Nichilismo ecclesiastico


di Don Nicolas Cadiet, FSSPX


Pubblicato sul sito francese della Fraternità San Pio X

La Porte Latine






Rovine dell’abbazia di Ourscamp (Oise), Francia



Le autorità della Chiesa lavorano per farla vivere o per farla sparire?


Il superiore di una comunità contemplativa in declino, invitato all’anniversario dell’abbaziato di uno dei suoi confratelli, vedendo come la comunità fosse giovane e numerosa, esclama ironicamente: «Noi siamo vecchi e voi siete giovani; noi siamo pochi e voi siete numerosi; cos’è che non funziona qui?».
La verità è che questa comunità sta adottando sempre più le pratiche tradizionali e offre il suo aiuto per vivificare una comunità in procinto di chiudere.
Risposta: Piuttosto morire che chiedere il vostro aiuto!».

Un vescovo spiega ai suoi diocesani le sue linee guida per organizzare la vita delle parrocchie in assenza del sacerdote. Descrivendo gli incontri domenicali tra laici, aggiunge: «E se per disgrazia fosse presente un sacerdote, sarebbe preferibile che non si facesse riconoscere». 

Un altro vescovo, affidando ad uno dei suoi sacerdoti il compito di assicurare la Messa tradizionale in una cappella della diocesi, aggiunge: «Soprattutto, vigila che la comunità non diventi più numerosa».

«Dio ha creato le cose perché siano», dice il libro della Sapienza (1, 14), e dai più umili ai più complessi, tutti gli esseri cercano di preservarsi. Solo l’uomo, fin dalla sua caduta e soprattutto dopo la sua emancipazione rivoluzionaria si lascia incantare dall’idea di sopprimersi: si vergogna della sua civiltà, prova disgusto per la natalità, pratica l’aborto, il suicidio, l’eutanasia, ecc.

Questa tendenza morbosa ha apparentemente colpito anche la Chiesa: in essa si perseguitano le comunità fiorenti. Per abbatterle più trionfalmente le si dissimula con bersagli creati su misura (1):

- Lo zelo per una liturgia che esprima adeguatamente il Mistero della Fede e mantenga il timore riverenziale che conviene al culto divino … è rubricismo e una fissazione poco intelligente per le vecchie usanze, segno di una mente squilibrata.

- Militare per la fede viene caricaturato come trionfalismo e proselitismo – qualcosa che nessuno riesce a definire con chiarezza -.

- L’ideale della Cristianità è mascherato come ambizione politica.

- L’attaccamento all’esatta ed integrale espressione della dottrina cattolica diventa una maniera arrogante di pretendere di possedere la verità.

- L’intransigenza sulla morale è tacciata come giansenismo possessivo.


In breve, voler vivere cristianamente è visto come un comportamento morboso da combattere! Il vivere può generare gravi malattie, ma rassicuratevi, le autorità della Chiesa vegliano sulla vostra salute.

Che lo Spirito Santo voglia illuminare i cardinali perché diano alla Chiesa un Pontefice che rovesci questa cultura della morte!


NOTA

1 - Il Padre Jérôme Kiefer (1907–1985), monaco cistercense dell’abbazia delle Sette Fonti, fin dagli anni Cinquanta aveva costatato la decadenza dello spirito contemplativo nel suo Ordine e aveva denunciato questa musica sgradevole che già l’accompagnava: «Quando negli ambiente religiosi si parla contro la falsa devozione, nove volte su dieci è per scoraggiare quella vera. Nei nostri monasteri, la falsa mistica non è frequente. Non c’è bisogno di combatterla!» (Padre Jérôme, Valori, Ad solem, 2025, p. 29.







 
maggio 2025
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