Leone XIV istituisce un gruppo di studio sulla liturgia


Articolo della Fraternità San Pio X






26 giugno 2025 - Leone XIV con i membri della segreteria del Sinodo dei vescovi



Il 26 e il 27 giugno 2025, il XVI Consiglio ordinario della segreteria generale del Sinodo dei vescovi ha tenuto una riunione in presenza del Segretario Generale: il cardinale Mario Grech.
Il Papa Leone XIV era presente il 26 per intrattenersi con i partecipanti su alcune questioni legate al cammino sinodale, ed ha pronunciato una allocuzione.

Nel corso di questo incontro, il Papa ha approvato l’istituzione di due nuovi gruppi di studio, che sono parte integrante del processo sinodale.


I gruppi di studio

Il 17 febbraio 2024, Papa Francesco ha firmato un chirografo col quale chiedeva l’attuazione di gruppi di studio presso i Dicasteri della Curia romana, al fine di avviare «con metodo sinodale l’approfondimento di alcuni temi emersi» nel corso della prima sessione del Sinodo sulla sinodalità.
Il coordinamento sarebbe stato affidato alla Segreteria del Sinodo dei vescovi.

Il 22 febbraio, Papa Francesco ha indicato dieci temi: 1) I rapporti con le Chiese orientali; 2) il grido dei poveri e degli emarginati; 3) La missione nell’era digitale; 4) Sacerdoti, la formazione e le relazioni; 5) I ministeri e il ruolo delle donne; 6) Vita consacrata e movimenti ecclesiali; 7) I vescovi, figura e funzioni; 8) Il ruolo dei Nunzi; 9) Questioni controverse; 10) Il dialogo ecumenico.

Una prima panoramica del loro lavoro è stata presentata nel corso della seconda sessione del Sinodo, nell’ottobre 2024. Era previsto che avrebbero presentato la loro relazione entro la fine di giugno 2025. Ma il resoconto della suddetta riunione ha rilevato il ritardo di alcuni gruppi a causa dell’attualità ecclesiale, i quali hanno chiesto ulteriore tempo.

Con l’accordo del Santo Padre «è stato deciso di spostare la data ultima per la presentazione dei rapporti definitivi al 31 dicembre 2025».
Tuttavia, verranno presentate delle relazione intermedie a breve scadenza, che verranno pubblicate sul sito web della Segreteria Generale via via che perverranno.


Due nuovi gruppi di studio

Nel documento intitolato Percorsi per la fase attuativa del Sinodo 2025-2028, pubblicato lunedì 7 luglio, e destinato ad avviare una nuova fase sinodale, è indicato che Papa Leone XIV ha istituito due nuovi gruppi di studio su: «La liturgia nella prospettiva sinodale» e «Lo statuto delle Conferenze episcopali, delle assemblee ecclesiali e dei concilii particolari».


La liturgia nella prospettiva sinodale

Il n° 27 del Documento Finale chiedeva «l’istituzione di un gruppo di studio specifico, al quale verrà affidata la riflessione sulla maniera in cui le celebrazioni liturgiche possano meglio esprimere la sinodalità. Inoltre esso potrà trattare della predicazione nelle celebrazioni liturgiche e dello sviluppo di una catechesi sulla sinodalità in una prospettiva mistagogica».

La mistagogia, un termine usato dai Padri Greci e ripreso dai moderni, indica una «spiegazione teologica e simbolica dei riti liturgici dell’iniziazione, in particolare del Battesimo e dell’Eucarestia».

In questo nuovo gruppo di studio vi è un doppio pericolo. Anche se il numero citato ha l’aria innocua, esso riguarda di fatto una discussione che è sparita nella sua formulazione, con grande rabbia dei progressisti, cosa che spiega perché è stata la meno votata.
Dietro l’espressione «esprimere la sinodalità» si nasconde la volontà di ridistribuire parzialmente ai laici il ministero e il ruolo del sacerdote.

Questa volontà, chiaramente espressa nell’Instrumentum laboris della seconda sessione del Sinodo sulla sinodalità, non appare più in modo  evidente, tuttavia essa rimane presente, in particolare nella parte del Documento Finale che tratta del ruolo del clero.

Quanto al secondo pericolo, esso appare in filigrana dietro «la predicazione nelle celebrazioni liturgiche»: è la richiesta avanzata dai progressisti – per esempio dal Camino Sinodale tedesco – di autorizzare i laici, uomini e donne, a pronunciare l’omelia, ordinariamente riservata al clero a partire dal diaconato.


Lo statuto delle Conferenze episcopali, delle assemblee ecclesiali e dei concilii particolari

Anche qui incombe un pericolo, i progressisti vogliono che si riconoscano alcuni poteri alle Conferenze Episcopali nel campo liturgico, ma anche dottrinale. Durante il Sinodo, la discussione era stata accesa; e il n° 125 del Documento Finale, che non ha soddisfatto le frange più avanzate, è stato uno dei meno votati. 

E’ del tutto evidente che concedere tali poteri significherebbe la fine dell’unità della Chiesa, senza contare che andrebbe direttamente contro la Costituzione divina della Chiesa. Infatti, colui che ha, di diritto divino, il potere in una diocesi è il vescovo. Una Conferenza Episcopale, che è solo di diritto ecclesiastico recente, non ha alcun potere di imporre una decisione ai suoi membri.

Il caso delle assemblee ecclesiali è ancora peggiore. Composte da chierici e laici, esse non hanno alcun potere sulla questioni dottrinali o liturgiche.
Quanto ai concilii particolari, essi hanno tale potere, ma a condizione che le loro decisioni vengano ratificate dalla Curia Romana e dal Papa.

Quindi, questi nuovi gruppi, a priori, non sono di buon augurio. Ma per giudicare correttamente bisogna attendere di leggere i loro resoconti e soprattutto di sapere cosa ne farà il Papa Leone XIV.




  




 
luglio 2025
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