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Vaticano: la banca è al verde, ma le finanze restano in rosso ![]() Vaticano: la sede dello IOR Secondo il rapporto annuale pubblicato l’11 giugno 2025, sul sito ufficiale di informazioni della Santa Sede: Vatican News, l’IOR ha registrato solidi risultati finanziari per l’anno 2024, confermando un andamento positivo dopo anni di riforme. L’Istituto ha registrato un utile netto di 32,8 milioni di Euri, con un aumento del 7% rispetto ai 30,6 milioni di Euri del 2023. Questo risultato ha permesso di distribuire un dividendo di 13,8 milioni di Euri al Papa, in conformità con la missione dello IOR di sostenere le opere di carità e di religione della Chiesa cattolica. Anche i fondi dello IOR sono aumentati, con un coefficiente dei capitali di base che ha raggiunto il 69,43%, con un aumento del 16,1% rispetto al 2023. Tale aumento deriva da una diminuzione dei rischi e dall’aumento della capitalizzazione, con un patrimonio netto di 731,9 milioni di Euri, cioè un aumento di 64,3 milioni di Euri in un anno. Da notare che l’IOR gestisce un totale di 5,7 miliardi di Euri tra depositi, conti correnti, gestioni patrimoniali e titoli in deposito, contro i 5,4 miliardi del 2023. Il Vaticano ritiene che questi risultati testimoniano una «gestione prudente» e una strategia di investimento «allineata con i principii della Dottrina Sociale della Chiesa». Il rapporto, certificato senza riserve dalla società di revisione Mazars Italia, sottolinea la conformità dello IOR con le norme internazionali. Inoltre, il 79% delle linee di gestione patrimoniale ha superato i loro indici di riferimento, dimostrando la qualità dei servizi di investimento offerti a più di 12000 clienti in 110 paesi. Questi risultati riflettono gli sforzi di modernizzazione e di trasparenza iniziati sotto il pontificato di Benedetto XVI, che hanno permesso allo IOR di allontanarsi dal suo tumultuoso passato segnato da scandali di riciclaggio di denaro. Tuttavia, le finanze complessive del Vaticano rimangono in una situazione preoccupante. La Santa Sede ha un deficit strutturale cronico, stimato tra i 50 e i 90 milioni di Euri per anno, che rappresenta circa il 7% del suo bilancio totale di 1,2 miliardi di Euri (+33 milioni di Euri rispetto al 2022). Il bilancio del 2025, giudicato troppo ambizioso, è stato bocciato dalla Commissione di cardinali prima di essere adottato dopo alcuni aggiustamenti. Questa situazione è dovuta a diversi fattori. Prima di tutto le entrate, che dipendono in larga misura dalle donazioni dei fedeli e dal vasto patrimonio immobiliare in Italia, sono diminuite. Il calo delle donazioni, combinata con una gestione talvolta definita dilettantesca, hanno aggravato il deficit. In più, i fondi pensione dei 5000 impiegati e pensionati del Vaticano è in deficit (350 milioni e 1 miliardo di Euri). Anche gli scandali finanziarii hanno macchiato la reputazione del Vaticano. L’esempio più eclatante è l’acquisto di un immobile a Chelsea (Londra) costato 350 milioni di Euri e poi rivenduto con una perdita di più di 100 milioni. Un investimento fallimentare che ha portato ad un clamoroso processo per corruzione, le cui conseguenze legali sono lungi dall’essere concluse. Non c’è dubbio che Papa Leone XIV, eletto l’8 maggio 2025, abbia posto le finanze vaticane tra le sue priorità. Il nuovo Papa potrebbe rivolgere un’attenzione rigorosa alla gestione finanziaria. Tra le strade considerate: la riduzione del personale diplomatico non indispensabile per le attività del Vaticano, un settore che rappresenta una spesa importante. La riforma finanziaria sarà per Leone XIV una delle tante prove cruciali del suo pontificato. |