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Non cadere nelle trappole. Ecco il “metodo Leone” ![]() Il suo obiettivo è quello di unire le due o più parti in cui è divisa la Chiesa, e per questo deve cercare di accontentare tutti, cosa non proprio facile. Ciò che è chiaro è che difenderà la dottrina, il deposito della fede; ciò che non è ancora chiaro è come lo farà, anche se stiamo assistendo ad alcuni gesti significativi. Ad esempio, quando un professore dell’Università Sant’Anselmo, specializzata in liturgia, Andrea Grillo, ha attaccato il beato e futuro santo Carlo Acutis dicendo che il suo amore per l’Eucaristia era preconciliare e che fu educato molto male sotto questo aspetto, il Papa non ha risposto, anzi ha fatto finta di niente, ma giorni dopo, approfittando della solennità del Corpus Domini, ha portato in processione il Santissimo da San Giovanni in Laterano a Santa Maria Maggiore. Per chi non conosce Roma, quel percorso non è solo lungo quasi un chilometro, ma ha una ripida discesa, seguita dalla corrispondente salita. Il Papa ha camminato portando il Santissimo per tutto il tempo, e quell’ostensorio non pesa meno di quattro chili. Non è stata solo una manifestazione di devozione all’Eucaristia e una professione di fede nella presenza reale del Signore, ma anche un’impresa fisica che pochi sono in grado di compiere. Il Papa dunque non ha risposto al professor Grillo citandolo, ma gli ha risposto portando il Santissimo per un chilometro. Non so se il professore, che è stato consigliere di Papa Francesco sulle restrizioni alla Messa tradizionale, se ne sia reso conto. Di certo, i responsabili dell’Università Sant’Anselmo pochi giorni dopo hanno pubblicato una nota prendendo le distanze dalle critiche di Grillo al beato Acutis e assicurando che in quel centro si insegna la dottrina della Chiesa. Un altro esempio riguarda le numerose voci di vescovi e cardinali che chiedono la fine del celibato obbligatorio dei sacerdoti, perché diventi facoltativo. Il Papa non si è pronunciato su questo punto, ma durante il giubileo dei seminaristi e quello dei vescovi, appena celebrati a Roma, ha detto a entrambe le categorie che è indispensabile vivere castamente. Lo ha detto anche ai vescovi, e senza menzionare nemmeno lontanamente la possibilità che l’attuale legislazione in materia possa essere modificata. Ai vescovi ha anche detto che devono praticare la sinodalità, ma chiarendo che ciò significa che devono ascoltare e dialogare, cosa che tutti accettano. Leone XIV sta affrontando così le trappole, tipiche degli antichi farisei, che gli vengono tese. Sta mettendo le cose in chiaro a modo suo, e alcuni, come nel caso dell’Università Sant’Anselmo, hanno già preso atto della situazione. Ciò non significa, per il momento, che abbia deciso di non contare sui vescovi e cardinali più liberali. Ne sono un esempio le nomine per il Dicastero per la Vita Consacrata e gli Istituti Secolari: ha scelto alcuni dei liberali più radicali del collegio cardinalizio ed episcopale, causando sorpresa e dolore in molti e gioia in altri. Un modo per dire che vuole contare su tutti, ma che la linea la segna lui. Resta da vedere se i nominati seguiranno la linea papale o se, una volta collocati in posti di responsabilità, faranno quello che vogliono. In tal caso, bisognerà vedere che cosa farà il Papa. Infine, Leone XIV si è mostrato molto critico nei confronti delle politiche di riarmo approvate dai Paesi membri della Nato e ha chiesto, in riferimento implicito agli attacchi tra Israele, Stati Uniti e Iran, come sia possibile sostenere che le azioni belliche portino la pace. Ciò che accade nella Chiesa, tuttavia, non si limita a ciò che fa Leone XIV, anche se questo è sempre molto importante, specialmente in questa prima fase del suo pontificato. Vale la pena sottolineare la decisione dei vescovi inglesi di chiudere tutti i centri per anziani se saranno costretti a offrire l’eutanasia ai residenti, una volta approvata la legge nel Regno Unito. Una menzione speciale merita il teologo brasiliano Clodovis Boff, fratello di Leonardo e un tempo militante con lui nella teologia della liberazione, dalla quale però si è allontanato anni fa. Ha pubblicato una dura critica al Celam, accusando i vescovi del continente di nascondere la fede cattolica e favorire così l’abbandono della Chiesa e il passaggio alle sette. |