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A Valence, a Detroit, come a Parigi, preghiere per difendere la Santa Messa tradizionale ![]() Cari amici, care sentinelle parigine, non siete soli nella lotta per la Santa Messa tradizionale. Dopo Besançon, Grenoble, Quimper, è a Valence che manifestano i cattolici contro la riduzione della celebrazione della Santa Messa tradizionale e la soppressione della pastorale corrispondente. La Fraternità sacerdotale San Pietro, presente da quasi vent’anni in questa città, è stata brutalmente ringraziata da mons. François Durand, Vescovo di Valence. Uno shock per i fedeli della Église Notre-Dame di Valence, affezionati alla Santa Messa tradizionale. Manifestazioni, lettere, petizioni e, il 1º luglio, il quotidiano Le Dauphiné libéré ha dato notizia di un’«occupazione»: i fedeli si danno il cambio per un digiuno di protesta davanti alla Église Notre-Dame di Valence, dove la Santa Messa tradizionale viene celebrata la Domenica alle ore 11:00 e più volte durante la settimana. In realtà, bisognerebbe stilare un elenco di questi punti di protesta in tutto il mondo. Mons. Edward Joseph Weisenburger, Arcivescovo metropolita di Detroit, nel Michigan, aveva annunciato il 13 giugno che a partire dal 1º luglio avrebbe limitato la celebrazione della Santa Messa «tradizionale in latino», come si dice negli Stati Uniti d’America, a soli quattro luoghi designati. Di conseguenza, sabato 28 giugno sono iniziate le manifestazioni «Save the Latin Mass» [Salvate la Santa Messa tradizionale: N.d.T.] davanti alla Cathedral of the Most Blessed Sacrament [Cattedrale del Santissimo Sacramento] di Detroit. A Parigi, durante l’estate, continuiamo quindi a recitare il Santo Rosario davanti agli uffici dell’Arcivescovado (in rue du Cloître-Notre-Dame, 10), dal lunedì al venerdì, dalle ore 13:00 alle ore 13:30, nell’Église Saint-Georges di La Villette (avenue Simon Bolivar, 114, nel XIX arrondissement), il mercoledì e il venerdì alle ore 17:00, la Domenica alle ore 18:15. Echi della veglia: una donna velata ci interpella in inglese: «Perché siete
qui?»
«È
Cristiana?»
«No, sono musulmana,
ma vorrei sapere di cosa si tratta».
«Beh, siamo cattolici
che desiderano continuare a pregare come facevano i nostri antenati e
oggi non ci è più permesso; ecco perché ogni
giorno veniamo a pregare davanti agli uffici dell’Arcivescovo di
Parigi».
«Lo capisco. Da noi preghiamo come ci ha insegnato il Profeta e nella stessa lingua»; e ci saluta con un sorriso. In unione di preghiera e di amicizia. |