E Leone XIV si affretta a rabbonire i talmudici



di Maurizio Blondet


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Il rabbinato aveva preso a manifestare l’odio ebraico implacabile contro Bergoglio perché aveva osato usare il termine “genocidio” per lo sterminio a Gaza, e riconosciuto che la NATO aveva abbaiato alle porte russe.

La comunità ebraica romana ha dato l‘annuncio – ribadito pure da altre agenzie, anche vicine alla Chiesa – di un messaggio ricevuto da Leone XIV.

Il Rabbino Capo di Roma, Riccardo Di Segni, ha ricevuto il messaggio personale da Papa Leone XIV, con cui è stato informato della sua elezione a nuovo Pontefice. Nel suo messaggio, Papa Leone XIV si impegna “a continuare e a rafforzare il dialogo e la cooperazione della Chiesa con il popolo ebraico nello spirito della dichiarazione Nostra Aetate del Concilio Vaticano secondo”. Il Rabbino Capo di Roma, che sarà presente alla celebrazione della inaugurazione del pontificato, ha accolto con soddisfazione e gratitudine le parole a lui dirette dal nuovo Papa“.

Nostra Aetate” è il documento che assolve i giudei dal deicidio e si profonde in scuse clericali verso di loro, povere vittime, anzi il Vero Agnello sacrificale – Giovanni XXIII (probabile “fratello”) se  lo fece letteralmente dettare dal B’nai B’rith, la potentissima massoneria riservata ai soli Ebrei.

Dopo ciò,  la civiltà cattolica è stata rimpiazzata nella pubblica devozione dalla “unica religione rimasta”, quella dell’Agnello sacrificato dall’Oloché, ed è vietato metterne in dubbio il dogma  dei 6 milioni. E persino proibito usare la parola “genocidio” per altri stermini – non sono sacri ma profani.

Ora il Leone, e lo fa per primo chiamando lui il rabbi, riafferma la soggezione e sottomissione della neo-Chiesa conciliare ai Padroni, pardon, All’Agnello Innocentissimo.

Crescono i dubbiosi sulla legittimità del Conclave, minato alla radice perché Ratzinger fu costretto a lasciare il soglio con la violenza – irresistibile ancorché invisibile ai più, esclusione dello Stato Vaticano da SWIFT – per cui “non poté né vedere né comprare”,  come profetizza l’Apocalisse.

Frattanto crescono i dubbiosi sulla ponteficità di Leone:


CAPOLAVORO

La Curia bergogliana ha compiuto un vero capolavoro.

I suoi esponenti hanno scelto un cardinale di Curia, semisconosciuto, bergogliano, vaccinista, immigrazionista radicale, ma dai modi educati. E garbati.

Hanno tenuto celata la sua candidatura al Conclave, ben nascosta  dietro a quella, di facciata, del Segretario di Stato, Pietro Parolin.

L’ hanno eletto alla velocità della luce (solo quattro scrutini). Cosa impossibile se la candidatura non fosse stata pianificata.

Gli hanno fatto scegliere  un nome preconciliare: Leone. Gli hanno fatto indossare la mozzetta e la stola.  Ed ecco il nuovo Leone, anzi il nuovo San Pio X.

Il tutto per riassorbire il dissenso a “destra” di Bergoglio, contando sulla complicità spettacolare e vergognosa dei media teocons, l’ala destra del regime liberalcapitalista e delle sue menzogne.

Ora le casse vuote si riempiranno con i soldi dei conservatori americani, disgustati da Bergoglio ma elettrizzati dal nuovo Pontefice statunitense (guarda un po’ la combinazione!).

I modernisti, che hanno sostituito da tempo il Dio trino col dio quattrino, e lo Spirito Santo col lo spirito del tempi, gongolano.

Gli allocchi ci stanno cascando in massa.

Alle prime parole del nuovo Papa contro aborto e gender il capolavoro sarà completo.
Ai fedeli “conservatori” basta infatti il minimo sindacale per scatenare la papolatria, forzatamente repressa negli ultimi anni.
Lo stanno già facendo.

Viviamo nel tempo dell’inganno universale.

Martino Mora



LA SCALATA DI PREVOST GRAZIE A BERGOGLIO

C’erano una volta i crociati anti-Bergoglio. Oggi, quegli stessi paladini della verità si genuflettono davanti a Robert Francis Prevost, incensandolo come “Leone restauratore”. Dimentichi — o complici? — che il nuovo Papa è creatura integrale del pontificato precedente.

Curriculum vitae sponsorizzato Bergoglio™
•    2014: nominato Amministratore Apostolico di Chiclayo
•    2015: consacrato vescovo della medesima diocesi
•    2019–2020: inserito nei Dicasteri romani
•    2023: promosso Prefetto dei Vescovi
•    30 sett. 2023: creato cardinale
•    2025: eletto Papa con il nome di Leone XIV

Tutte nomine a firma Bergoglio. Eppure ora, il mondo della contro-informazione si esibisce in acrobazie dialettiche per spacciarlo come “alternativa”.
Ma se la fonte è corrotta, il frutto non può essere puro. Tranne che Bergoglio fosse legittimamente Papa.

Leone XIV è la prosecuzione liturgicamente decorosa di un pontificato teologicamente disordinato. Dietro la talare inamidabile, il medesimo sincretismo globale: sobrio nei paramenti, ma docile agli equilibri del nuovo ordine mondiale multipolare.

Ah, piccolo dettaglio: l’11 febbraio 2025, Prevost è stato nominato Balì Gran Croce dell’Ordine di Malta, entità cavalleresca oggi fusa con apparati diplomatici e sincretismi mondani. Proprio due mesi prima del conclave. Coincidenze?
Che ci siano anche loro dietro questa strana elezione, la più strana della storia moderna della Chiesa?

Insignia of Bailiff Grand Cross of Honour and Devotion conferred on Cardinal Robert Francis Prevost – Sovereign Military Order of Malta

https://www.orderofmalta.int/news/insignia-of-bailiff-grand-cross-of-
honour-and-devotion-conferred-on-cardinal-robert-francis-prevost/

L’11 febbraio 2025, appena 2 mesi prima del conclave, nella Cappella Magistrale, il Gran Maestro Fra’ John Dunlap ha conferito a Robert Francis Prevost, O.S.A. – oggi Papa Leone XIV – il titolo di Balì Gran Croce di Onore e Devozione nel Sovrano Militare Ordine di Malta (SMOM).
Un gesto che, lungi dall’essere meramente onorifico, manifesta un’adesione non solo simbolica a una struttura para-religiosa intrinsecamente opposta al Vangelo.


1.    Ordine metapolitico camuffato da istituzione spirituale (2Co 11:14)

Nato durante le Crociate, il SMOM si è evoluto in un’entità sovrana priva di territorio ma dotata di passaporti, ambasciate, status ONU e relazioni con oltre cento Stati. Più vicino a una piattaforma diplomatica transnazionale che a un ordine cristiano, rappresenta una forma di potere mondano mascherato da carità. L’adesione a tale organismo da parte di un pontefice contraddice apertamente il principio biblico della separazione tra Regno di Dio e regni della terra (Gv 18:36).


2.    Sincretismo sistemico

Pur proclamandosi cattolico, il SMOM accoglie membri di religioni e visioni estranee al cristianesimo. Tra essi figura Rick Joyner, predicatore pentecostale, appartenente al circuito dei così detti moderni “Apostoli e Profeti” e per sostenere una teologia dominionista e sincretista. La coesistenza di tali figure all’interno dello stesso ordine conferma la deriva sincretica in totale disaccordo con l’esclusività di Cristo come unico mediatore (1Ti 2:5) e con la purezza dottrinale richiesta ai santi (2Co 6:14–17).


3.    Continuità simbolica con l’esoterismo massonico

L’Ordine conserva riti, gradi e simbologie che richiamano esplicitamente l’ambito massonico e iniziatico. Il documento The Modern and Perfecting Rite of Symbolic Masonry mostra chiaramente le sovrapposizioni rituali e linguistiche tra la cavalleria templare e la massoneria. Questo impianto esoterico è incompatibile con la semplicità evangelica (2Co 11:3) e con il culto cristiano fondato sulla verità rivelata e accessibile a tutti.


4.    Infiltrazione globalista e ingegneria spirituale

Secondo numerose inchieste, tra cui quelle di Sylvia Browne [qui] e Texe Marrs (qui) il SMOM collabora da decenni con Gesuiti, banchieri e agenzie d’intelligence, fungendo da anello di congiunzione tra Chiese cristiane, élite globali e poteri occulti. La sua funzione è quella di facilitare la transizione verso una religione universale funzionale all’ordine globale multipolare. Nulla di ciò riflette la missione della Chiesa, che è predicare Cristo crocifisso (1Co 1:23), non costruire un sinedrio religioso per l’umanità.


5.    Contraddizione con l’ecclesiologia biblica

Il Nuovo Testamento non riconosce titoli cavallereschi né onorificenze mondane tra i presbiteri della Chiesa (1P 5:2, 3). La dignità ecclesiale è fondata sul servizio, non sul grado. Il coinvolgimento del SMOM in logiche mondane e sincretiche rende ogni adesione incompatibile con una Chiesa “senza macchia” (Ef 5:27), ma perfettamente coerente con l’agenda teologico-politica già promossa da Jorge Mario Bergoglio.


Conclusione

L’ingresso di Robert Francis Prevost tra i Cavalieri di Malta non è un atto decorativo, ma una scelta teologica, ideologica e rituale. Implica l’assenso a una visione esoterica, sincretica e mondialista, in palese conflitto con il Vangelo. È lecito chiedersi come un pontefice possa condividere un vincolo di appartenenza con figure dichiaratamente iniziatiche e anticristiane. Se il Vangelo è ancora la potenza di Dio per la salvezza di chi crede (Ro 1:16), tale compromesso costituisce non un onore, ma una forma deliberata di apostasia, mascherata da devozione. È probabile che dietro la più anomala elezione papale della storia recente vi siano anche queste reti occulte:
https://www.laveritarendeliberi.it/leone-xiv-e-il-sigillo-dellathos/

sotto il titolo una vignetta che vale una profezia

IL PAPA APPOGGIA L’Impostura climatica e quindi metterà la sua “autorità” al servizio del programma di spopolamento WEF –

Ordinerà ai credenti di sottomettersi alla dittatura Green

Giuliano Ferrara s’è addirittura innamorato di lui

L’editoriale dell’elefantino
Questo Papa capace di pronunciare la parola “autorità”
Giuliano Ferrara 10 mag 2025
https://www.ilfoglio.it/chiesa/2025/05/10/news/questo-papa-
capace-di-pronunciare-la-parola-autorita--7709744/





 
maggio 2025
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