Iran, Israele, USA:

per ora c’è un solo sconfitto.

E gli Ebrei dovrebbero giudicarlo
 



di Massimo Viglione


Pubblicato sul sito di Marco Tosatti







Prof. Massimo Viglione



C’è un solo sconfitto

Trump annuncia la tregua e poi la pace! Parla già di guerra dei 12 giorni!

Inutile dire che la prudenza è d’obbligo e che non possiamo certo escludere che tutto ciò poi venga smentito.

Ma, prendendo per ora per vera la cosa, ovvero dando per scontato (ma sempre idealmente e non concretamente) che tutto vada così, possiamo iniziare a trarre alcune considerazioni oggettive:

1. C’è un aggredito (Iran) e due aggressori (Israele e USA), ma i due aggressori sono molto differenti l’uno dall’altro;

2. Si è verificato ormai che l’aggredito non è in possesso di armamenti nucleari, pertanto l’attacco è del tutto ingiustificato e immorale. Ma, occorre dire a riguardo, che lo sarebbe stato anche in caso contrario, visto che la regola dell’impedimento del possesso di armi nucleari o vale per tutti o non può valere per nessuno: così funziona il diritto internazionale, altrimenti è solo la legge del più forte;

3. L’Iran, indubbiamente l’aggredito come detto, ha risposto agli USA tirando due missiletti inutili su posizioni inutili senza alcun danno serio;

4. Però ha risposto in maniera assolutamente massiccia contro Israele, il vero aggressore, provocando danni enormi e perfino l’esodo degli Ebrei dalle loro case e città (ciò che i Palestinesi di Gaza però non possono fare);

5. Era inutile maledire tanto Trump. Se veramente le cose andranno così, ne esce di fatto vincitore. Può piacere o no, ma è un dato di fatto oggettivo: con due bombette inutili, tirate su posizioni inutili con danni inutili, ha scavalcato Israele e lo ha messo all’angolo; oppure lo ha salvato da se stesso, però comunque lo ha messo da parte;

6. L’Iran, come detto, ha fatto altrettanto. Sembrerebbe quasi che – fantapolitica d’antan (o no?) – le due parti si siano accordate in precedenza per risolvere la questione facendo ricadere tutto sull’unico colpevole vero.

7. E chi è l’unico colpevole vero, che ne esce massacrato e pure denigrato, sia politicamente che militarmente, da tutta questa storia?

Proviamo a indovinare?

L’aggressore. Il vero aggressore. Che ora dovrà ricostruire intere città e rimettere al loro posto i suoi cittadini costretti a ignominiosa fuga per salvarsi la pelle, senza nemmeno l’attenuante di essere stati attaccati da un nemico brutto e cattivo, ma dimostrando di essere stati loro gli aggressori brutti e cattivi e pure massacrati. “Cornuti e mazziati”, dicono a Napoli.

Insomma, stavolta Israele sembra proprio uscirne a pezzi. Soprattutto per un motivo preciso: perché, se le cose stanno davvero così, di fatto il suo Capo di Governo è stato:

1. o turlupinato da Trump e Khamenei in accordo;

2. Oppure ha dovuto egli stesso ricorrere a Trump per uscire da una situazione terribile nella quale la sua follia assassina lo aveva messo.


In ogni caso, questa “guerra dei dodici giorni” ha dimostrato che Israele è molto forte con i bambini palestinesi, ma tutto chiacchiere e distintivo con chi è in grado di difendersi da solo.

Pensate come si sentono ora gli idolatratori di Israele nostrani, che gridavano alla vittoria dopo i primi due giorni, facendo la figura degli esaltati senza cervello e senza anima… La loro forza si fonda sul massacro di bambini e anziani indifesi.

Se gli Ebrei fossero davvero una democrazia e un popolo forte come dicono di essere, dovrebbero immediatamente arrestare, processare e condannare, senza limiti di pena, il loro capo per fare giustizia di questo criminale internazionale.

Magari poi dando libertà ai Palestinesi di Gaza, almeno per salvare l’ultimo atomo di onore che possono ancora avere dinanzi al mondo.

Ma gli Ebrei non faranno mai questo.


E devo dire ancora una cosa scomoda, che mi inimicherà molti. Ma la verità delle cose va sempre detta.

Io temo che la questione non si risolva così, e che quindi quanto appena da me detto possa essere smentito dai fatti futuri. Ma se invece davvero tutto finisce qui, beh, allora mi spiace per tanti amici e amiche, ma Trump ha risolto un problema, non lo ha aggravato.

Staremo a vedere. Sia chiaro, lo ribadisco. Sono pronto che tutto si riveli falso e si vada al disastro. Ma se tutto finisce qui, Trump non solo ha risolto il problema, non solo non ha fatto vera guerra a nessuno, ma la vera bomba l’ha tirata su Israele, non sull’Iran.

A meno che, come già detto, non abbia dovuto intervenire proprio per salvare Israele e fermare la guerra devastante. Ma anche in questo caso, la sua politica ha comunque portato alla pace.

Questa spiegazione, peraltro, dà senso all’atteggiamento molto prudente e sensato della Russia.

Mentre tutto ciò non darà mai giustificazione agli esaltatori di quello Stato che per il momento è l’unico pericolo e la vera tragedia del Medio Oriente, e quindi del mondo.

Non vale proprio la pena di “morire per Israele”. Né di umiliare la propria dignità intellettiva e morale seguendo tali follie.

Qualcuno dice che Trump abbia voluto mandare un messaggio alla Cina, del tipo: “Siamo ancora i gendarmi del mondo”. Non saprei.

Quel che è certo, però, è che ha vinto la volontà di potenza contro ogni forma di rispetto razionale del diritto internazionale.

Trump è vincitore, occorre ammetterlo (sempre se veramente le cose restano così): però, non potrà mai più presentarsi come il “Maga” puro che si isola dal mondo. Da questo punto di vista, credo che dovrà fare i conti con una parte del suo stesso mondo.

Stavolta, è un dato di fatto che è intervenuto, sebbene in maniera quasi ridicola. Come dire: “isolati sì, ma fino a quando ci conviene e nelle modalità che piacciono a noi”.

Alla fine, chi vuole comandare il mondo, deve per forza sporcarsi le mani. Per questo, credo, Trump ora ha comunque le mani un poco più sporche. Ne esce bene, inutile dire il contrario, ma non ne esce incolume.



 



 
giugno 2025
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