Il “Pane di Sant’Antonio”, l’antico “Pondus pueri”

L’opera provvidenziale di Sant’Antonio





di Centro Studi Federici


Pubblicato dal Centro Studi Federici

Tratto da: L’Almanacco di Terra Santa pel 1922, Tipografia dei PP. Francescani, Gerusalemme, pagg.16-17.







Parigi - Il pane di Sant'Antonio


E’ il - Pane di Sant’Antonio -, istituzione non moderna, come si potrebbe credere, ma antica quanto il culto del Santo. Negli ultimi tempi è stata ravvivata soltanto, variando il nome: ora chiamasi - Pane di S. Antonio - da principio si diceva - Peso del fanciullo, Pondus pueri - ed ebbe origine dal seguente miracolo del Santo:

In Padova, ad una povera madre cadde nel pozzo il figliuolo, il suo caro Tomasino, e quando fu estratto era già morto. In preda a un dolore che solo può misurare una madre, chiamava il figlio con i nomi più teneri ma quello non rispondeva: si rivolse a S. Antonio per ridonarle il figlio, promettendo di dare poi tanto pane ai poveri quanto era il peso del suo Tomasino.
Piacque al Santo la proposta, e mentre a notte alta, la povera madre straziata nel suo dolore ripeteva attorno la salma del figlio la preghiera, Tomasino si ravvivò e con dolce sorriso, come destatosi dal sonno, rispose ai baci della madre.
 
La donna mantenne la promessa distribuendo ai poveri tanto pane quanto pesava il figlio. Da qui il nome di - Peso del fanciullo -.
Il fatto prodigioso ben presto si diffuse, e il grazioso S. Antonio continuò a concedere favori per tali promesse giovando così ai richiedenti e sovvenendo i suoi cari poveri.

Ma i bisogni della società crebbero: era pertanto necessario che l’opera provvidenziale del Pane prendesse proporzioni più vaste, e la divina Provvidenza si servì nuovamente di S. Antonio con un aneddoto graziosissimo e semplice come d’ordinario suole usare Dio per operare grandi cose.

Pel mattino del 12 Marzo 1890 la signorina Luisa Bouffier di Tolone, nell’aprire il suo magazzeno le si spezzò la chiave. Ne aveva un mazzo in mano, ad una ad una le provò tutte, ma nessuna apriva. Chiamò un fabbro, ed insieme provarono una quantità di chiavi e sempre inutilmente. Si decise di forzare la serratura, intanto il fabbro andò alla bottega per prendere gli arnesi.
Durante l’assenza del fabbro, la Bouffier disse fra sé: come S. Antonio fa ritrovare le cose perdute così spero faccia aprire ancora le porte chiuse, e con atto di fiducia semplice promise al Santo di dare una certa quantità di pane ai poveri se le faceva aprire la porta senza forzarla.
Come il fabbro fu di ritorno, la signorina gli disse della promessa fatta, quindi lo pregò di provare ancora una volta con le chiavi usate prima senza risultato. Il fabbro accondiscese, e appena mise nella toppa la prima chiave, la serratura si aprì senza difficoltà.
Conosciuto il fatto, i vicini si unirono alla Bouffier per pregare S. Antonio chiedendogli grazia e promettendo in compenso pane per i poveri.
In breve tempo il magazzino della Bouffier divenne meta di continui pellegrinaggi per pregare la statuetta di S. Antonio onde ottenere favori con la promessa del pane dei poveri.

Persone d’ogni classe della società, nobili, magistrati, generali d’esercito e della marina, impiegati, genitori, figli quotidianamente affluivano nel retrobottega della Bouffier avanti S. Antonio per chiedere grazie e poi ritornavano a grazia ricevuta con l’obolo per il pane ai poveri.
Non è possibile numerare le grazie ottenute con tale mezzo che servì potentemente a richiamare gli uomini più indifferenti a credere alla divina Provvidenza e ritornare a Dio.

In brevissimo tempo la Opera del Pane di S. Antonio si diffuse dappertutto, ed ora non vi è città, piccolo villaggio, Chiesa o Cappella che non abbia questa benefica istituzione. Sono senza numero le Immagini e le statue del Santo col Bambino sorridente in braccio attorniato da fiori e luci con la cassetta ai piedi per raccogliere le suppliche e le offerte delle promesse per il pane ai poveri che a Lui sono tanto cari.
E il Santo tutti ascolta, tutti favorisce e benedice col suo ineffabile sorriso in cui rispecchiasi la bontà del suo cuore, espressione vivente della carità di cui continuamente avvampa verso il suo amato Bene, Dio.









 
giugno 2025
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