Il dragone, la bestia e i falsi profeti


di Don Curzio Nitoglia


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Il dragone e la bestia



L’Apostolo (Apoc., XVI, 13 (1)), ha una visione terrificante: ricompare apertamente (dopo il capitolo XIII) la triade maligna (una specie di “contro-Trinità”), rimasta dietro le quinte: il dragone, la bestia e i falsi profeti.

“Vidi uscire dalla bocca del drago (il diavolo, ndr) e dalla bocca della bestia del mare (l’Anticristo finale, ndr) e dalla bocca del falso profeta (la bestia della terra o il potere politico e temporale deviati, ndr) tre spiriti immondi (demoni, ndr) simili alle rane” (v. 13), che son viscide e vivono nel fango; questi spiriti sono immondi e sporchi come le rane.

Questi tre diavoli mostrano l’influenza che il dragone (satana), l’Anticristo (la bestia del mare) e i falsi profeti o i politicanti (la bestia della terra), dalle cui bocche sono usciti, eserciteranno sugli ultimi avvenimenti che riguardano la fine del regno dell’Anticristo e precedono la fine del mondo.

Questi tre demoni sono strumenti della triade maligna (dragone, Anticristo e falsi profeti o i politicanti), che li dota dei suoi poteri e li rende partecipi della sua missione: reclutare adepti, occultarsi, infittire le proprie trame, diventare maggioranza; questa è la chiave dei piani segreti di satana (A. ROMEO).

L’Apostolo-profeta ne spiega la ragione: “Poiché sono spiriti di demoni, che fanno prodigi, e se ne vanno ai re di tutta la terra per congregarli a battaglia nel gran giorno di Dio onnipotente” (v. 14), cioè il giorno del giudizio e dell’ira di Dio (“die irae, dies illa”).

I tre spiriti maligni del verso anteriore sono demoniaci e riescono a riunire tutti i malvagi in un solo esercito (la contro-chiesa) per combattere contro Dio, i suoi fedeli e la sua Chiesa. Questa battaglia viene descritta per quanto riguarda l’Anticristo nel capitolo XIX (vv. 11-12) e per quanto riguarda il dragone (il diavolo) nel capitolo XX (vv. 8-10). Tuttavia, le parole “il gran giorno di Dio onnipotente” ci fanno capire sùbito che la vittoria appartiene a Dio solo. Infatti, questi tre spiriti maligni son simili alle rane che possono gracchiare e gonfiarsi, ma nulla di più (2); così questi tre demoni potranno unire i malvagi, ma non potranno nulla contro Dio, poiché sono già stati giudicati.

Ora, l’Apostolo (dopo aver rivelato queste visioni tremende), infonde coraggio e speranza ai fedeli, scrivendo: “Ecco che Io vengo come un ladro. Beato chi veglia e tiene cura delle sue vesti, per non andare nudo, onde vedano la sua bruttezza” (v. 15); ossia, alla vista dei pericoli per l’unione dei malvagi, guidati dal demonio, dall’Anticristo e dai falsi profeti, il profeta di Patmos riprende un insegnamento del Vangelo (Lc., XII, 35), esortando i fedeli alla vigilanza. Infatti, Gesù verrà a giudicarci all’improvviso nel dì della nostra morte, come quando si presenta un ladro in casa quando meno ce l’aspettiamo. Quindi, dobbiamo vigilare sulle nostre vesti, ossia sullo stato di grazia per non perderlo e non comparire spogli di meriti davanti a Cristo giudice, in peccato mortale di modo che si veda tutta la nostra bruttezza spirituale e siamo condannati al fuoco dell’inferno. “L’Apocalisse abbonda in tali inattese pause o capovolgimenti sinfonici” (A. ROMEO).
 


NOTE

1 - Per le citazioni cfr. L’Apocalisse, commentata da ANTONINO ROMEO, in La Sacra Bibbia, sotto la direzione e curata da SALVATORE GAROFALO, Il Nuovo Testamento, vol. III, Torino, Marietti, Casale Monferrato, 1960, pp. 763-861. CORNELIO A LAPIDE, Commentarius in Apocalypsin, Venezia, II ed., 1717. PIER CARLO LANDUCCI, Commento all’Apocalisse di Giovanni, Milano, Diego Fabbri, 1964. JEAN DE MONLEON, Le sens mystique de l’Apocalypse, Parigi, NEL, 1984. AA.VV. La Bibbia commentata dai Padri, Nuovo Testamento, Apocalisse, vol. 12, Roma, Città Nuova, 2008. MARCO SALES, La Sacra Bibbia commentata, Torino, Berruti, Il Nuovo Testamento, vol. II, Le Lettere degli ApostoliL’Apocalisse, 1914.


2 - Si veda la bella poesia di Trilussa: “La ranocchietta”.







 
luglio 2025
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