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Stati Uniti: un nuovo duro colpo per il wokismo ![]() La Corte Suprema degli Stati uniti Il 27 giugno 2025, la Corte
Suprema degli Stati Uniti ha emesso una decisione storica nel caso Mahmoud contro Taylor, segnando una nuova vittoria
nella lotta contro l’imposizione del wokismo
nelle istituzioni pubbliche.
Con 6 voti contro 3, la più alta giurisdizione americana ha confermato il diritto dei genitori di ritirare i loro figli dalle lezioni in cui vengono utilizzati dei libri che promuovono l’ideologia LGBT. Tutto ebbe inizio nel 2022, quando il Consiglio Scolastico della Contea di Montgomery, uno dei distretti scolastici più grandi del Maryland, inserì nei programmi per bambini delle classi della quinta elementare dei libri che trattavano l’LGBT. Questi libri affrontano argomenti come le marce dei gay pride, le relazioni omosessuali e le transizioni di genere. Inizialmente, il Consiglio Scolastico diede ai genitori la possibilità di ritirare i loro figli da queste lezioni, ma tale possibilità venne soppressa nel marzo 2023, avanzando come giustificazioni delle difficoltà logistiche e delle assenze elevate. Questa decisione provocò a suo tempo una levata di scudi da parte dei genitori, specialmente cattolici. I genitori, rappresentati dalla Becket Fund for Religious Liberty, uno studio legale specializzato nella difesa delle libertà religiose, portarono il caso in tribunale, sostenendo che la mancanza di preavviso e di rinuncia violava i loro diritti costituzionali alla libera pratica della loro religione, tutelati dal Primo Emendamento. Inizialmente, i tribunali di grado inferiore respinsero la loro domanda, qualificando il loro caso come «inconsistente». Ma la Corte Suprema ha ribaltato questa decisione, affermando che i genitori avevano dimostrato che l’introduzione dei detti libri, unita alla mancanza dell’opzione del ritiro, costituiva una sostanziale violazione del loro diritto a gestire l’educazione religiosa dei loro figli. Nella sentenza emessa nel giorno della Festa del Sacro Cuore, il giudice Samuel Alito ha sottolineato che il diritto dei genitori a gestire l’educazione religiosa dei loro figli «sarebbe una promessa vana se non si estendesse alle aule delle scuole pubbliche». Secondo lui, i libri in questione promuovevano attivamente dei valori normativi contrarii alle credenze di numerosi genitori. Samuel Alito ha descritto questi libri come «chiaramente concepiti per presentare alcuni valori e credenze come degne di essere celebrate, ed altre, contrarie, come degne di essere rifiutate». Egli ha in particolare citato degli estratti di questi libri, che ne illustrano un carattere esplicitamente ideologico, cosa che, secondo lui, impone un peso inaccettabile alla libertà religiosa dei genitori. Questa decisione si basa su una lunga tradizione giuridica negli Stati Uniti, che riconosce il ruolo fondamentale dei genitori nell’educazione dei loro figli, specialmente in materia morale e religiosa. I giudici conservatori hanno espresso la loro perplessità per l’incapacità del Consiglio Scolatico di mantenere l’opzione del ritiro, qualificando tale posizione poco pratica e potenzialmente motivata da una ostilità verso le credenze religiose. Un giudice ha criticano i commenti dei membri del Consiglio Scolastico che avevano assimilato le obiezioni dei genitori a dei discorsi di «suprematisti bianchi», suggerendo una animosità antireligiosa. La decisione della Corte Suprema è largamente percepita come una pesante battuta d’arresto per il movimento woke, che cerca di integrare delle tematiche progressiste, in particolare sull’identità di genere e l’orientamento sessuale, nei programmi scolastici fin dalla più tenera età. Gli oppositori di questa ideologia sostengono che tali iniziative mirano meno a promuovere l’inclusione e più ad imporre una visione unilaterale del mondo, spesso in contraddizione con i valori tradizionali e religiosi di una gran parte della popolazione. La vittoria di questi genitori si inscrive in una serie di successi legali contro il wokismo, tra cui le decisioni della Corte Suprema a favore di una creatrice di siti web che si rifiuta di lavorare per i matrimoni omosessuali; di un allenatore di calcio che ha pregato sul campo; e di una agenzia cattolica che si è rifiutata di collaborare con coppie dello stesso sesso per l’adozione. Mentre in Francia il Ministero per l’Educazione Nazionale tenta di imporre nei programmi scolastici un programma woke chiamato Evars, che assomiglia per diversi aspetti a quello del sistema scolastico del Maryland, la recente decisione della Corte Suprema americana, dà un barlume di speranza a coloro che, contro ogni previsione, difendono la cultura della vita in Francia. |