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Inghilterra: minacciato il segreto della Confessione Articolo della Fraternità San Pio X ![]() Un disegno di legge proposto dal
Governo britannico per combattere gli abusi sessuali prevede la loro
denuncia anche quando questi vengono rivelati in Confessione.
Se verrà approvato, i sacerdoti cattolici rischieranno il carcere se si rifiutassero di violare il segreto sacramentale. Diversi capi ecclesiastici ed esperti hanno espresso il loro categorico rifiuto di questa misura. Il disegno di legge, in attesa della terza lettura, incorpora le raccomandazioni dell’inchiesta sugli abusi sessuali sui minori presentata al Parlamento nell’ottobre 2022, che prevedeva un “obbligo legale” di denuncia, senza eccezioni per le relazioni confidenziali o religiose. Il disegno di legge, presentato il 25 febbraio dal Ministro degli Interni Yvette Cooper, prevede di ampliare i poteri della polizia in materia di terrorismo, criminalità internazionale, disturbi dell’ordine pubblico e comportamenti antisociali, nonché di inasprire le pene per molestie e reati sessuali. Un capitolo è dedicato agli abusi sessuali sui minori. Esso impone l’obbligo di denunciare i sospettati, con una pena di sette anni di carcere per coloro che si oppongono o dissuadono le vittime dal farlo. Un memorandum specifica che un “consulente religioso o spirituale” che ascolta le Confessioni non sarà protetto dalle clausole sulla libertà religiosa della Convenzione europea dei diritti dell’uomo del 1950. “La libertà religiosa del consulente può essere limitata, in quanto potrebbe entrare in conflitto con i suoi obblighi legali e le sue convinzioni religiose”, spiega il documento. Il Governo ritiene che questa interferenza sia “giustificata” dall’esigenza sociale di contrastare gli abusi sui minori, anche in un contesto religioso. In una dichiarazione rilasciata nel novembre 2019 nell’ambito della suddetta inchiesta, il cardinale Vincent Nichols, arcivescovo di Westminster e Presidente della Conferenza Episcopale di Inghilterra e Galles, ha affermato che il segreto della confessione è “una parte essenziale dell’esercizio del sacerdozio” ed ha avvertito che qualsiasi tentativo di diminuirlo sarebbe stato “respinto”. Voci di spicco del cattolicesimo nel Regno Unito hanno espresso profonda preoccupazione per il disegno di legge presentato dal Governo di Keir Starmer che obbligherebbe il clero a rivelare informazioni ascoltate durante le Confessioni sacramentali relative ad abusi sessuali. In un’intervista con OSV News, Timothy Guile, Presidente dell’Associazione di Storia Cattolica Inglese, ha definito l’iniziativa “legislazione anticattolica” e ha ricordato le misure repressive adottate contro la Chiesa fin dalla Riforma. “I sacerdoti si sforzano sempre di rispettare la legge, ma non lo faranno se essa contraddice l’insegnamento cattolico”, ha aggiunto. “Nessun sacerdote rischierà la scomunica per aver violato il segreto della Confessione: preferiranno andare in prigione piuttosto che cedere a tali imposizioni”. Queste dichiarazioni fanno seguito alla conferma del Governo britannico che non saranno prese in considerazione eccezioni agli obblighi di segnalazione previsti dal nuovo disegno di legge su criminalità e polizia. Guile ha avvertito che, se approvata, la legge causerebbe un “grave conflitto”, e si è rammaricato del fatto che i legislatori britannici non siano “meglio informati” sulla Confessione. “I nostri politici sembrano non capire che l’insegnamento cattolico ha una dimensione globale”, ha concluso. Dal canto suo, Antonia Sobocki, Direttrice cattolica dell’organizzazione per le vittime di abusi LOUDFence, ha espresso riserve, osservando che è “molto raro” che gli abusatori cerchino l’assoluzione in Confessione. Ed ha aggiunto che “le persone dovrebbero smettere di usare gli abusi sui minori per danneggiare e attaccare la Chiesa cattolica. Questo è ciò che sembra accadere in questo caso, ed è particolarmente scioccante”. |