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Quando potremo tornare a fidarci del Vescovo di Roma? di Francesco Gisci ![]() 11 maggio 2025: Papa Leone XIV recita il Regina Coeli Il Cattolicesimo, unica vera
Religione (1) che unisce l’uomo al suo
Creatore, si fonda sul riconoscimento della Verità rivelata e
perfezionata assolutamente da Gesù Cristo Nostro Signore,
Seconda Persona della Santissima Trinità divina, e sul
riconoscimento dell’Autorità infallibile (2) (anch’essa
rivelata) del Sommo Pontefice di Roma, successore di Pietro e Vicario
di Cristo, su tutta la Chiesa Universale, Apostolica e Romana
divinamente istituita ed espressione visibile del corpo mistico di
Nostro Signore Gesù Cristo (3), laddove la Verità
è il criterio e la misura dell’Autorità (4), giammai il
contrario.
La cattiva volontà di invertire questo rapporto da parte dell’autorità che si è «conformata a questo secolo» (5), rifiutando la Verità, come al tempo dei Farisei e del Sinedrio che rifiutarono di riconoscere il Messia, Via, Verità e Vita (6), ha cagionato un castigo (7), oggi (8) come ieri (9): e Roma perderà la Fede e diventerà la sede dell’anticristo (10). Ma abbracciando la croce (mezzo), abbiamo la Speranza di purificarci e raggiungere la Salvezza eterna (fine). Come potremo riconoscere l’oggettiva volontà da parte del Papa di ristabilire l’ordine, divinamente istituito, tra Verità e Autorità? «Quando egli condannerà pubblicamente la “Nuova Messa” e ne proibirà la celebrazione sotto pena di scomunica; e quando condannerà e rifiuterà pubblicamente l’intero Vaticano II e le sue conseguenze» (11). [Testi e note da La Sacra Bibbia tradotta e commentata da A. Martini, M. Sales e G. Girotti, Edizioni Effedieffe, Viterbo, 2014-2021]. NOTE 1 - Enciclopedia Cattolica, vol. 10, voci Religione e Religioni, Editore Sansoni, Firenze, 1948-1954, pp. 694-741. 2 - Pastor Aeternus, 18 luglio 1870. 3 - Gn 17, 4-5: «E gli disse Dio: Io sono e il Mio patto mio (sarà) con te, e sarai padre di molte genti. E non sarai più chiamato col nome di Abramo [padre eccelso o elevato], ma sarai detto Abrahamo perocché io ti ho destinato padre di molte genti», p. 164. Gn. 32, 27-28: «Disse adunque [l’Angelo]: qual è il tuo nome? Rispose: Giacobbe. E quegli (disse): il tuo nome non sarà [più] Giacobbe ma Israele, perché se sei stato forte contro Dio, quanto più sarai forte contro gli uomini?», p 224. Dt. 32, 4: «La Pietra (l’opera) di Dio è perfetta», Dio è la Rocca di Israele, p. 720. Is. 51, 1-2: «Udite Me voi che seguite la giustizia e cercate il Signore: ponete mente alla pietra donde voi foste tagliati e alla sorgiva donde voi foste tratti. Ponete mente ad Abramo padre vostro…», così come Abramo era il fondamento del popolo Ebraico, così Pietro è il fondamento dei Cristiani e della Chiesa di cui Gesù Cristo Nostro Signore è l’architetto, p. 616. Gv 1, 42: «E Gesù, fissato in lui lo sguardo, gli disse: tu sei Simone, figliuolo di Giona, tu sarai chiamato Cefa, che si interpreta Pietro», p. 29. Mt 16, 16-19: «E Gesù rispose e gli disse: beato sei tu, Simone Bar Jona, perché non la carne e il sangue te lo ha rivelato, ma il Padre Mio, che è nei Cieli. E Io dico a te, che tu sei Pietro, e sopra questa pietra edificherò la Mia Chiesa, e le porte dell’Inferno non prevarranno contro di Lei. E a te Io darò [il potere de] le chiavi del Regno dei Cieli: e qualunque cosa avrai legata sopra la terra, sarà legata anche nei Cieli; e qualunque cosa avrai sciolta sopra la terra, sarà sciolta anche nei Cieli», pp. 95-96. Mt 18, 18: «In verità vi (Apostoli) dico, tutto quello che legherete sulla terra, sarà legato anche nel Cielo; e tutto quello che scioglierete su la terra, sarà sciolto anche nel Cielo», Dio dal Cielo ratificherà le sentenze pronunziate dai capi della Chiesa, p. 103. Ap. 1, 17-18: «Io sono il primo e l’ultimo. Sono la Vita, ma fui morto; ed ecco che sono vivente pei secoli dei secoli, ed ho le chiavi della morte e dell’Inferno», pp. 24-25. Ap. 3, 7: «Così dice il Santo e il Verace che ha la chiave di David, che apre e nessuno chiude, che chiude e nessuno apre», pp. 30-31. Is. 22, 20-22: «E in quel giorno chiamerò il mio servo Eliacim figliuolo di Helcia, e lo rivestirò della tua tonaca e lo rafforzerò col tuo cingolo; gli darò in mano la tua potestà e sarà come padre agli abitanti di Gerusalemme e alla casa di Giuda. E metterò sulla sua spalla la chiave della casa di David: ed egli aprirà, e nessuno chiuderà, ed egli chiuderà, e nessuno aprirà», pp. 401-402. Lc. 1, 32: «Ecco che concepirai e partorirà un figlio, e gli porrai nome Gesù. Questi sarà grande e sarà chiamato figliuolo dell’Altissimo: e a Lui darà il Signore Iddio la sede di Davide suo padre: e regnerà sopra la casa di Giacobbe in eterno. E il suo regno non avrà fine», ma il Regno di Gesù Cristo Nostro Signore è spirituale ed eterno perché Egli è consostanziale al Padre, p. 27. Lc. 22, 31-32: «Disse di più il Signore: Simone, Simone, ecco che Satana va in cerca di voi per vagliarvi come il grano. Ma io ho pregato per te affinché la Fede non venga meno, e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli», p. 123. Gv 21, 15-17: «E quando ebbero pranzato, disse Gesù a Simon Pietro: Simone, figliuolo di Giovanni, Mi ami tu più, che questi? Gli disse: certamente, Signore, Tu sai, che io Ti amo. Gli disse: pasci [reggere e governare] i Miei agnelli. Gli disse di nuovo per la seconda volta: Simone, figliuolo di Giovanni, Mi ami tu? Egli disse: certamente, Signore, Tu sai, che io Ti amo. Gli disse: pasci i Miei agnelli. Gli disse per la terza volta: Simone, figliuolo di Giovanni, Mi ami tu? Si contristò Pietro perché per la terza volta gli avesse detto, Mi ami tu? E gli disse: Signore, Tu sai il tutto. Tu conosci, che io Ti amo. Gesù gli disse: pasci le mie pecorelle», pp. 123-124, il Salvatore compie verso di Pietro la promessa fattagli e lo costituisce capo visibile e pastore supremo di tutta la Chiesa, gregge del Signore, in virtù del primato di giurisdizione. Sul ruolo primario di San Pietro si vedano tra gli altri: At 2, 14; 2, 37-47; 4, 5-12; 10, 4-6; 15, 4-7 e 15, 41. 4 - Ap. 21, 12-14: «E [Gerusalemme, la città Santa] aveva un muro grande che aveva dodici porte […]. E il muro della città aveva dodici fondamenti, ed in essi i dodici nomi dei dodici Apostoli dell’Agnello», p. 79. 1 Cor 3, 11: «Poiché nessuno [Autorità] può porre altro fondamento fuori di quello che è stato posto, che è Gesù Cristo [Verità]», p. 189, tutta l’autorità e la dottrina della Chiesa si fonda sull’autorità sulla dottrina data da Gesù Cristo agli Apostoli. Ef. 2, 19-22: «Voi [convertiti] non siete adunque più ospiti e peregrini, ma siete concittadini dei Santi e siete della famiglia di Dio. Edificati sopra il fondamento degli Apostoli e dei Profeti, essendo pietra maestra angolare lo stesso Cristo Gesù, su cui tutto l’edificio insieme connesso si innalza in tempio Santo del Signore. Su cui voi pure siete insieme edificati in abitacolo di Dio mediante lo Spirito», p. 354. Gv 10, 1: «In verità, in verità vi dico: chi [nel ministero e nel governo della Chiesa] non entra nell’ovile per la porta [col permesso dell’Autorità superiore, Dio] ma vi sale per altra parte, è ladrone [perché usurpa l’altrui] e assassino [perché non è atto a pascere ma solo ad uccidere]. Ma quegli che entra per la porta, è pastore delle pecorelle», p. 75. 5 - Rm 12, 2. 6 - Gv 14, 6. 7 - 2 Mac 6, 13: «perché indizio di gran benevolenza è il non permettere ai peccatori di seguire per lungo tempo i loro capricci, ma dar prontamente di mano al castigo», da La Sacra Bibbia, vol. 3, tradotta e commentata da A. Martini, Editore Francesco Piagnoni, XIX sec., p. 1029. Cfr.: «Il male fisicamente è una parziale privazione di bene e però è piuttosto un non-ente; per esempio la cecità = assenza, mancanza del bene della vista nell’uomo, che dovrebbe averla. […]. Dal punto di vista dell’essere il male ha la sua radice nella limitazione e nella molteplicità degli enti creati. In linea di operazione il male si inserisce tra la potenza e l’atto; per esempio il seme che non si sviluppa. […]. Il male in quanto non-ente, non può causare (realizzare = dare l’essere), né può essere causato se non per accidens dal bene stesso. Così Dio creando il mondo (= bene) è causa indiretta anche del male che si subietta nel bene creato che è necessariamente limitato, molteplice. […]. Il male non ripugna la Provvidenza perché Dio provvede ordinatamente più al bene universale, che esige spesso il sacrificio del bene particolare. Per esempio la colpa originale, che ha accentuato il male fisico e morale nel mondo, fu permessa da Dio che, però, vi ha innestato l’opera grandiosa della Redenzione», in Parente, Piolante, Garofalo, Dizionario di Teologia Dommatica, voce Male, Edizione Effedieffe, Viterbo, 2018, p. 325. 8 - La devastazione della vigna del Signore a causa della diffusione dell’eresia, a partire dal Concilio Vaticano II, da parte dei “successori” di Pietro, cfr. R. M. Wiltgen, Il Reno si getta nel Tevere: storia interna del Vaticano II; R. Amerio, Iota unum, Studio delle variazioni della Chiesa cattolica nel secolo XX; Mons. M. Lefebvre, Lo hanno detronizzato. Dal liberalismo all’apostasia: la tragedia Conciliare; Mons. F. Spadafora, Il post-Concilio. Crisi: diagnosi e terapia; R. di Mattei, Il Concilio Vaticano II, una storia mai scritta; don A. Mancinella, 1962, Rivoluzione nella Chiesa / Golpe nella Chiesa. 9 - La distruzione del Tempio di Gerusalemme nel 70 d.C. 10 - Messaggio della Madre di Dio a La Salette del 19 settembre 1846. 11 - Mons. R. N. Williamson, Perché la Resistenza?, Commenti Eleison n. 915 del 25 gennaio 2025. |