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Ristrutturazione della Curia romana: l’allineamento dei pianeti? ![]() Assisi: Basilica della Madonna degli Angeli «Festina lente», affrettati
lentamente; questo è il motto che lo storico Svetonio attribuiva ad Augusto nella sua storia del regno
del Primo Imperatore romano. Un motto che Papa Leone XIV potrebbe aver fatto
suo, poiché il regno iniziato l’8 maggio 2025 non si è
aperto in modo fragoroso, come avvenne per il precedente pontificato,
lasciando più di un osservatore nella curiosità.
Si può parlare di un allineamento dei pianeti? Bisogna riconoscere che l’attuale configurazione della Curia offre al Papa numerose opportunità per attuare dei concreti cambiamenti, senza tuttavia alienare i «guardiani della rivoluzione» del precedente regno, molti dei quali frequentano ancora i corridoi di Santa Marta, dove peraltro il successore di Francesco non risiede. Si prevede infatti che i cardinali Kurt Koch, Kevin J. Farrell, Marcello Semeraro, Arthur Roche e Michael Czerny, tutti di 75 anni, dovranno lasciare i loro incarichi: il Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, quello per i Laici, per la Famiglia e la Vita, quello per la Causa dei Santi, quello per il Culto Divino e infine quello per lo Sviluppo Umano integrale, potrebbero accogliere dei nuovi responsabili. I nuovi Prefetti di Dicastero riceveranno la berretta rossa, come di consueto? La difficoltà sta nel fatto che Francesco ha portato il numero dei cardinali ben oltre il limite fissato da Paolo VI e confermato da Giovanni Paolo II, rendendo difficile lo svolgimento di un Concistoro. Tanto più che Leone XIV non sembra intenzionato a sconvolgere gli equilibri stabiliti dai suoi predecessori. Salvo imprevisti, bisognerà attendere il 2026 perché il numero degli elettori del successore di Pietro torni alla soglia massima di 120: è dunque poco probabile che Papa Leone XIV crei dei nuovi cardinali nei prossimi mesi, ed è possibile che i futuri Prefetti di Dicastero rimangano arcivescovi per qualche tempo. In ogni caso, sembra che il primo Papa americano della storia intenda procedere con tocchi discreti. L’ultimo movimento, in piena estate, è stato quello del cardinale Agostino Vallini, ex personaggio di spicco noto e temuto. Nel 2013, quello che era allora il cardinale-vicario di Roma salì sulla Loggia delle benedizioni a fianco del neoeletto Papa Francesco. Anche se Mons. Vallini non era necessariamente un uomo di Francesco, fu una delle figure chiave dei primi anni del regno. A 85 anni ricoprì il posto il legato pontificio nelle Basiliche di Assisi, incarico che non ricopriva più lo scorso 16 luglio quando fu sostituito dal cardinale Angel Fernandez Artime. Quest’ultimo, salesiano, era stato nominato da Francesco Coprefetto del Dicastero per la Vita Consacrata, agli ordini di Suor Simona Brambilla, promossa Prefetto di questo Dicastero. Una incongruenza con la Costituzione divina della Chiesa, la religiosa, priva di ogni Potere di Ordine, non poteva prendere decisioni disciplinari nei confronti di religiosi, sacerdoti e vescovi. La nomina del cardinale Artime all’incarico di legato pontificio consente di esprimere una certa considerazione istituzionale nei confronti della Curia, attraverso uno dei suoi membri più eminenti. Ricordiamo che le Basiliche di Assisi sono sottoposte direttamente all’autorità pontificia fin dal XIII secolo. Paolo VI istituì un cardinale legato con il compito di esercitare una giurisdizione ordinaria e immediata in nome del Papa. Benedetto XVI affidò al vescovo di Assisi la giurisdizione sulle attività pastorali, stabilendo che un cardinale legato, senza giurisdizione diretta, avrebbe avuto il compito di mantenere i legami spirituali tra questi luoghi santi e la Sede Apostolica, attraverso la sua autorità morale. Dopo questa nomina, bisogna ancora attendere per vedere come – e in che direzione – l’attuale Pontefice Romano ristrutturerà l’organo di governo della Chiesa. Una cosa sembra probabile: salvo imprevisti, il regno di Papa Leone XIV durerà probabilmente almeno una quindicina di anni; ha tempo per lasciare la sua impronta sulla Curia, se questa è la sua intenzione. |