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Il senso della vita è in crisi nel mondo di oggi Articolo di Mons. Hector Aguer ![]() Mons. Hector Aguer Qualche tempo fa ho
pubblicato un articolo in cui esprimevo una preoccupazione sociale
riportata dai media.
Riguardo alla causa dei “ladri bambini” scrivevo: «Non c’è famiglia, non c’è scuola, non c’è Chiesa». In altre parole, chi non proviene da una famiglia “normale” – in mancanza di un termine migliore – è un ragazzo disposto a rubare la proprietà altrui. L’esperienza dimostra inoltre che questi ragazzi sono generalmente privi di un’istruzione completa, di una buona catechesi e della vicinanza di una comunità cristiana. Ciò che manca in questi casi è il senso della giustizia e il valore e la legittimità della proprietà privata. Oggi “i media” esprimono stupore, indignazione e persino dolore. I giornali (che si leggono anche su Internet), la televisione e i «social media» mostrano minori che uccidono e muoiono con una spensieratezza innegabile, quasi con una sorta di ingenuità. Si tratta di bambini di appena 14 o 15 anni, motivo per cui alcuni propongono di abbassare l’età della responsabilità penale a 12 anni. Sarà necessario moltiplicare il numero dei centri di detenzione minorile? Il senso della vita sta attraversando una crisi nel mondo odierno. Le guerre ci hanno sempre fatto percepire dolorosamente questo senso; le due grandi guerre del XX secolo hanno lasciato un’impronta tremenda. Un bambino possiede il senso della vita senza bisogno di riflettere, come una sorta di istinto naturale. Più tardi, l’educazione illustra il valore della vita umana e il suo senso viene assunto come una realtà sociale. Alcune professioni lo esercitano come qualcosa di inevitabile, professandolo come qualcosa che li identifica, come nel caso dei medici e dei poliziotti, per esempio. È interessante notare che proprio i giovani assassini sono quelli che si scagliano contro la polizia; dietro l’odio che porta al crimine c’è una sfiducia nella società e nel ruolo della polizia. La fede e la cultura cristiana presentano la vita umana come un dono di Dio Creatore, che ha fatto l’uomo a sua immagine. Nel caso dei minori che uccidono, la mancanza di senso della vita – la propria e quella degli altri – mostra l’oscuramento della fede, anche se sono battezzati e hanno fatto la Prima (e unica?) Comunione. La vita è una realtà molto ampia, che comprende anche il regno vegetale e animale, nonché una fonte di bellezza. Possiamo quindi parlare del mistero della vita; solo le pietre sono prive di vita. La grazia santificante, dono dello Spirito Santo, che ha la sua origine nel Cristo risorto, è partecipazione alla vita divina e anticipazione della vita eterna. «Per me Cristo è la vita», scriveva l’apostolo Paolo (Fil 1, 21). La predicazione di Cristo risorto e l’esposizione del mistero della vita, sintetizzati nel segno della Croce, diminuiranno e quasi scompariranno nel caso tragico dei minori assassini. Concludo dicendo che c’è un problema politico: il senso della vita deve essere appreso in famiglia. Il governo deve favorire la famiglia, sia spiritualmente che materialmente; essa sta scomparendo in Argentina a causa del drammatico crollo del tasso di natalità e delle leggi disastrose degli ultimi quarant’anni. Secondo la Dottrina Sociale della Chiesa, «la famiglia è il santuario della vita». + Héctor Aguer Arcivescovo emerito di La Plata Buenos Aires, lunedì 30 giugno 2025 |