Sinodalità: Leone XIV e l’eredità di Francesco



Articolo della Fraternità San Pio X






La lettera inviata dalla segreteria del Sinodo a Papa Leone XIV



Mentre Papa leone XIV inizia lentamente a prendere in mano le redini della Chiesa, e si attende con impazienza la sua omelia di investitura di Domenica 18 maggio, certi dossier, che somigliano a dei veri progetti, attendono la conferma del nuovo Papa o il loro rigetto.
Uno di questi dossier è quello della sinodalità e non è il meno importante.


 La sinodalità programmata fino al 2028


The Wanderer – un connazionale anonimo del Pontefice argentino – ha espresso la sua preoccupazione sul suo sito per il programma sinodale fissato da Papa Francesco fino alla fine del 2028.

In un suo articolo dello scorso 20 marzo, egli faceva notare che «malgrado l’incapacità più che evidente del Pontefice a prendere delle decisioni riguardanti la Chiesa, le decisioni sono comunque prese», e tra queste decisioni egli ne ha evidenziato una.

«L’agenzia stampa ufficiale del Vaticano ha annunciato senza vergogna che l’11 marzo, Francesco ha stabilito “l’inizio di un cammino che porterà ad una Assemblea Ecclesiale tra tre anni”.
Il cardinale Mario Grech, Segretario Generale del Sinodo, ha spiegato in una lettera che “questo processo di accompagnamento e di valutazione della fase attuativa, coordinato dalla segreteria generale del Sinodo, è stato approvato da Papa Francesco. […]

«Il cammino che porterà tutta la Chiesa allo svolgimento dell’Assemblea Ecclesiale nell’ottobre 2028, sarà definito in modo da offrire tempi adeguati e duraturi per incominciare a dare attuazione alle indicazioni del Sinodo, prevedendo in seguito degli incontri significativi di valutazione».


E il cardinale Grech dà il calendario di questa campagna di sinodalizzazione che si articola in tre anni:

- Marzo 2025: annuncio del percorso di accompagnamento e di valutazione.
- Maggio 2025: pubblicazione del documento di sostegno della fase di attuazione con le indicazioni per il suo sviluppo.
- Giugno 2025 – dicembre 2026: percorso di attuazione nelle Chiese locali e nei loro gruppi.
- 24-28 ottobre 2025: giubileo delle squadre sinodali e degli organismi     partecipativi.
- Primo semestre 2027: Assemblee di valutazione nelle diocesi e nelle eparchie.
- Secondo semestre 2027: Assemblee di valutazione nelle Conferenze Episcopali nazionali e internazionali, nelle strutture gerarchiche orientali e negli altri gruppi della Chiesa.
- Primo semestre 2028: Assemblee continentali di valutazione.
- Giugno 2028: pubblicazione dl’Instrumentum laboris per i  lavori dell’Assemblea Ecclesiale di ottobre 2028.
- Ottobre 2028: svolgimento dell’Assemblea Ecclesiale in Vaticano.


The Wanderer giustamente si indigna: «La prima riflessione che possiamo fare è che è assurdo, non solo farci credere che sia stato Francesco che, in piena coscienza, abbia preso una decisione così importante, ma anche pretendere che tale decisione sarà rispettata, visto che i fatti ci portano ad affermare che il pontificato di Francesco ha solo alcuni mesi di vita».

Quando l’autore scrisse questo articolo, al Pontefice argentino restava solo un mese di vita.
Il seguito dell’articolo assume ancora più peso: «In altri termini, essi [i collaboratori vicini a Francesco] tentano di stabilire un’agenda per il prossimo Papa.
Semplici manovre da ultima possibilità? Forse, benché io sia incline a pensare che quello che essi vogliono è confondere la situazione, in modo che se il prossimo Papa non sarà uno di loro gli sarà più difficile governare».

Resta il fatto che «se questo programma verrà effettivamente realizzato, il cardinale Grech e i suoi sostenitori porranno la Chiesa in stato di assemblea permanente, una specie di “assemblea dei soviet”, con la pretesa di farsi carico del governo della Chiesa; e dichiareranno: “andare verso una Chiesa sinodale”».

E The Wanderer conclude: «Questa è una, e solo una, delle avversità che il prossimo Pontefice dovrà affrontare. Io spero che i cardinali al Conclave prendano coscienza della [forte] personalità richiesta al candidato destinato ad affrontarla».

Oggi conosciamo il nuovo Pontefice: il cardinale Robert Francis Prevost, eletto col nome di Leone XIV. Quindi, la domanda è ormai scottante: cosa farà di questo processo già avviato e che richiede la sua conferma, ma che egli potrebbe rigettare?
Nelle sue prime parole pronunciate dalla loggia è nominata la Chiesa sinodale.

Il modo in cui egli tratterà questa questione mostrerà la strada che vuole percorrere Leone XIV.
Come ha detto il cardinale Joseph Zen davanti ai cardinali nel corso del preconclave: «Gli elettori del prossimo Papa devono essere coscienti che egli avrà la responsabilità di proseguire il processo sinodale o di fermarlo in maniera decisiva. Ne va della vita o della morte della Chiesa fondata da Gesù».









 
maggio 2025
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