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Genetica Il miraggio del bambino perfetto ![]() Laboratorio genetico L’azienda Nucleus Embryo ha appena
illustrato, nella sua frenetica corsa degli apprendisti stregoni della
genetica, un controllo sempre più spinto sulla concezione umana.
Offrendo dei test all’avanguardia per selezionare gli embrioni.
L’azienda mira a soddisfare il desiderio dei genitori che cercano il
bambino «perfetto».
Ma dietro le promesse di un avvenire radioso si celano questioni etiche, sociali e scientifiche di una gravità senza precedenti. Fondata negli Stati Uniti circa 5 ani fa, Nucleus Genomic aveva per scopo la prevenzione di alcune malattie genetiche. Ma nel giro di pochi anni – al di là della legge sulle gravi trasgressioni etiche – le garanzie sono venute meno, si è operato un cambiamento e ormai la branca dell’azienda denominata Nucleus Embryo si è presentata sulla rete X, nell’estate 2025, come pioniere nel campo della procreazione medicalmente assistita (PMA). Servendosi di algoritmi avanzati e dell’intelligenza artificiale, l’azienda analizza i dati genetici degli embrioni prodotti con la fecondazione in vitro, per prevedere una molteplicità di caratteristiche che vanno dalla salute fisica alle predisposizioni intellettive, passando per gli elementi estetici come il colore degli occhi o dei capelli. Questa tecnologia, indicata dai suoi sostenitori come una svolta epocale, permette ai genitori di scegliere l’embrione più “promettente” prima del suo impianto, con la speranza di eliminare i rischi di malattie genetiche o di ottimizzare alcune qualità. Il fascino – per certi versi perverso – di questo approccio sta nella sua capacità di rispondere ad una aspirazione profondamente umana: quella di dare al proprio figlio le migliori possibili opportunità nella vita. Nucleus Embryo non si accontenta di eliminare le gravi anomalie, come la sindrome di Down o la fibrosi cistica, ma incrociando i dati genetici con modelli predittivi, l’azienda pretende di poter stimare elementi complessi, come l’intelligenza, l’altezza o perfino la predisposizione a specifici talenti. Questa promessa di scelta sta attraendo un numero crescente di coppie, soprattutto nelle società in cui le prestazioni e l’apparenza sono valorizzate. Questa ricerca genetica del bambino «perfetto» sotto le mentite spoglie della «ottimizzazione genetica», solleva importanti obiezioni. In primo luogo, quella della devianza prometeica dell’uomo che crede di poter padroneggiare la natura al posto del Creatore e di voler pretendere di rimuovere il sigillo di fallibilità e di corruttibilità insito nella nozione di creatura materiale. Sul piano medico, i test possono indentificare con una certa precisione malattie monogenetiche, l’intelligenza o la personalità, nel loro fondamento materiale, dipendente da una interazione tra geni, ambiente e epigenetica. Ma gli algoritmi di Nucleus Embryo si basano su modelli di probabilità che non garantiscono risultati esatti. Così i genitori rischiano di basare le loro scelte su promesse scientifiche fragili, persino ingannevoli. Inoltre, la selezione embrionale ad alta tecnologia apre la strada ad una nuova forma di eugenetica. Proponendo di selezionare gli embrioni su criteri come l’estetica o le presunte attitudini, Nucleus Embryo alimenta una visione utilitaristica del bambino, ridotto ad un prodotto plasmato secondo i desideri dei genitori. Il bambino diventa un oggetto di consumo. Infine, la selezione embrionale solleva profondi interrogativi sociali. Valorizzando alcuni elementi a scapito di altri, Nucleus Embryo contribuisce a standardizzare una visione normativa dell’umanità, in cui la diversità genetica e le particolarità individuali rischiano di essere marginalizzati. La ricerca del bambino perfetto finirà paradossalmente con l’impoverire la ricchezza dell’umanità, riducendo la pluralità dei profili umani ad un ideale artificiale (talvolta dettato dalla politica). A fronte di queste derive, il quadro giuridico è tristemente inadeguato. Negli Stati Uniti, in cui Nucleus Embryo è attivo, la regolamentazione della PMA è frammentata e lascia ampio spazio all’innovazione tecnologica senza chiare garanzie etiche. In Europa, dove le leggi sulla bioetica sono generalmente più severe, si stanno alzando voci per mettere in guardia sulla importazione di tali pratiche tramite cliniche private o strutture internazionali. Se in Francia la legge sulla bioetica del 2021 autorizza la PMA per coppie dello stesso sesso e per donne nubili, per adesso vieta la selezione embrionale con criteri non medici. Ma ancora per quanto tempo? In ogni caso, non è questo il problema fondamentale. Queste derive, che erano prevedibili – e che sono state ampiamente previste -, sono diventate possibili grazie ad una trasgressione importante: la concezione di un bambino ad di fuori dell’atto coniugale e la possibilità di trasformare così la vita in «un materiale gestibile», come afferma il Dott. Pierre Simon, promotore francese della contraccezione, dell’aborto, dell’eutanasia e della GPA. Tutte le derive attuali derivano da questa «deviazione originaria» e niente potrà essere riparato senza la sua scomparsa. La dottrina della Chiesa, che trasmette il pensiero del nostro Redentore, ha sempre condannato il primo passo verso questa deviazione: la fecondazione artificiale; che Papa Pio XII condannò vedendo già in essa le terribili deviazioni che ne sarebbero derivate. |