Orgoglio medico


di Silvana De Mari

Pubblicato sul sito dell'Autrice








Giugno purtroppo è il mese dell’orgoglio, che è un peccato capitale. Non hanno ancora pensato di dedicare un mese anche gli altri peccati capitali.
Nel mese della gola si potrebbe festeggiare la bulimia: se l’uso anomalo della regione anorettale è motivo di orgoglio, perché non dovrebbe esserlo l’uso improprio dell’esofago?
Quello di giugno è un orgoglio bizzarro: le persone sono orgogliose di stili di vita che moltiplicano le malattie sessualmente trasmissibili, proctologiche e a trasmissione orofecale, che poi il sistema sanitario dovrà curare sottraendo denaro a tutto il resto.

Si è appena svolto il Pride a Torino. È costato al Comune 150.000 euro, secondo Torino Cronaca, 150.000 € di denaro pubblico che sono stati sottratti a sanità, scuole fatiscenti, strade con le buche, famiglie con bambini disabili.
Il movimento LGBT è semplicemente un movimento politico di sinistra, non ha niente a che fare con i diritti umani delle persone a comportamento omoerotico, diritti che sono assolutamente rispettati nei paesi occidentali, dove quindi non c’è nessun bisogno di sperperare il denaro pubblico.
Questi diritti, incluso il più elementare, quello alla vita, sono calpestati nel sangue e nel dolore nelle infelici terre dell’Islam reale, per esempio Iran, Arabia Saudita, Gaza, come in altri tempi in quelle del comunismo reale, per esempio Cuba: uno dei maggiori massacratori di uomini a comportamento omoerotico è stato Che Guevara, eppure la maglietta dove la sua effige si sposa con l’arcobaleno LGBT regna incontrastata nel kitsch dei Pride.

Il Pride di Torino si è aperto mostrando una grande bandiera di Hamas, che i gay li vuole morti e li ammazza buttandoli giù dai piani alti, i più fortunati, oppure trascinandoli per le strade legati dietro a un’auto, i meno fortunati.
Esporre quella bandiera vuol dire approvare l’assassinio dei civili israeliani il 7 ottobre, benedire l’ipotesi della distruzione dello Stato di Israele e dell’assassinio di tutti gli Ebrei del mondo, come specificato nello statuto di Hamas, ma soprattutto dichiara in maniera ufficiale, definitiva, incontrovertibile, che del benessere, o anche solo della sopravvivenza delle persone a comportamento omoerotico, al movimento LGBT non importa nulla.

Gli appartenenti ai vari circoli LGBT sono tizi non eletti da nessuno, che rappresentano solo sé stessi, e che sottraggono cifre notevoli ai contribuenti italiani. Una parte dei loro finanziamenti arriva attraverso l’UNAR, unione antirazzista, nella bizzarra ipotesi che una eventuale perplessità per uno stile di vita non genetico e ad alta morbilità, abbia a che fare con il razzismo.
Un’altra parte dei soldi arriva da società private, in teoria sono soldi privati, ma in realtà sono sempre raccolti aumentando prezzi di beni e servizi che potrebbero essere più bassi.

Da quando il Presidente Trump ha seccamente dichiarato che esistono solo due sessi, uomo e donna, molte ditte hanno tolto l’arcobaleno dal loro logo, e si è avuta una contrattura dei finanziamenti privati.
L’ultimo fiume di denaro a tizi, insisto, non eletti da nessuno e che non hanno superato nessun concorso, è di nuovo denaro pubblico e arriva attraverso i sindaci.
L’orgoglio degli individui a comportamento omoerotico si manifesta con nei Pride finanziati dallo Stato succhiando i soldi ai cittadini e sottraendo denaro a chiunque ne abbia veramente bisogno: le famiglie con bambini disabili, le persone che avrebbero bisogno di cure ed esami dati in tempi decenti, in ospedali decenti, con sale d’aspetto decenti, con cibo decente, la possibilità di ricoverare i propri anziani non autosufficienti con facilità, senza liste di attesa, in RSA con animatori, psiconeurologi, dietologi, giardini carini, magari pet terapy.

In una nazione dove avere un anziano non autosufficiente in casa è una dannazione, regaliamo soldi ai Pride. I Pride sono osceni, perché devono esserlo ci spiegano su Gay.it, osceni e blasfemi perché il Pride se non è osceno e blasfemo non funziona, non è trasgressivo.
Osceno secondo il dizionario vuol dire che offende la morale pubblica, la morale del popolo. Blasfemo vuol dire che offende la religione del popolo.
La trasgressione fatta con denaro pubblico è una odiosa forma di dittatura.
Il popolo paga perché la sua morale e la sua religione, il valore più sacro, siano derisi.

Quest’anno il Pride di Torino ha avuto il patrocinio anche di chi dovrebbe preservare la salute, ed è quando meno bizzarro visto che si santifica l’orgoglio di comportamenti che moltiplicano le malattie.
Il 28 maggio è stato dato il glorioso annuncio: gli stessi ordini sanitari che hanno escluso dal lavoro tutti i non vaccinati, sono deliziosamente inclusivi con comportamenti che moltiplicano le malattie.
La maggiore morbilità del comportamento omoerotico passivo è dovuto a due fattori.
Il primo è un fattore anatomico: l’ultima porzione del tubo digerente è programmata per digerire; nel momento in cui viene usata per scopi ricreativi si ammala, subisce microlacerazioni nella sua fragilissima mucosa, non ha nessuna difesa verso le eventuali trasmissione di malattie sessualmente trasmissibili il cui rischio si moltiplica.
Il secondo motivo è la tendenza autodistruttiva che porta molti maschi a comportamento omoerotico a evitare le precauzioni.

Come spiegano i fondamentali autori gay: Mario Mieli e Leo Bersani, esistono nel comportamento omoerotico maschile, in particolare quello passivo, delle linee di autodistruzione, motivo per cui molte di queste persone non solo non prendono precauzioni, il cosiddetto bareback, ma a volte si espongono volontariamente a pratiche per aumentare il rischio di contrarre malattie, il cosiddetto bug chasers.
Leo Bersani specifica come il contrarre l’AIDS e le altre malattie sessualmente trasmissibili siano un diritto umano perché le linee autodistruttive sono un elemento fondamentale.
Le malattie sessualmente trasmissibili sono talmente diffuse tra i gay, che esistono interi manuali a questo dedicato. I test si fanno direttamente dentro i circoli gay (ma sempre a spese dei contribuenti).

 



 
giugno 2025
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