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Il cardinale Hollerich pensa che Leone XIV reinterpreterà Fiducia supplicans Articolo della Fraternità San Pio X ![]() Il cardinale Jean-Claude Hollerich Il cardinale Jean-Claude
Hollerich, arcivescovo del Lussemburgo, non nasconde di essere
favorevole ad un cambiamento della morale cattolica riguardo alle
coppie dello stesso sesso.
Sul punto si è chiaramente spiegato in più occasioni. In una intervista rilasciata al quotidiano italiano Avvenire, egli valuta la continuità da attendersi tra il precedente e il nuovo pontificato. Il cardinale Jean-Claude Hollerich ritiene che Leone XIV si collochi sulla linea di Francesco. Nel preambolo all’intervista ha dichiarato: «Sarà un pontificato nella continuità col magistero di Papa Francesco. Io ne sono molto felice. E’ questo che la maggioranza dei cardinali ha voluto … ma con uno stile proprio». Egli sottolinea che Leone XIV non è stato scelto perché anti-Trump, ma perché è un uomo di preghiera e di unità. Il cardinale, che è stato relatore generale nell’ultimo Sinodo, sottolinea una dimensione che gli è cara: la sinodalità, e spiega: «Papa Leone XIV, nel suo primo messaggio, ha parlato di “Chiesa sinodale”. Avendo partecipato ai lavori del Sinodo, noi abbiamo un Papa che conosce la sinodalità, che la comprende, che osa essere sinodale. Non ci sarà una rivoluzione, ma una evoluzione». L’intervista dà modo al cardinale Hollerich di sottolineare l’importanza di collocare le donne in posti direttivi, ma, stranamente, non può dire nulla di ciò che pensa il nuovo Papa della trasformazione della Curia. Di contro, egli afferma che Leone XIV sostiene questo cambiamento, lui che è stato a lungo Prefetto di Dicastero prima della sua elezione. L’intervistatore pone anche una domanda sulla Dichiarazione Fiducia supplicans «che apre alla benedizione della coppie “irregolari”, comprese le coppie omosessuali», che è stata criticata da alcuni vescovi, in particolare africani. «Cosa succederà?», chiede il giornalista ad uno dei suoi più ferventi difensori. La risposta del cardinale Hollerich merita di essere riportata: «Papa Leone ha dichiarato, dalla Loggia centrale della Basilica di San Pietro, che la Chiesa è aperta a tutti. Cosa che si inscrive anch’essa nella continuità con Papa Francesco, che ripeteva: “Tutti, tutti, tutti”». L’accostamento è corretto e non è banale. Il cardinale prosegue: «Esiste nel cristianesimo un universalismo messianico secondo il quale il messaggio di salvezza di Gesù è rivolto a tutta l’umanità. Quindi esso è rivolto a tutti; compresi gli omosessuali. Nessuno può affermare che Cristo è morto sulla croce per tutti tranne che per gli omosessuali. La discriminazione non è cristiana». Questo modo di affrontare l’argomento è un perfetto sofisma, perché ignora il peccato. Certo, Cristo è morto per tutti i peccatori, ma il peccatore deve convertirsi per beneficiare della redenzione che Cristo ha ottenuto col Suo Sangue. Egli non può chiedere di essere benedetto in quanto peccatore. Cioè non può chiedere la benedizione del suo peccato. Il cardinale Hollerich conclude dicendo: «Quanto a Fiducia supplicans, io suppongo che il nuovo Papa potrà reinterpretarla, ma non abolirla. D’altronde la Chiesa non ha intenzione di assimilare al matrimonio le unioni tra persone dello stesso sesso. E in effetti, la Dichiarazione sottolinea che è ogni persona ad essere benedetta da Dio». Questo è del tutto inesatto: nel corso della storia della Chiesa sono state soppresse molte benedizioni per motivi pastorali e non per motivi dogmatici, perché in sé esse erano buone. Indubbiamente, la speranza del cardinale Hollerich è che Fiducia supplicans non venga puramente e semplicemente abolita, ma questo non è solo possibile, è necessario, per la purezza della fede cattolica e per porre fine ad una fonte di confusione. |