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Lo scisma intra-anglicano si aggrava ulteriormente ![]() La signora Cherry Vann, arcivescova anglicana del Galles La rottura tra le Chiese
anglicane dell’Africa, riunite dal 2008 nella Global Anglican Future Conference
(Conferenza mondiale per il futuro dell’Anglicanesimo) (GAFCON), e la
Chiesa d’Inghilterra – nome della Chiesa anglicana del Regno Unito -,
è stata annunciata il 21 aprile 2023 durante una riunione
svoltasi a Kigali.
Il motivo era che la Chiesa d’Inghilterra accetta di benedire gli omosessuali. Questo insieme di Chiese, che rappresenta circa l’80% degli Anglicani nel mondo, ha spiegato che «Poiché il Signore non benedice le unioni omosessuali, è pastoralmente fuorviate e blasfemo elaborare preghiere che ne invocano la benedizione nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo». Un nuovo pomo della discordia si è appena aggiunto a questa già grave lamentela. Il 30 luglio, la signora Cherry Vann è stata nominata arcivescova del Galles. «Vescovessa» dal 2020, dopo essere una delle prime «pretesse» anglicane nel 1994, è stata eletta da un’assemblea di chierici e laici. Tuttavia non bisogna omettere un particolare essenziale: la signora Vann fa parte della comunità LGBT e quindi sarà la prima donna arcivescova lesbica del Regno Unito, con l’approvazione del nuovo capo della comunione anglicana, l’arcivescovo di York: Stephen Cottrel, che sostituisce temporaneamente Justin Welby, dimissionario dal novembre 2024. Questa nomina ha fatto reagire i membri del GAFCON: che hanno preso pubblicamente posizione contro la nomina di Cherry Vann. In un breve comunicato, Laurent Mbanda, Presidente del Consiglio dei primati del GAFCON, ha condannato questi fatti e ha sottolineato l’allontanamento di numerosi anglicani dagli insegnamenti del Signore, aprendo la porta a coloro che desiderano conservare la loro fede e ricordando l’esistenza della Rete Anglicana in Europa (Anglican Network in Europe), membro del GAFCON. Laurent Mbanda scrive: «La decisione della Chiesa del Galles di eleggere la reverenda Cherry Vann come arcivescova e primate è un altro chiodo doloroso nella bara dell’ortodossia anglicana. Celebrando questa elezione e la sua immorale relazione omosessuale, la Comunione di Canterbury ha ceduto una volta di più alla pressione mondana che sovverte la buona parola di Dio». Il testo cita poi i passi scritturali classici contro l’omosessualità della Lettera di San Paolo ai Romani e quindi afferma: «Noi dobbiamo alzare la voce e prendere posizione», ed aggiunge: «Dobbiamo di nuovo opporci alla pressione implacabile dei revisionisti anglicani che impongono senza vergogna la loro immoralità alla preziosa Chiesa di Cristo». Il testo ricorda che la creazione della Rete Anglicana in Europa ha lo scopo di offrire un rifugio a coloro che desiderano rimanere autenticamente anglicani, ma la cui coscienza impone loro di lasciare Canterbury. Il comunicato porta la data dell’1 agosto 2025. Il primate della Chiesa anglicana della nigeria: Henry Chukwudum Ndukuba, ha reagito anche lui a questa nomina ed ha affermato che «la recente elezione di mercoledì 30 luglio 2025 della reverenda Cherry Vann come arcivescova del Galles è una nuova manifestazione di abbandono della fede che è stata trasmessa ai santi, poiché la vescova Vann è una omosessuale praticante». Ed ha dichiarato che la Chiesa anglicana della Nigeria si ricorda con «tristezza il suo ruolo passivo e complice nella crisi omosessuale che ha lacerato la comunione anglicana» e che questa nomina è «una nuova conferma della scelta della Chiesa del Galles di allontanarsi dalla verità». I dirigenti dei movimenti «sinodali», come quelli del Cammino sinodale tedesco e del Sinodo sulla sinodalità, che discutono la proposta di un cambiamento della dottrina della Chiesa sull’omosessualità, al pari del Dicastero per la Dottrina della Fede, dovrebbero riflettere: lo scisma è alle porte della Chiesa – e perfino consumato nella Chiesa in Germania. C’è da sperare che Papa Leone XIV sappia mostrare fermezza in questa questione. |