Come ti istruisco il pupo

ovvero

Gli untori della nuova Sódoma




Un lettore ci segnala un esempio di come si stia ampliando a macchia d’olio, oggi si direbbe “scientificamente”, la propaganda sodomitica, condita modernamente con salsa multi-genere e offerta con le coperture più inaspettate a scapito dei ragazzi e delle ragazze.
Lo scopo è quello di insinuare sottilmente che le anormalità sono normali, quindi che non ci sarebbero anormalità, ma solo normalità oggi ancora inusuali, che sarà bene praticare in maniera sempre più diffusa, per il bene dell’umanità e a maggior gloria di Belzebù. Che non è il principio di tutti i mali, ma un vecchio tabù cattolico che il progresso ha ormai superato.
Viva il progresso… evviva la distruzione di ogni normalità naturale.

Ecco il racconto del nostro lettore.

…anche se per voi non è sicuramente una novità, vi prego comunque di considerare quanto mi è accaduto.
Sarò breve, lasciando a voi i commenti.
Sabato 28 dicembre ho accompagnato a Firenze mia figlia di 12 anni, che frequenta una scuola di Danza Classica a Empoli, insieme a due amiche, per vedere un famoso balletto classico “Lo Schiaccianoci”, sponsorizzato dalla stessa scuola, dal comune e da vari enti locali.
La serata, dedicata alle famiglie e alle scuole di danza, con tanti bambini presenti in sala di tutte le età, non faceva per niente presupporre di dover assistere ad un degrado morale nell’indifferenza generale.
In breve i punti che fanno rabbrividire.
·         Il balletto presentava la protagonista femminile spogliata degli abiti femminili (ballava praticamente in mutande).
·         In più occasioni le figure maschili si alternavano a quelle femminili senza particolari distinzioni.
·         In una scena dove dovevano ballare esclusivamente figure femminili con abiti femminili, venivano fatti ballare anche maschi con gli stessi  abiti femminili (tutù bianchi).
·         Siamo arrivati al culmine quando, durante un balletto rappresentato da due coppie (2 maschi e due femmine), i maschi si sono gratuitamente baciati nel bel mezzo della danza.
Le bambine che erano da me accompagnate mi hanno guardato stupite e con aria interrogativa.
Lascio a voi ogni commento.
Anche se ritengo ormai di non  poter fare altro che abbandonarmi alla preghiera, vi chiedo cosa altro potrei fare per denunciare quanto vissuto.
Grazie a tutti voi.



Ed ecco il programma, “dedicato”.

Teatro Comunale di Firenze

“Lo Schiaccianoci” al Teatro Comunale: un classico della danza rivisitato da Giorgio Mancini
Data inizio 
venerdì 20 dicembre 2013 
Data fine 
martedì 31 dicembre 2013

Descrizione
 
MaggioDanza torna in scena con sette recite de Lo Schiaccianoci, per la coreografia, drammaturgia e costumi di Giorgio Mancini, al Teatro Comunale di Firenze, da venerdì 20 dicembre a martedì 31 dicembre 2013, con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino diretta da Nir Kabaretti.
 
Giorgio Mancini riprende con MaggioDanza, per cui fu creata nel dicembre 2007 al Teatro Goldoni, la sua fortunata versione de Lo schiaccianoci  che si discosta dalle interpretazioni più tradizionali del celebre balletto. La nuova creazione drammaturgica e coreografica sulla celebre musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij (1840 – 1893) si presenta a grandi e piccini con una lettura diversa: fiaba classica per i più piccoli, racconto – ambiguo e crudele - per gli adulti. Una versione dello “storico” balletto che vuole, pur senza rinunciare agli elementi fantastici della vicenda, smorzare i toni sentimentali per focalizzarsi sulla psicologia dei personaggi. L’ambientazione del balletto, creata da Paolo Fiumi e resa ancora più onirica grazie alle luci di François Saint-Cyr, è posticipata tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta del Novecento, e ripercorre le tappe della formazione di Clara: il passaggio dall’adolescenza ad una piena giovinezza, in cui Drosselmeyer (nelle vesti di Babbo Natale) viene identificato nel padre, che poi si trasforma nello Schiaccianoci e infine nel Principe.

Venerdì 20 dicembre 2013, ore 10.30*

Sabato 21 dicembre, ore 20.30

Domenica 22 dicembre, ore 15.30

Venerdì 27 dicembre, ore 20.30

Sabato 28 dicembre, ore 15.30**

Domenica 29 dicembre, ore 15.30**

Martedì 31 dicembre, ore 15.30



* anteprima dedicata ai giovani

** formula famiglie



Cosa si può fare per denunciare inganni come questo che, con le coperture più diverse, in questo caso uno spettacolo di danza classica, provvedono a diffondere le più aberranti deviazioni in vista della distruzione degli individui, delle famiglie e della società?
Niente! Purtroppo, niente!
La marea montante della dissoluzione è praticamente inarrestabile. Questo mondo è votato inesorabilmente alla distruzione. Non è compito nostro salvarlo: è già stato giudicato.
Noi cattolici dobbiamo ricordarci quanto recitiamo nell’“Atto di Dolore”… “fuggire le occasioni prossime di peccato”. Che oggi va necessariamente aggiornato in “fuggire le occasioni prossime al peccato”.
Ci rendiamo conto che proponiamo una sorta di estraneazione dalla conduzione della vita ordinaria odierna, quasi una sorta di isolamento, che di fatto è impossibile, ma purtroppo è questa la situazione in cui viviamo e se non è possibile praticare l’isolamento totale, quanto meno occorre evitare quanto più è possibile la frequentazione delle pratiche ordinarie di questo mondo moderno, pratiche disordinate che hanno come scopo ultimo quello di condurre all’Inferno quante più ánime è possibile.
Soprattutto è necessario prendere coscienza che viviamo in un mondo non nostro, che non possiamo evitare, ma che possiamo tenere a distanza il più possibile.
Oggi, più di ieri, il nostro rifugio è nella preghiera, e la recita quotidiana del Santo Rosario ci può essere di grande aiuto, sia per temprare i nostri spiriti, sia per invocare su di noi la protezione della Santissima Vergine Maria, Madre di Dio.

Se il Signore ha voluto che nascessimo in questi tempi, ci ha pure dotati dei mezzi spirituali per affrontarli, ma spetta a noi usarli, senza scoraggiarci, perché questa nostra vita in questo mondo degenerato, già designato come una “valle di lacrime”, è come una prova a cui il Signore ci sottopone e che noi dobbiamo affrontare con animo combattivo, certi che il nostro Salvatore non ci abbandona mai e che, nonostante le tribolazioni in questa vita, ci ha riservato un posto nell’altra.

A ognuno di noi il Signore ha assegnato dei talenti e ha posto ognuno di noi in un dato stato, dobbiamo usare questi talenti per compiere il nostro dovere di stato… di padri, di madri, di figli… facendo questo, con l’aiuto di Dio, avremo fatto quanto ci è possibile, al resto penserà Nostro Signore Gesù Cristo.



gennaio 2014

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