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Leone
XIV e le rondini
maggio 2025
di
don Jean-Michel Gleize, FSSPX
![]() La recente nomina di un
vescovo mette in luce l’applicazione delle approssimazioni del Vaticano
II
Il cardinale Robert Francis
Prevosto è diventato
Papa Leone XIV l’8 maggio di quest’anno 2025.
Il 22 maggio seguente, il nuovo Vicario di Cristo ha confermato l’elezione di Padre Beat Grögli, parroco della Cattedrale della diocesi di San Gallo, in Svizzera (1). In virtù di un concordato firmato nel 1845 fra la Santa Sede e la Chiesa cattolica di Stato svizzera, il vescovo di San Gallo è scelto dal Capitolo della Cattedrale con la partecipazione del collegio cattolico locale, una sorta di parlamento ecclesiastico eletto dai cattolici della diocesi e composto anche da laici. In seguito, la Santa Sede può confermare o invalidare l’elezione del vescovo, il che equivale, secondo i dati ecclesiologici del Codice del 1917, ad investire il vescovo eletto del suo potere di giurisdizione, e questo prima ancora che egli riceva la consacrazione episcopale. Ciò vale per il vescovo di una Chiesa particolare come per il Papa: il nuovo eletto, designato come tale ad essere investito del suo potere, lo riceve direttamente da Cristo per il fatto stesso che accetta la sua elezione, nel caso del Papa, mentre nel caso del vescovo diocesano di una Chiesa particolare lo riceve direttamente dal Papa per il fatto stesso che questi conferma la sua elezione. L’attribuzione del potere di giurisdizione rimane in entrambi i casi indipendente dall’attribuzione del potere di Ordine, che avviene con la consacrazione episcopale. La cosa è attestata da un esempio storico: il cardinale Ottobono Fieschi, nipote di Papa Innocenzo IV, fu eletto centottantaseiesimo successore di Pietro l’11 luglio 1276, in sostituzione del beato Innocenzo V. Egli fu Papa solo fino al 18 agosto, data della sua morte, cioè per poco più di un mese. E fu Papa senza aver ricevuto la consacrazione episcopale, né l’ordinazione sacerdotale, rimanendo semplice diacono durante i 39 giorni del suo breve pontificato. La nuova ecclesiologia del Vaticano II, conseguente agli insegnamenti collegiali della Costituzione Lumen gentium, fa dipendere l’investitura del potere di giurisdizione dalla consacrazione episcopale, e questo in spregio di tutta la tradizione dogmatica, disciplinare e canonica della Chiesa. L’idea su cui si basa questa revisione della Tradizione della Chiesa è che il potere di giurisdizione è conferito direttamente da Cristo ad ogni vescovo, che diventa così parte integrante del Collegio. L’intervento del Papa si limita a porre le condizioni richieste all’esercizio di questo potere, la cui essenza non deriva più immediatamente dall’atto di investitura del Papa, come insegnava nel 1958 Pio XII in Ad Apostolorum principis, riprendendo l’insegnamento già dato nella Mystici corporis del 1943 e nella Ad sinarum gentem del 1954 (2). In tal modo il primato del vescovo di Roma si trova ad essere diminuito, col rischio, se non di diventare, quanto meno di apparire come il primato di un semplice portavoce esecutivo - o moderatore – del detto Collegio. In totale conformità con questa nuova ecclesiologia, fino alla consacrazione episcopale di Mons. Grögli, prevista per sabato 5 luglio 2025 nella Cattedrale di San Gallo, il vescovo predecessore di Mons. Grögli: Mons. Markus Büchel, continuerà a dirigere la diocesi come amministratore apostolico. Questo provvedimento, notificato ufficialmente dal Dicastero dei Vescovi, lascia chiaramente intendere, se c’è n’era bisogno, che Beat Grögli non è ancora stato investito del suo potere di giurisdizione: lo sarà solo il giorno della sua consacrazione. «Sono semplicemente felice della fiducia accordatami dal capitolo della Cattedrale», ha dichiarato Mons. Grögli, che ha 54 anni, al momento della sua elezione. Egli ha scelto come motto «In concordiam Christi», che significa «Nell’armonia di Cristo», Senza dubbio. Ma prima di questa elezione, Beat Grögli aveva dichiarato anche: «Il ministero ordinato non può essere unicamente una questione di uomini». Durante la conferenza stampa successiva all’elezione, il suo tono era un po’ più cauto e tuttavia abbastanza chiaro: «Il sacerdozio femminile arriverà. Noi dobbiamo percorrere insieme questo cammino» (3). Questo essere favorevole alle «ordinazioni femminili» del nuovo vescovo confermato da Leone XIV, traspariva anche dai suoi atti. Nel corso di diverse celebrazioni eucaristiche e Santa Messe presiedute da Grögli, e registrate su video nella Cattedrale di San Gallo, delle donne hanno letto il Vangelo e pronunciato l’omelia, in contraddizione col Diritto Canonico e le disposizioni liturgiche ancora in vigore (4). Questo nuovo vescovo sarebbe già rappresentativo della futura «generazione di Leone XIV»? E’ troppo presto per dirlo, solo il futuro potrà dirlo … e il presente, che impegna il futuro, ha anch’esso una certa parte nella nomina voluta dal nuovo Papa, ed è difficile credere che essa non sia avvenuta in piena conoscenza dei fatti. Alcuni diranno che una rondine non fa primavera, ma con la nomina di suor Tiziana Merletti (5), avvenuta peraltro lo stesso giorno dell’elezione di Mons. Grögli, siamo già a due di queste rondini… NOTE 1 - http://www.congregazionevescovi.va/content/congregazionevescovi/it/ rinunce-e-nomine/2025/maggio/22-maggio.html 2 - «I vescovi […] nella loro diocesi, ciascuno come vero pastore, pasce e governa in nome di Cristo il gregge che gli è affidato. Tuttavia, ne loro governo essi non sono pienamente indipendenti, ma sono sottomessi alla legittima autorità del Pontefice Romano, e se godono della potestà ordinaria di giurisdizione, questo potere è a loro comunicato dal Sommo Pontefice [immediate sibi ab eodem Pontifice impertira] (DS 3804)». Noi abbiamo ricordato questo insegnamento nella lettera enciclica, a voi diretta, Ad sinarum gentem: «Il potere di giurisdizione, che è conferito direttamente dal Sommo Pontefice per diritto divino, i vescovi lo ricevono per lo stesso diritto ma solo attraverso il successore di San Pietro, verso il quale, non solo i fedeli, ma tutti i vescovi sono tenuti a rispettosa obbedienza e al vincolo dell’unità»». 3 – https://www.srf.ch/kultur/gesellschaft-religion/neuer-st-galler-bischof-der- kuenftige-bischof-beat-groegli-muss-viele-erwartungen-erfuellen ; https://www.lifesitenews.com/news/pope-leo-xiv-confirms-priest-who- supports-womens-ordination-as-new-bishop- of-st-gallen-switzerland/?utm_source=featured-news&utm_campaign=usa 4 – https://www.youtube.com/watch?v=_XP3_tWXdL4 5 – https://fsspx.news/fr/news/une-religieuse-nommee-secretaire-dicastere-par-leon-xiv-52626[ ![]() Don Jean-Michel Gleize è professore di apologetica, di ecclesiologia e di dogma al Seminario San Pio X di Ecône. E’ il principale redattore del Courrier de Rome. Ha partecipato alle discussioni dottrinali fra Roma e la Fraternità San Pio X tra il 2009 e il 2011. |