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Lourdes: riconosciuto il 72° miracolo ![]() Una piscina a Lourdes Il 72° miracolo di
Lourdes, la cui beneficiata è una italiana di 67 anni, è
stato presentato ufficialmente venerdì 25 luglio 2025 nella
stessa Lourdes.
Dopo i rigorosi controlli che vengono effettuati a Lourdes per tutte le manifestazioni miracolose che avvengono in questo paese ai piedi dei Pirenei, e che sono affidati all’Ufficio delle constatazioni mediche, questo nuovo fatto straordinario è stato riconosciuto come il 72° miracolo operato dalla Vergine Maria. La beneficiaria della divina bontà dell’Immacolata è una italiana di 67 anni: Antonia Lofiego, nata Raco. Il miracolo è avvenuto nell’estate 2009, quando la donna, malata, si è recata a Lourdes con un pellegrinaggio ed è stata immersa in una delle piscine alimentate con l’acqua della fonte miracolosa. Il miracolo è stato proclamato ufficialmente da Mons. Vincenzo Carmine Orofino, vescovo di Tursi-Lagonegro, il 16 aprile 2025, nella Cattedrale di Tursi, una incantevole città della Basilicata. Il vescovo ha riconosciuto e dichiarato «formalmente il carattere prodigioso e miracoloso della guarigione della signora Raco e il valore inequivocabile del segno divino di questa guarigione». La donna era affetta da una sclerosi laterale primitiva (SLP) giovanile. Il vescovo ha ricordato che, nel corso di un pellegrinaggio a Lourdes con L’Unione dei Pellegrinaggi dell’episcopato italiano, nel 2009, la signora Raco, «dopo un bagno in una delle piscine», ha percepito un miglioramento della sua malattia: ha constatato che «gli effetti di questa sfortunata malattia erano immediatamente e definitivamente spariti». Un miracolo riconosciuto molto rapidamente Inizialmente, la miracolata è rimase discreta sul miglioramento riscontrato. Una volta rientrata in Basilicata, consultò i suoi medici, che confermarono la sparizione dei sintomi. Nel marzo 2010, ella comunicò quella che era allora una «presunta guarigione» all’Ufficio delle constatazioni mediche di Lourdes (BCM). Seguirono cinque sedute di analisi mediche collegiali nel corso di alcuni anni. Valutazioni indipendenti vennero effettuate da specialisti di questa malattia, di cui una nel 2013 da parte del dipartimento di neurologia dell’Università di Milano. Il Prof. Vincenzo Silani confermò la diagnosi. Nel 2017, il BCM dichiarò la «constatazione delle guarigione» e trasmise in una seconda fase la documentazione al Comitato Medico Internazionale di Lourdes (CMIL). Questa struttura comprende essenzialmente dei professori di Università in medicina. Sorprendentemente, il CMIL non confermò né smentì la constatazione della «guarigione»: per la semplice ragione che nella letteratura medica vi è incertezza sulla diagnosi della SLP. Come si può affermare una guarigione se la stessa diagnosi della malattia non è certa? Nel 2020, la pubblicazione di un consenso sulla diagnosi di questa malattia, e la sua validazione, nel 2024, da parte della comunità scientifica internazionale, permise al CMIL di confermare questa guarigione, nel novembre 2024. Diciassette membri della professione medica si pronunciarono positivamente a favore della guarigione e quattro negativamente, mentre è chiesta la maggioranza dei due terzi. Terza e ultima tappa, la documentazione venne trasmessa alla Chiesa. Il vescovo di Tarbes e Lourdes trasmise il risultato al vescovo di Tursi-Lagonegro, il quale, nel 2025, nominò una Commissione teologica e medica, prima di annunciare la guarigione miracolosa, il 16 aprile 2025, e il suo valore come «segno divino». Il processo di riconoscimento del 72° miracolo di Lourdes è durato solo sedici anni. Il medico italiano Alessandro de Franciscis, pediatra aggregato e ex professore della facoltà di medicina di Napoli, fa parte del BCM da sedici anni. Egli è anche Segretario Generale del CMIL, il cui Presidente è il prof. Olivier Jonquet della facoltà di medicina di Montpellier. Alessandro de Franciscis ha studiato molti casi, ma molti meno miracoli, dato i criteri rigorosi. In quest’ultimo miracolo – ha spiegato - «si tratta del primo caso di guarigione di una malattia degenerativa del primo motoneurone. Ogni particolare di questa voluminosa documentazione, avviata nel 2010, ha presentato delle difficoltà; sia per i medici che hanno curato la donna guarita, e in particolare per il prof. Adriano Chio, dell’Università di Torino, sia per gli esperti del CMIL: il prof. Jean Pouget, dell’Università di Marsiglia, e il prof. Vincenzo Silani, dell’Università di Milano. «Quest’ultimo è il coautore del consenso internazionale sui criteri diagnostici di questa malattia, pubblicato nella letteratura medica internazionale nel 2020 e convalidato nel 2024». Interpellato da Le Figaro, egli ha spiegato: «Sono specialista delle malattie del motoneurone, di cui la SLP è una delle manifestazioni, caratterizzata dalla degenerazione selettiva della via cortico-spinale. Le cause sono sconosciute e il processo, una volta avviato, diventa inesorabile, seppure lento. «Ad oggi, non esiste alcun trattamento efficace. In ogni caso, io non ho mai constatato alcun arresto clinico o guarigione clinica di questa patologia. Se questo accadesse bisognerebbe porre la questione della corretta diagnosi. Ma dopo aver consultato gli specialisti mondiali della LSP, posso affermare che la guarigione clinica completa è praticamente impossibile per il paziente». Quindi, una guarigione che è stata imposta. Cosa che fa dire al Prof. Silani: «L’uomo di scienza deve sempre imparare e riconoscere la realtà, anche quando essa sembra umanamente incomprensibile: il dubbio era una cosa ordinaria, dopo aver cercato tutte le possibili risposte io mi sono rassegnato all’idea di non poter dare oggi una spiegazione scientifica accettabile. «posso aggiungere che la CMIL ha trattato questo caso con molta esperienza, consapevolezza e lungimiranza». La medicina riconosce dunque i suoi limiti. Il dottor de Franciscis non nasconde la sua fede cristiana, ma ha concluso: «Non posso spiegare nei particolari l’esperienza che la Divina Provvidenza e l’Immacolata Concezione mi hanno permesso di vivere dal 1 aprile 2009, con tutti i medici del BCM e con la rete dell’Associazione medica internazionale di Lourdes. Senza di loro non avrei potuto fare nulla. «Cosa ho imparato? Direi che, a volte, di fronte a storie di guarigione, posso solo alzare le mani e dire “non so spiegarla” … Mi sento insomma come affacciato ad una finestra che guarda sul mistero». ![]() Antonia Lofiego, prima e dopo il miracolo |