutti noi, e che voglio servire con tutto il cuore e come umile servitore al vostro servizio molto più perfetto verso di Lui e la Santa Chiesa,

In Christo Mariaque

Vostro

Josef Seifert

Gaming, 24 aprile 2025





 
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