Papa Leone XIV

Prime impressoni


di Aurelio Porfiri  (9 maggio 2025)









Devo ammettere che non consideravo molto la possibilità che potesse essere eletto un Papa statunitense. E se avessi dovuto scommettere su un Papa statunitense il nome non sarebbe di certo stato quello del Cardinal Francis Robert Prevost, di cui conoscevo poco o niente.

Ma i Cardinali hanno deciso di chiamare lui ad essere successore di Pietro e per questa decisione non posso che accettare che egli è il mio Vescovo e Papa, ed è il Supremo Pastore della Chiesa universale.

Proprio perché sapevo molto poco di lui, mi devo basare sulle prime impressioni di queste prime ore. Una cosa mi fa molto contento: il fatto che sia un agostiniano. Sant’Agostino è sempre stato uno dei miei santi preferiti e amo profondamente i suoi libri. Poi devo dire che vederlo apparire sulla loggia della Basilica di san Pietro con la mozzetta mi è sembrato un buon segno di ritorno ad una certa decenza nella forma, che è anche sostanza.
Il suo discorso di ieri è anche l’omelia di oggi nella sua Messa nella Cappella Sistina mi è parsa molto solida e credo che aver ribadito la centralità di Cristo sia stato un segno profondo per tutti.

Noto che anche i settori più conservatori nella Chiesa cattolica osservano con attenzione e curiosità questo nuovo Papa, pur se alla viglia veniva indicato come un candidato del fronte progressista.
Forse anche lui ci sorprenderà riportando un po’ di pace e serenità per una Chiesa divisa. Mi è sembrato un uomo mite e schivo, credo saprà pacificare gli animi, visto che la parola “pace” è stata quella da lui più ripetuta nel discorso per la sera dell’elezione.

Da musicista devo gioire perché finalmente siamo tornati ad ascoltare un Papa che canta e di questo non possiamo che essere contenti. Proprio sant’Agostino diceva che chi canta bene prega due volte e lo stesso santo ha dedicato delle pagine bellissime all’importanza del canto cristiano.
Nelle sue Confessioni (X, 33) fa questa riflessione:

I piaceri dell’udito mi hanno impigliato e soggiogato più tenacemente, ma tu me ne hai sciolto e liberato. Fra le melodie che vivificano le tue parole, quando le canta una voce soave ed educata, ora poso, lo confesso, un poco, ma non al punto di rimanervi inchiodato, cosicché mi rialzo quando voglio. Tuttavia per entrare nel mio cuore insieme ai concetti che le animano, vi esigono un posto non indegno, e io difficilmente offro quello conveniente. Talvolta mi sembra di attribuire ad esse un rispetto eccessivo, eppure sento che, cantate a quel modo, le stesse parole sante stimolano il nostro animo a un più pio, a un più ardente fervore di pietà, che se non lo fossero; tutta la scala dei sentimenti della nostra anima trova nella voce e nel canto il giusto temperamento e direi un’arcana, eccitante corrispondenza”.


Spero vivamente che il nuovo Papa porti ad un rinnovamento spirituale urbi et orbi, per Roma e per il mondo.






 
maggio 2025
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