Collera divina nel Tempio



di Don Vincent Bétin, FSSPX



Pubblicato sul sito francese della Fraternità San Pio X

La Porte Latine





Gesù caccia i mercanti dal Tempio



Quando Nostro Signore entrò nel Tempio, passando per il cortile dei gentili, trovò un mercato vociferante e scandaloso: buoi, pecore, colombe ad uso di coloro che dovevano offrire sacrifici in occasione della Pasqua.

Vero è che tutto questo era più pratico per quegli Ebrei che venivano da lontano. Sulla spianata vi era tutto a loro disposizione; potevano anche cambiare le monete romane, dato che esse, con l’effige di Cesare, non erano accettate nel Santuario. Le potevano cambiare in monete tirie, accettate come unica valuta ebraica. I cambiavalute stavano agli sportelli e le transazioni erano rapide.

Certo, alcuni pii ebrei dovevano essere scandalizzati da una tale esibizione nel Tempio.
Salire al Tempio, entrare nei luoghi santi, dopo giorni di cammino, per compiere i sacrifici richiesti dalla legge e versare la tassa sacra per il mantenimento del Tempio, era una cosa talmente santa, talmente importante per un ebreo, da rimanere impressa per tutti gli anni della sua vita.

Ma, bisogna ammetterlo, era pratico … ma la comodità rovina anche le cose più sante. L’uomo non è cambiato.
E poi, i sacerdoti avevano autorizzato tale traffico e tutti facevano così … così il pio ebreo che veniva dalla sua lontana campagna accettava tutto senza dire una parola.

Anche i venditori di bestiame e gli agenti di cambio avevano addormentato la loro coscienza. Non erano stati autorizzati dai sacerdoti?
Perché per potersi insediare lì era necessaria l’autorizzazione dei Leviti. Questi erano responsabili del Tempio e delle funzioni sacre … erano sacerdoti, cantori, musici, portinai, amministratori del tesoro, magistrati, giudici e insegnanti … nulla accadeva nel Tempio senza la loro autorizzazione e perfino la loro iniziativa.

In effetti erano gli scribi e i farisei ad avere in mano questa attività. Essi davano le autorizzazioni, fissavano le condizioni, i prezzi e i tassi di cambio in base all’affluenza dei pellegrini.  Un monopolio unico, un monopolio incredibilmente facile … gli animali venduti ad un prezzo convenuto, una volta sacrificati erano in parte rivenduti per il consumo, come previsto dalla legge. In tal modo, i rabbini accumulavano lauti profitti.
Una piccola attività che non avrebbe certo conosciuto una crisi, fino a quella mattina in cui Nostro Signore entrò nel Tempio per la prima Pasqua della Sua vita pubblica.

Allora, Gesù fece una frusta con delle piccole corde e cacciò tutti fuori dal Tempio, con le pecore e i buoi.


La scena è surreale. Quant’erano quel mattino sulla spianata? Centinaia? Migliaia?
E di fronte alla folla, ecco un solo uomo, e che uomo! La voce di questo sconosciuto domina il vociferare della folla, i tavoli rovesciati, gli animali in preda al panico. Gesù tuona, insegue i venditori; spinge gli animali fuori dal Tempio. Si fa sentire ed obbedire. La voce del Signore ha un’intonazione tutta particolare, particolarmente accattivante. E’ con essa che si fa riconoscere, come farà, all’alba, con Maria Maddalena, fuori di sé per l’emozione, chiamandola per nome solo una volta. Ma in questa mattina del sabato in questa voce è l’ira di Dio che domina il tumulto di quel mercato orientale che è diventato il cortile del Tempio.

Egli disperde il denaro dei cambiavalute, rovescia i loro banchi. Con quanta rapidità si fa largo tra la folla. Fa una frusta di corde e purifica il Tempio.

A quelli che vendevano le colombe, dice: portate via tutto e non fate della Casa del Padre mio un luogo di commercio.
Il Tempio era il luogo in cui ogni uomo era certo che la sua preghiera sarebbe stata ascoltata da Dio. Ed ecco che quelli che dovevano custodirlo ne avevano fatto un luogo di corruzione e di scandalo.
La collera del Signore è alta quanto il sacrilegio. Non è in nome della santità di questo luogo che Egli agisce, è in nome dell’onore del Padre Suo. Tutto l’essere di Nostro Signore è consumato dallo zelo per la Casa di Suo Padre: ecco il segreto di questa autorità che si impone a tutti, che risveglia le coscienze ottenebrate e che mette in fuga i ladri. A rischio della sua vita, Egli spinge la Sua dedizione fino al dono totale di Sé, meglio, fino alla più completa dimenticanza di Sé … Mio Padre è più grande di me!

La Sua sola presenza sarebbe stata sufficiente ad abbellire  questo Luogo santo e ad accontentare il Padre, ma Gesù è la Luce, quindi, con la frusta in mano, Egli scaccia le tenebre. Non ci sarà mai composizione fra la Luce e le tenebre. Il Suo messaggio non è né liberale, né tollerante.

Socrate aveva riformato la mente, Mosè aveva riformato la Legge, e altri riformatori i codici, i sistemi e le religioni.
Nostro Signore non è venuto per riformare l’uomo, per cambiarlo solo in parte. Egli è venuto per trasformare completamente e radicalmente ciò che San Paolo avrebbe chiamato l’uomo interiore, quest’uomo nell’uomo la cui volontà dirige tutto ciò che fa. Quest’uomo interiore che i venditori del Tempio e i sommi sacerdoti avevano soffocato con così tanta comodità e così tante prescrizioni … il conforto di una coscienza in una religione facilitata.

Ma opponendosi ad ogni dottrina compromessa o edulcorata, Il Signore non è né ristretto né rivoluzionario. Egli rinnova ogni cosa, Egli trasforma. Egli comincia a restaurare la stirpe di Abramo. Per Gesù, nessun compromesso, nessuna concessione è possibile.
Egli ci mostra la Sua profonda avversione per qualsiasi larghezza di vedute sinonimo di indifferenza, o di mettere a disposizione Dio … Se non credi, sarai condannato. Perché? Perché noi non siamo al mondo per dibatterci in un groviglio di vermi, ingoiando ogni giorno la nostra porzione di terra e riempirci le tasche … come se avessimo solo uno stomaco e due mani.

Col suo primo atto contro la religione stabilita dai sommi sacerdoti, Nostro Signore dice all’uomo che ha un cuore e un’anima la cui salvezza è più importante dell’acquisizione dell’intero mondo … a che serve guadagnare l’universo, se si perde la propria anima?
Questo ideale è nuovo, è stato un colpo di fulmine nel Tempio … nessuno l’aveva mai proposto, perché nessuno era mai venuto per trasformare il vecchio Adamo che è l’uomo naturale, creando una nuova natura trasfigurata dalla grazia – la soprannatura – fatta a Immagine e Somiglianza di Dio.

Trattandosi di una novità così trasformatrice, essa può esprimersi solo con opposizioni radicali, con paradossi inquietanti … come la collera divina nel Tempio per risvegliare le anime a se stesse. 
Tutto ciò che l'umanità terrena custodisce, Cristo lo rovescia come i tavoli dei cambiavalute. I vantaggi che l’umanità cerca, persa nei suoi compromessi, Egli li condanna e la Sua Voce ci contraddice.
Ciò che l’umanità ha posto al primo posto, Egli lo mette all’ultimo e lo percuote con la Sua frusta come si fa con uno schiavo.
Ciò che l’umanità ha chiamato morte, Egli lo chiamerà Vita. Per Lui, ciò che è vero nel tempo è falso agli occhi dell’Eternità e ciò che è bene per il corpo è dannoso per l’anima.
Perché ciò che è saggezza per il mondo è debolezza agli occhi di Dio.






 
luglio  2025
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