Gaza:

la parrocchia cattolica colpita da un missile israeliano



di Fraternità San Pio X






Il tetto della Parrocchia della Sacra Famiglia dopo il bombardamento



Giovedì 17 luglio 2025, Il Patriarca latino di Gerusalemme ha pubblicato un comunicato per confermare che la chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, l’unica parrocchia cattolica nel territorio, era stata colpita lo stessa mattina durante un attacco israeliano. Ci sono stati molti feriti e la chiesa ha subito dei danni. Questo primo comunicato non ha menzionato alcun decesso.

Tuttavia, più tardi, il quotidiano Avvenire ha riportato che in seguito a questo attacco sono state trovate morte due donne anziane.
E’ rimasto ferito anche Il parroco, Padre Gabriel Romanelli, e i danni materiali sono stati ingenti.

Secondo le informazioni disponibili, il giornale Le Figaro ha riferito che un drone israeliano ha lanciato un missile, uccidendo le due donne e distruggendo gran parte del tetto della chiesa vicino alla croce sommitale.
Questo attacco è avvenuto dopo diverse settimane di bombardamenti nella zona.
La parrocchia ospita attualmente 542 rifugiati.

Il giornale Le Monde spiega di aver ricevuto un comunicato dall’Œuvre d’Orient – che sostiene i cristiani in Medio Oriente – nel quale riferisce che la chiesa è stata «bombardata dal Tsahal [Le forze di difesa israeliane]».
Pascal Gollnisch, Presidente dell’Œuvre d’Orient ha aggiunto che «questa azione non è giustificata da alcun obiettivo strategico (…) e segue l’attacco a Taybeh da parte dei coloni israeliani, senza che siano intervenute le forze dell’ordine».

Papa Leone XIV ha inviato un messaggio telegrafico, tramite il cardinale Segretario di Stato, al cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca latino di Gerusalemme, da cui dipende la parrocchia di Gaza:
«Sua Santità il Papa Leone XIV è profondamente addolorato nell’apprendere della perdita di vite umane e dei feriti causati dall’attacco militare contro la chiesa cattolica della Sacra Famiglia a Gaza, e assicura al parroco, Padre Gabriel Romanelli, e a tutta la comunità parrocchiale la sua vicinanza spirituale. Mentre affida le anime dei defunti alla misericordia di Dio Onnipotente, Il Santo Padre prega per il conforto di coloro che sono in lutto e per la guarigione dei feriti. Sua Santità rinnova il suo appello per un cessate il fuoco immediato ed esprime il suo profondo desiderio di dialogo, di riconciliazione e di pace duratura nella regione».


Anche il Primo Ministro italiano, Giorgia Meloni, ha reagito con un post su X: «I raid israeliani su Gaza colpiscono anche la Chiesa della Sacra Famiglia. Gli attacchi contro la popolazione civile perpetrati da Israele da mesi sono inaccettabili. Nessuna azione militare può giustificare un simile atteggiamento».

A sua volta, la Francia ha condannato questo bombardamento «inammissibile», come riporta Le Figaro.
Il Ministro degli Esteri, Jean-Noël Barrot ha ricordato che «La Francia protegge le comunità cattoliche in Israele e in Palestina. Questo ruolo è l’eredità di una lunga storia che risale alle capitolazioni firmate dal Re Francesco I con il Sultano Solimano il Magnifico nel 1535».

Anche Emmanuel Macron ha «condannato fermamente» questi attacchi ed ha annunciato, in una pubblicazione su X che ha parlato con il cardinale Pizzaballa. «I nostri pensieri vanno alle vittime, alle loro famiglie e a tutti i cristiani che, come tutti i civili palestinesi di Gaza e gli ostaggi, vivono l’inferno. (…) Il proseguimento di questa guerra è ingiustificabile».

Sarebbe auspicabile che la Francia facesse più che una semplice protesta per esercitare effettivamente questa protezione. Ma per far questo occorrerebbe indubbiamente una volontà politica più chiara e un paese più forte.

L’esercito israeliano, interpellato dall’Agenzia France-Press, ha affermato di «non prendere mai di mira» i siti religiosi. Ma Tsahal ha precisato successivamente che era in corso un’indagine su «l’incidente», ammettendone la responsabilità con riluttanza.
Responsabilità che alla fine è stata riconosciuta.

L’attacco è stato deplorato «profondamente» da Benyamin Netanyahu, che ha definito i morti una «tragedia»; ed ha aggiunto: «Israele deplora profondamente che un colpo vagante abbia colpito la chiesa della Sacra Famiglia a Gaza. Ogni vita innocente perduta è una tragedia. Noi condividiamo il dolore delle famiglie e dei fedeli».





 
luglio 2025
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