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La “diversità religiosa” conciliare presenta LA SETTIMANA DEI TEMPLI di Alejandro
Sosa Laprida - 22/08/2025
![]() L’Arcivescovo di Panama celebra La Settimana dei Templi insieme ai rappresentanti di diverse “tradizioni religiose” PROEMIO L’Arcivescovo di Panama ha celebrato recentemente La Settimana dei Templi insieme ai rappresentanti di diverse “tradizioni religiose”, in un atto di falso ecumenismo e di fallace dialogo interreligioso, sprovvisti di ogni fondamento biblico e magisteriale, diffuso ed elogiato dall’Agenzia di Stampa ufficiale del Vaticano, con un articolo che offre una riflessione sulla natura dell’evento e che espone le sue implicazioni teologiche. L’importanza di questo documento va oltre le specificità di questa particolare situazione, poiché è un esempio rappresentativo di un approccio pastorale “ecumenico” applicato da decenni dal Vaticano, che estende i confini della Chiesa ad altre “denominazioni cristiane” e include tutte le “tradizioni religiose” all’interno del “piano salvifico” di Dio. Le conseguenze di questa posizione sono molteplici e assolutamente incompatibili con la fede cattolica, con il Magistero della Chiesa e con la Rivelazione biblica: identificazione della Chiesa con l’umanità; assimilazione dell’ordine naturale a quello soprannaturale; salvezza universale dell’essere umano inscindibilmente unito al suo “Creatore”; concezione gnostico-panteistica della “redenzione” consistente nella presa di coscienza dell’unità essenziale dell’uomo con Dio; validità fondamentale di tutte le religioni perché espressioni diverse ma sostanzialmente identiche dell’esperienza psichica primordiale dell’“immanenza vitale” della divinità soggiacente nella coscienza umana. Tutto ciò è una ricapitolazione degli errori modernisti condannati da San Pio X, ma che sono stati sistematicamente attuati dal Vaticano in teologia, ecclesiologia e pastorale a partire dall’ultima assemblea conciliare. Per illustrare quanto sto dicendo, riporto di seguito alcune affermazioni di “Francesco” che esprimono pienamente questa visione perversa della religione. «Chiedo per tutti voi la benedizione di Dio, Padre di tutti noi, Padre di tutte le confessioni» (1). «Tutte le religioni sono un cammino per arrivare a Dio (2) (…) Sono come lingue diverse, come differenti idiomi. (…) C’è un solo Dio e le nostre religioni sono lingue, cammini per arrivare a Dio» (3). «Se nel passato le differenze religiose si contrapponevano, oggi vediamo in esse la ricchezza di cammini distinti per arrivare a Dio e per educare le nuove generazioni alla pacifica convivenza e al rispetto reciproco» (4). «Il pluralismo e la diversità di religione, colore, sesso, razza e lingua sono espressioni di una saggia volontà divina con la quale Dio creò gli esseri umani. Questa saggezza divina è la fonte dalla quale deriva il diritto alla libertà di credo e alla libertà di essere diversi» (5). «Il compito urgente delle religioni è promuovere visioni di pace (…) Uomini e donne di culture e confessioni diverse vivono l’esperienza della forza e della bellezza della traternità universale. (…) Dobbiamo unirci, springere legami fraterni e lasciarci guidare dall’ispirazione divina che abita in ogni fede per immaginare insieme la pace tra tutti i popoli. (…) Dio ci ha affidato il suo sogno per il mondo: la fraternità tra tutti i popoli» (6) Vediamo adesso cosa è accaduto durante l’evento ecumenico in questione: «Panama vive dal 10 al 15 agosto la Terza Settimana dei Templi dalle Porte Aperte, un evento interreligioso ed ecumenico que riunisce diverse traditioni di fede in una testimonianza della unità nella diversità. Per sei giorni, Templi, chiese, sinagoghe e centri di preghiera aprono le loro porte per ricevere visitatori di tutte le età e credi, offrendo visite guidate, testimonianze, momenti di preghiera, esposizioni e incontri fraterni. L’iniziativa, organizzata dal Comitato Interreligioso di Panama, dal Comitato Ecumenico e dalla Chiesa Cattolica, mira a promuovere la mutua conoscenza, il rispetto e la convivenza pacifica tra le diverse confessioni presenti nel paese.» L’Agenzia Vatican News ha presentato (7) così l’evento interreligioso organizzato dall’Arcidiocesi di Panama (8) che si è concluso e che ha raggiunto il culmine nel giorno in cui la Chiesa celebra l’Assunzione in Cielo di Maria Santissima. Come possiamo vedere, l’Agenzia di notizie del Vaticano si congratula perché la partecipazione delle diverse “tradizioni di fede” all’evento ecumenico costituisce una testimonianza della “unità nella diversità” tra le diverse confessioni religiose presenti a Panama. Da parte sua, il sito Panorama Católico (9) informa sull’evento nel modo seguente: «Il comitato Interreligioso di Panama ha annunciato la Settimana dei Rempli 2025, un incontro che per la terza volta apre le porte di dodici comunità di fede perché persone di tutte le credenze possano scoprire la loro ricchezza spirituale, culturale e architettonica. Il sacerdote Eusebio Muñoz, rappresentante della Chiesa Cattolica nel Comitato Interreligioso, ha dichiarato che questa iniziativa nasce dall’impegno delle comunità di fede e dal dialogo fraterno: “Vogliamo che popolazione conosca i nostri templi, la loro architettura, le loro tradizioni, la loro vita comunitaria e i valori che ci muovono ceme credenti. Si tratta di rafforzare il legame dell’amore per Dio e trasformare le realtà avverse in speranza e rispetto”». Il rabbino Gustavo Kraselnik, Presidente del Comitato Interreligioso di Panama e rappresentante della comunità ebraica nel paese centroamericano, ha ricordato che nell’anno 2023 ebbe inizio la “cultura dell’incontro” con l’organizzazione del Pomeriggio dei Templi aperti (10) e ha sottolineato che quella esperienza adesso si amplia ad una completa settimana di attività, in cui si esporrà la ricchezza la ricchezza di ogni tradizione religiosa, perché “i visitatori avranno l’opportunità di conoscere di prima mano quello che ogni fede offre”. Il rabbino spera “che l’impatto sia ancora maggiore e che le famiglie si uniranno a questa esperienza, che abbatte i pregiudizi e promuove il mutuo rispetto”. L’Agenzia Vatican News ha sottolineato che “la diversità religiosa non si è dimostrata motivo di divisione, ma una ricchezza che rafforza i legami umani e spirituali”. In questo senso, l’Arcivescovo di Panama: Mons. José Ulloa, ha ricordato che “ogni tempio deve essere una casa di preghiera e di pace, un luogo di riconciliazione e di fraternità, un ponte tra la terra e il Cielo”. E il prelato panamense ha aggiunto a mo’ di conclusione, in un video ufficiale (11) dell’arcidiocesi: “amiamo i nostri templi perché in essi Dio ci aspetta sempre”. I templi che partecipano sono: Casa di Orazione Bahá’i (Bahaiesi), Basilica Cattedrale Metropplitana di Santa Maria l’Antica (cattolici), Cattedrale Episcopale di San Luca (anglicani), Centro Culturale della Soka Gakkai Internazionale (buddisti), Chiesa Battista del Calvario (evangelici), Balboa Union Church (riformati), Cattedrale Greca Ortodossa (scismatici orientali). Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (mormoni), Mezquita (Moschea) Jama (maomettani), Sinagoga Kol Shearith Israel (ebrei rabbinici), tempio Hare Krishna Iskcon Panama e Tempio Indù. Trascrivo di seguito le attività (12) dell’ultimo giorno, momento culminante dell’evento, che coincide nientemeno con la festa dell’Assunzione in Cielo amina e corpo della Santissima Vergine Maria. 1. Casa di Adorazione Bha’i: tre video da presentare in base all’interesse dei visitatori; esibizione di libri sacri; visite guidate; presentazione dal vivo della Casa di Adorazione. 2. Tempio Hare krishna: ore 14.00: lezione introduttiva di yoga: ore 15,00 fondamenti di base della Bhagavad Gita; ore 16,00 lezione di yoga: ore 17,00 meditazione con mantras (kirtan) e spuntini dell’India. 3 - Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni: Esercitazione: scopri la tua genealogia; conferenza: Strumenti per l’autosufficienza; visite guidate. 4. Cattedrale Greca Ortodossa dell’Annunciazione della Vergine Maria: ore 10,30: Divina Liturgia per la festa della Dormizione della Vergine e Dossologia per Panama e Grecia; ore 15,30 e ore 16,30: visite guidate. 5. Mezquita (Moschea) Jama di Viale Mexico: visite guitate, conferenze, opuscoli, spuntini a base di datteri. 6. Balboa Union Church: visite guidate e conferenze. 7. Sinagoga Kol Shearith Israel: dalle ore 14,00 alle ore 17,00: visite guidate, mini concerti liturgici, degustazione di Challas (pane dello Shabat). 8. Chiesa Battista del Calvario: visita guidata, storia e attività della Chiesa fondata nel 1908. 9. Soka Gakkai Internacional di Panama: Visite guidate, Cinema Soka, Dialoghi su temi diversi, esposizione di articoli realizzati dalle donne dell’organizzazione. 10. Chiesa Episcopale: Presentazione della storia della Cattedrale di San Luca, attività di servizio, visita al Columbario. Esercizio espirituale. 11. Tempio Hindú, visite guidate. 12. Basilica Cattedrale di Santa María L’Antica (Cattolica), visite guidate. Ci troviamo quindi al cospetto di un evento a cui partecipano persone “credenti” in Dio, nel quale si equiparano implicitamente tutte le credenze, e in cui si omette qualsiasi distinzione tra le diverse “comunità di fede” alle quali si appartiene. Tutte queste comunità sono impegnate nel “dialogo fraterno” e sono invitate dagli organizzatori ad approndire la propria “ricchezza spirituale”, nonché a scoprire le buone cose delle altre. La “diversità spirituale è valutata positivamente, tutte le credenze sono ritenute accettabili e degne di rispetto, tutte le “tradizioni religiose” sono presentate come intrinsecamente buone, tutte arricchiscono l’essere umano e la società nel suo complesso, tutte portano a Dio, tutte contribuiscono con semi di “speranza e rispetto” all’edificazione della fraternità universale. Tutte – senza alcuna eccezione – nonostante neghino la Santissima Trinità, si oppongano all’opera redentrice di Nostro Signore Gesù Cristo e rifiutino la Chiesa da Lui fondata. Diciamo le cose come stanno: in qualunque epoca della storia della Chiesa anteriore al Concilio Vaticano II un avvenimento con queste caratteristiche sarebbe stato impensabile. E se, ipoteticamente, qualche vescovo avesse avuto l’inverosimile idea di organizzarlo, sarebbe stato inmediatamente rimosso dalla sua sede e scomunicato per eresia. Questo è ovvio e non serve alcuna dimostrazione: qualunque cattolico moderatamente istruito e con una conoscenza a grandi linee della storia della Chiesa lo sa perfettamente. Le censure più evidenti in cui incorrono coloro che promuovono questo tipo di atti contrarii al Primo Comandamento sono quelle applicabili al liberalismo, all’indifferentismo religioso, al falso ecumenismo e al modernismo, errori condannati dal Magistero della Chiesa in ripeture occasioni, in particolare a partire dalla Rivoluzione massonica e liberale del 1789, visceralmente anticristiana e antifrancese. Nel caso in specie, l’attuazione di eventi come questo rivela una concezione modernista della religione, completamente estranea alla Rivelazione divina e agli antipodi della dottrina cattolica, poiché stabilisce de facto che tutte le religioni sono vie legittime per entrare in relazione con Dio e che la “fede” posta in esse dai loro adepti, la pratica del loro culto e il compimento dei loro precetti non costuirebbero alcun pericolo per la salvezza. Ciò implica considerarle - quanto meno tacitamente - come mezzi salvifici, sebbene in generale i modernisti, subdolamente, per apparie ortodossi e tranquillizzare la coscienza dei fedeli scrupolosi, si affrettino a sottolineare che non tutte possiedono “la pienezza della verità” né dei “mezzi di salvezza”. Cosa che costituisce una ipocrita manovra di manipolazione lingüística che, ovviamente, non cambia per niente la situazione, poiché i falsarii stanno bene attenti a non negare che altre “tradizioni religiose” siano spiritualmente benefiche per i loro seguaci, né tampoco affermano che debbano essere evitate – e tanto meno condannate e rifiutate – dai cattolici. Inutile dire che chi aderisce a questa assurda e perniciosa posizione teologica, va oltre la semplice eresia relativa a questo o a quel dogma, cadendo ipso facto in una completa apostasia dalla fede cattolica, poiché per la sua stessa logica vengono demolite le stesse basi concettuali su cui si fonda. Questa è la pura verità. La verità inudibile e indicibile che provoca tanta irritazione nei membri della gerarchia conciliare, imbevuta com’è di “buonismo”, indottrinata da una nozione di fraintesa misericordia e divorata da un anelito disordinato e puramente naturalista di “pace mondiale” e di “fraternità universale”. Questa elementare verità dogmatica su Gesù Cristo – unico Salvatore del genere umano – e sul Suo Corpo Mistico: la Chiesa da Lui fondata – unica Arca di salvezza – è in stretto rapporto di identità con la Chiesa cattolica, con la conseguente esclusione della molteplicità di sette eretiche e scismatiche, senza addurre improbabili “comunioni imperfette” e altre fallacie simili basate sull’inganno conciliare del conciliare subsistit in è stata sempre unanimamente sostenuta dai cattolici, ma è intollerabile per l’uomo contemporaneo – plasmato nel relativismo morale, nell’agnosticismo intellettuale e nel pacifismo sociale - ed è percepita come “integrista”, “intollerante” e “discriminatoria” dai chierici attuali, deformati intellettualmente dalla “libertà religiosa”, dall’“ecumenismo e dal “dialogo interreligioso” del concilio. Questa semplice verità, logica, di semplice buon senso – fondata sul principio di non contraddizione – è costitutiva della Rivelazione divina e del Magistero ecclesiastico, e deve essere proclamata oggi più che mai da coloro che amano la Chiesa di Cristo, da coloro che rifiutano che la sua santa dottrina venga deformata da mercenarii clericali e il suo divino Magistero venga distorto da svergognati fabulatori ecclesiastici. Questa elementare caratteristica relativa al contenuto della Rivelazione divina – che è oggettivo e intrinseco alla coscienza umana, che deve dargli il suo libero assenso intellettuale – e della natura e della missione della Chiesa – che si manifestano pienamente nel dogma extra Ecclesiam nulla salus – deve essere ricordata, insegnata, spiegata e difesa ogni giorno dai cattolici che comprendono pienamente la loro missione evangelizzatrice, in qualsiasi circostanza che si presenti per farlo, opportune e importune, rendendo testimonianza alla verità davanti agli uomini, che lo vogliano o no , senza lasciarsi intimidire dal rispetto umano, dalla pusillanimità o dalla nozione distorta delle virtù di obbedienza e umiltà. Questo deve essere messo in pratica anche, e soprattutto, di fronte a figure dall’apparenza “rispettabile“, rivestite di una pretesa “autorità”, morale o magisteriale, siano essi laici “eruditi” e “prestigiosi”, o sacerdoti o vescovi – senza escludere l’autorità romana (NOTA dell'Autore. Conoscete la mia posizione sui “Papi conciliari”: non pretendo che la condividiate, ma che almeno riconosciate la realtà del modernismo che qui denuncio) quando riscontriamo che invece di trasmettere il deposito della fede, tradiscono verognosamente la loro missione, propagando aberrazioni e sostenendo delirii contrarii alla Rivelazione divina e si compiacciono spudoratamente di diffondere dottrine abominevoli che scandalizzano i fedeli, e di commettere atti empii che gridano vendetta al Cielo, nascondendosi dietro una supposta autorità, accademica o istituzionale. Questa attitudine intransigente deve essere adottata pubblicamente, con convinzione e senza alcuno scrupolo di coscienza, dal momento che non può esistere autentica carità né vera misericordia quando si tace la verità e si è indulgenti con l’errore e la menzogna – o peggio ancora con l’indifferenza – lasciando che i fedeli cadano preda di favole perniciose, abbandonandoli alla mercé di lupi voraci travestiti da pecore e permettendo che il gregge venga ingannato da falsi pastori e da maestri pervertiti che lo conducono a pascoli avvelenati dall’eresia, dall’empietà e dalla blasfemia… Vale la pena ricordare che i fondamenti teorici di questa visione modernista della religione si trovano disseminati i diversi documenti conciliari, principalmente in quelli relativi alla falsa libertà religiosa, alla falsa nuova ecclesiologia del subsistit in, alla “collegialità” (e adesso al “cammino sinodale”), al falso ecumenismo con i “fratelli separati”, al falso approccio adottato con le “religioni non cristiane”: da quello con i nostri “fratelli maggiori” (13) talmudici a quello con i maomettani che “adorano l’unico Dio vivente… che parlò con gli uomini” (Nostra Aetate (14) n. 3), per non parlare dei discepoli di Budda, degli adoratori di Shiva e dei devoti della Pachamama. Questi semi velenosi, surrettiziamente disseminati negli atti conciliari dai modernisti – i noti rappresentanti della nouvelle théologie, privati della attività di pubblicazione e di insegnamento da Pio XII, ma riabilitati da Roncalli perché potessero intervenire nel concilio come “esperti” – furono poi gradualmente esplicitati e sviluppati dal magistero postconciliare e applicati sistematicamente negli ambiti della pastorale, della liturgia e del Diritto Canonico dai Papi conciliari. Le Giornate Interreligiose per la Pace, svoltesi ad Assisi e convocate dagli ultimi tre Papi defunti, sono una prova concreta e irrefutabile della linea teologico-pastorale modernista che è – come ho già spiegato – totalmente incompatibile con la fede cattolica e che è stata promossa in modo pianificato, organico e sistematico da Roma a partire dal Concilio Vaticano II. Non mi addentrerò qui in una dettagliata dimostrazione documentata di questo, che eccederebbe i limiti di questa breve pubblicazione. Tuttavia esiste sull’argomento abbondande materiale pubblicato, accessibile a chiunque volesse condurre ricerche personali. Conviene ribadire qui l’ovvietà che l’esistenza della Giornate Interreligiose, organizzate annualmente per volere del Vaticano fin dal 1986 – non sempre ad Assisi né con la presenza fisica del Papa – sono la prova inconfutabile della massiccia presenza del modernismo nella Chiesa, una inequivocabile testimonianza pubblica che l’eresia modernista impera nella gerarchia ecclesiastica conciliare, facendo strage degli animi dei semplici e degli incauti. Si tratta di una constatazione empirica alla portata di chiunque sia animato del genuino desiderio di conoscere la verità sulle cause e sulla natura della crisi ecclesiale post conciliare. Per essere chiari, questo significa che non sono in alcun modo richiesti eruditi sviluppi teologici né sofisticate esposizioni canoniche, per dimostrare categoricamente il modernismo professato dalla gerarchia conciliare: per questo basta mostrare la realtà di queste congreche scandalose, eretiche e blasfeme, concepite, organizzate e attuate dal Vaticano per quattro decenni, in esplicita applicazione dei documenti conciliari. Negare, occultare, minimizzare o ignorare questo fatto costituisce una chiara prova di malafede, di disonestà intellettuale, di mancanza di amore per la verità e di oggettiva complicità con gli eretici moderisti che lavorano con particolare determinazione per stravolgere la Chiesa cattolica dall’interno, brigando per trasformare la sua struttura visibile in uno strumento docile e malleabile al servizio della istituzione della religione mondiale sempre più vicina all’Anticristo. CONCLUSIONE
L’impostura religiosa promossa da Roma a partire dal Concilio Vaticano II è una sintesi del liberalismo condannato da Pio IX, del modernismo combattuto da San Pio X, del falso ecumenismo denunciato da Pio XI, della “fraternità universale” laica e naturalista della massoneria, dei “diritti umani” dell’ONU. In definitiva, per rimanere cattolici oggi è necessario rifiutare categoricamente l’inganno diabolico rappresentato dall’insegnamento conciliare sulla bontà delle false religioni, sulla “fraternità umana” realizzata a detrimento della verità e dell’ordine soprannaturale e, infine sulla “pace mondiale” perseguita mediante la collaborazione delle diverse “tradizioni religiose” dell’orbe. Per approfondire il tema
“La Tarde de los Templos abiertos en Panamà” “Profanación interreligiosa en la Basílica Santa María de Guadalupe” “La religión del Vaticano no es católica” “Construir la fraternidad universal” “Todas las religiones son un camino para llegar a Dios” “Ceguera espiritual y negación de la realidad” “La religión de la fraternidad universal” “La religión bergogliana es modernismo puro” “Dios no puede ser Dios sin el hombre” “El vaticano convoca una nueva alianza planetaria” “La Iglesia conciliar contra el Estado católico” “El Vaticano promueve una religión global” “La apostasía en la Iglesia” Allegato 1 – Che cos’è il modernismo?
![]() Giovanni Paolo II ad Assisi prega per la pace nel mondo insieme ai rappresentanti di altre “tradizioni religiose” Questo significa che i “dogmi” di ogni “religione” sono secondarii, provvisorii, soggetti all’evoluzione, e non devono essere considerati né “definitivi” né “assoluti”, perché l’unica cosa essenziale e permanentemente valida è l’“esperienza religiosa” comune a tutti gli uomini. Da qui l’importanza di non “erigere muri”, ma di “costruire ponti”, come ripeteva incessantemente Bergoglio. Da ciò consegue che l’errore del “fondamentalismo” consiste nel fare dell’“ortodossia” dottrinale un fattore di divisione e di scontro tra gli uomini, perché, nel nostro essere profondo, condividendo la stessa “esperienza mistica” originaria, siamo tutti, senza eccezioni, “fratelli” e “figli di Dio”. Pertanto, nella natura umana risiede, in modo vitale ed immanente, la “divinità” che è “adorata” dalla molteplicità delle religioni esistenti sulla terra. Promuovere l’unità del genere umano mediante la concordia tra le diverse religioni, sarà allora l’obietivo principale dei campioni del modernismo infiltratosi nella Chiesa. La finalità del “movimento ecumenico” e del “dialogo interreligioso” – iniziati in maniera ufficiale da Roncalli nel 1960 e da Montini nel 1964 – consiste nel costituire l’unità del genere umano prendendo come base tale realtà antropologica universale. E’ la famosa “unità nella diversità” evocata ininterrottamente da Bergoglio. I testi conciliari sulla libertà religiosa, sull’ecumenismo e sulla relazione della Chiesa con le religioni non cristiane sono i pilastri “dottrinali” che sostengono la prassi e la pastorale conciliare in materia, i cui atti emblematici sono stati le riunioni interreligiose di preghiera per la pace svoltesi ad Assisi (16) per iniziativa di Wojtyla, Ratzinger y Bergoglio. Questa idea della bontà e della legittimità fondamentale delle diverse “tradizioni religiose” è stata sancita nella dichiarazione di Abu Dabi nel 2019: «Il pluralismo e la diversità di religione, colore, sesso, razza e lingua sono espressioni della saggia volontà divina, con la quale Dio creò gli esseri umani. Questa saggezza divina è la fonte da cui deriva il diritto alla libertà di credo e alla libertà di essere diversi» (17). Ed è stata chiaramente esposta dal cardinale Karol Wojtyla (18) nel 1976, appena due anni prima di essere eletto “Vicario di Cristo”, nel corso di un ritiro predicato in Vaticano alla Curia Romana: «Questo Dio confessano
il trappista e il camaldolese nella loro vita di silenzio. A Lui si
rivolge il beduino nel deserto quando giunge l’ora della preghiera. E
talvolta anche il buddista che, concentrato nella sua contemplazione
purifica il suo pensiero preparando il cammino verso il Nirvana. (…) La Chiesa del Dio vivente unisce
tutti gli uomini che, in qualsiasi modo, partecipano a questa
meravigliosa trascendenza dello spirito umano. E tutti questi
sanno che nessuno riuscirà mai a realizzare i loro desideri
più profondi. La manifestazione di questa trascendenza della persona umana
è costituita dalla preghiera della fede, ma talvolta anche il
profondo silenzio. Questo silenzio, che a volte sembra separare l’uomo
da Dio, e tuttavia un atto speciale della unione vitale fra Dio e lo spirito
umano. La Chiesa del nostro tempo ha preso particolare
consapevolezza di questa verità e, per questo, alla sua luce
è riuscita a
ridefinire, nel Concilio Vaticano II (19) la sua stessa natura (20).
Come recita l’assioma giuridico: “la confessione di parte, alleggerisce le
prove”.Allegato 2 – Giovanni Paolo II e la
salvezza universale
Il fondamento dottrinale della “salvezza universale” professata dall’attuale gerarchia ecclesiastica modernista si trova in Gaudium et Spes n. 22 (21): «Con l’incarnazione il Figlio di Dio si è unito in certo modo ad ogni uomo» Questo concetto è stato ampiamente sviluppato da Giovanni Paolo II, che è anche l’autore del testo conciliare appena menzionato. Vediamo di seguito alcune citazioni dove affronta la questione: (22) I. “Cristo Signore ha
indicato questi cammini soprattutto quando – come insegna il Concilio –
con l’incarnazione il Figlio di
Dio si è unito in certo modo ad ogni uomo. […] Questo
uomo è il cammino della Chiesa, cammino che conduce in certo
modo all’origine di tutti quei cammini lungo le quali deve camminare la
Chiesa, perché l’uomo – ogni
uomo senza alcuna eccezione – è stato redendo da Cristo,
perché l’uomo – ogni uomo
senza alcuna eccezione - si è unito a Cristo in certo
modo anche quando non ne è consapevole.” Redemptor Hominis n. 13/14. (23).
Per comprendere adeguatamente cosa si intende con queste
citazioni è opportuno tenere presente il testo con cui ho
iniziato questo studio, per cui lo trascrivo qui e cercherò di
decifrare il suo contenuto, mettendolo in relazione con la nozione di
salvezza universale che professava Giovanni Paolo II:II. “[…] dobbiamo […] manifestare al mondo la nostra unità […] nella rivelazione della dimensione divina e umana […] della Redenzione, nella lotta con instancabile perseveranza a favore di questa dignità che ogni uomo ha raggiunto, […] che è la dignità della grazia dell’adozione divina.” Idem, n. 11. III. “Nasce il Redentore dell’uomo. Con Lui nasce la nuova umanità. E con Lui nasce la Chiesa […] E’ missione primaria della Chiesa, nata con Cristo, e da Lui ricevuta con mandato solenne, defendere la dignità dell’uomo: di ogni uomo - come è scritto nella mia prima Enciclica -. Perché ogni uomo è stato incluso nel mistero della Redenzione e con ogni uomo se è unito Cristo, per sempre, per mezzo di questo mistero.” Discorso alla Curia romana, 22-12-1979, n. 3. (24) IV. “Cristo […] ci conosce con la conoscenza e con la scienza più interiore, con la stessa conoscenza con cui Lui, Figlio, conosce e abbraccia il Padre e, nel Padre, abraccia la verità infinita e l’amore. E, mediante la participazione a questa verità e a questo amore, Lui ci rende nuovamente, in Sé, figli del Suo Eterno Padre; ottiene, una volta per tutte, la salvezza dell’uomo: di ciascuno degli uomini e di tutti, di coloro che nessuno strapperà dalla Sua mano... In effetti, chi potrebbe strapparli?” Omelia del 27-04-1980, n. 5. (25) V. “[…] come ricorda il Concilio Vaticano II, [l’uomo] è la sola creatura che Dio ha voluto per se stessa e sulla quale ha il suo progetto, cioè la participazione alla salvezza eterna. Non si tratta dell’uomo astratto, ma dell’uomo reale, concreto e storico: si tratta di ogni uomo, perché ad ognuno giunge il mistero della Redenzione, e con ognuno Cristo si è unito per sempre attraverso questo mistero.” Centesimus Annus n. 5, (26) VI. “Nel fatto della Redenzione sta la salvezza di tutti, perché ognuno è stato incluso nel mistero della Redenzione e con ognuno Cristo si è unito, per sempre, per mezzo di questo mistero.” Redemptoris Missio n. 4 (27). VII. “Questo raggio della notte della Natività […] è la scintilla di luce più profonda dell’umanità che Dio ha visitato, questa umanità accolta di nuovo e assunta da Dio stesso […] La natura unana assunta misticamente dal Figlio di Dio in ognuno di noi, che siamo stati adottati nella nuova unione con il Padre. L’irradiazione di questo mistero si diffonde lontano, molto lontano; raggiunge anche quelle parti o sfere dell’esistenza degli uomini dove ogni pensiero di Dio […] sembra essere assente”. Udienza generale del 27-12-1978, n. 1 (28). VIII. “L’Eucarestia: il Sacramento della Alleanza del Corpo e del Sangue di Cristo, della Alleanza che è eterna. Questa è l’Alleanza che abbraccia tutti. Questo sangue giunge a tutti e salva tutti.” Omelia del 06-06-1985, n. 7 (29). «Questo Dio confessano
il trappista e il camaldolese nella loro vita di silenzio. A Lui si
rivolge il beduino nel deserto quando giunge l’ora della preghiera. E
talvolta anche il buddista che, concentrato nella sua contemplazione
purifica il suo pensiero preparando il cammino verso il Nirvana. (…) La Chiesa del Dio vivente unisce
tutti gli uomini che, in qualsiasi modo, partecipano a questa
meravigliosa trascendenza dello spirito umano. E tutti questi
sanno che nessuno riuscirà mai a realizzare i loro desideri
più profondi. La manifestazione di questa trascendenza della persona umana
è costituita dalla preghiera della fede, ma talvolta anche il
profondo silenzio. Questo silenzio, che a volte sembra separare l’uomo
da Dio, e tuttavia un atto speciale della unione vitale fra Dio e lo spirito
umano. La Chiesa del nostro tempo ha preso particolare
consapevolezza di questa verità e, per questo, alla sua luce è riuscita a ridefinire,
nel Concilio Vaticano II la sua stessa natura (30).
Il messaggio di Karol Wojtyla che proclama la salvezza universale degli uomini, in ragione di una unione essenziale ed indissolubile con Cristo in virtù dell’Incarnazione, non solo è eretico, perché abolisce l’inferno e la condanna eterna, ma incorre necessariamente in una sorta di panteismo implicito, con l’abolire la distinzione tra natura e grazia, tra ordine naturale e ordine soprannaturale, fra il Creatore e la creatura. Questo è espresso con le parole “la trascendenza della persona umana”, quando si sa che Dio è l’unico essere trascendente tutti gli esseri, situato in un piano ontologico infinitamente superiore a qualsiasi Sua creatura. Tra queste, l’angelo e l’uomo possiedono una “potenza di obbedienza” verso Dio e possono essere oggetto della ricompenza divina che consiste nella “beatificazione” o fruizione di Dio attraverso la “visione beatifica”, liberamente concessa da Dio a coloro che sono stati fedeli nel corso della loro condizione di “viatori”. Ma nessun essere dotato di libero arbitrio ha accesso allo stato di “beatitudine” per il mero fatto di esistere: né l’angelo prima della prova iniziale né l’uomo dopo l’incarnazione – o prima di essa in previsione del suo effetto futuro -. Questa dottrina panteista della salvezza universale comporta come conseguenza logica che la Chiesa – unica Arca di salvezza – veda i suoi confini espandersi non solo fino ad includere tutte le “denominazioni” cristiane – il che è l’obiettivo manifesto del subsistit in conciliare, in vista di una pastorale “ecumenica” per poter realizzare l’“unità dei cristiani” – ma anche della stessa intera umanità, posto che il legame salvifico fra Dio e gli uomini è universale, senza tenere conto del credo professato né dell’indole morale degli atti di ogni persona. Giovanni Paolo II ha espresso questo senza perifrasi o precauzioni oratorie: “La Chiesa del Dio vivente riunisce tutti gli uomini
che, in qualunque modo, prendono parte a questa meravigliosa trascendenza dello
spirito umano”.
In questo modo, si ha che tutti gli uomini accederebbero alla beatitudine eterna e tutti gli uomini sarebbero membri del Corpo Mistico di Cristo, il Quale, non dimentichiamolo, con la Sua Incarnazione si sarebbe unito per sempre ad ogni persona: “(…) a ciascuno giunge il
mistero della Redenzione, e con
ognuno Cristo si è unito per sempre attraverso questo
mistero” Centesimus Annus, n.
5.
Questa unione fra Dio e l’uomo, inerente alla natura umana nel suo stato concreto hic et nunc, è chiaramente espressa da Wojtyla quando fa riferimento all’“unione vitale fra Dio e lo spirito umano” che opera nel cuore di ogni uomo, che sia egli monaco “trappista”, “beduino del deserto” (musulmano o animista), o anche un monaco buddista che cerca di raggiungere il “nirvana” (stato di “illuminazione”, dissoluzione nel tutto cosmico dell’“ego” dualista e dei suoi desideri personali). La “trascendenza” dell’essere umano si manifesta anche sia mediante l’“orazione della fede” – di qualunque cosa si tratti, naturalmente non ci sarebbe più – sia mediante il “silenzio profondo” del non teista, poiché, se a prima vista sembra separare l’uomo da Dio, tuttavia, in ragione dell’“unione vitale” tra lo spirito umano e lo spirito divino, di fatto non è altro che una espressione alternativa del legame indissolubile che unisce entrambi nell’“unione vitale” già menzionata. “Unione vitale” che San Pio X, nella sua Enciclica Pascendi, chiama “immanenza vitale” e “immanenza divina”, al cui proposito afferma che da essa deriva il “panteismo» (31). In effetti, il “modernismo” non è altro che l’ancestrale gnosi panteista ed evoluzionista, che ha assunto diverse forme e che si è avvalsa nel corso dei secoli di tanti sistemi di pensiero (gnosticismo, cabala, neoplatonismo, spinozismo, rosicrucianesimo, hegelismo, ecc., tutte espressioni del primigenio luciferino della Genesi: “sarete come dii”). Dunque, la “meravigliosa trascendenza dello spirito umano” e l’“unione vitale fra Dio e lo spirito umano” di cui parla Wojtyla non significano altro che l’“immanenza vitale o divina” di natura pateista denunciata da San Pio X nella sua Enciclica che condanna il modernismo, “unione vitale” la cui conseguenza logica è la dottrina della “salvezza universale”, intesa non come un aiuto oggettivo, esterno, soprannaturale della grazia, ma come una “presa di coscienza” soggettiva della nostra intrinseca divinità, cioè della nostra dimensione “cristica” insita nello spirito umano, e inalienabile. Infatti, dato che Cristo “rivela l’uomo a se stesso”, facendogli conoscere la sua vera natura (la quale possiede una dignità incomparabile per la sua “somiglianza divina”), la “dimensione umana” della redenzione gli permette di “appropriarsi di tutta la realtà dell’Incarnazione, per così “ritrovare se stesso”, i cui frutti saranno sia l’“adorazine di Dio” sia il meravigliarsi profondamente “di se stesso”: “Il Concilio Vaticano II, nella sua analisi penetrante del mondo contemporaneo, ha raggiunto il punto più importante del mondo visibile: la discesa dell’uomo, - come Cristo - nel più profondo delle coscienze umane (…) Il Concilio Vaticano II insegna: «In realtà il mistero dell’uomo trova piena luce solo nel mistero del Verbo incarnato. Perché Adamo, il primo uomo, era figura di chi doveva venire, cioè Cristo Nostro Signore. Cristo, il nuovo Adamo, nella stessa rivelazione del mistero del Padre e del Suo amore, manifesta anche pienamente l’uomo stesso e gli rende nota la sublimità della sua vocazione». E più avanti: “Egli, che è l’immagine del Dio visibile, è anche l’uomo perfetto, che ha restituito alla discendenza di Adamo la somiglianza divina, deturpata dal primo peccato. In Lui la natura umana assunta, non assorbita, è stata elevata, anche in noi, ad una dignità incomparabile. Il Figlio di Dio, con la sua Incarnazione, si è unito in certo modo con ogni uomo” Redemptor Hominis n. 8. “(…) Cristo Redentore rivela pienamente l’uomo a se stesso. Tale è la dimensione umana del mistero della Redenzione. In questa dimensione l’uomo ritrova la grandezza, la dignità e il valore proprii della sua umanità. Nel mistero della Redenzione l’uomo è confermato e in certo modo creato di nuovo. (…) L’uomo che vuole comprendere fino in fondo se stesso deve (…) avvicinarsi a Cristo. Per ritrovare se stesso, deve entrare in Lui con tutto il suo essere, deve appropriarsi ed assimilare tutta la realtà dell’Incarnazione e della Redenzione. Se attua in sè questo profondo processo, allora produce i frutti, non solo dell’adorazione di Dio, ma anche della profonda meraviglia di se stesso. (…) In realtà, questo profondo stupore rispetto al valore e alla dignità dell’uomo si chiama Vangelo, cioè Buona Novella. Si chiama anche cristianesimo. Questo stupore giustifica la missione della Chiesa nel mondo, e anche, ancor di più, nel mondo contemporaneo. Questo stupore è al tempo stesso persuasione e certezza, che nella sua radice profonda è la certezza della fede, ma che in modo nascosto e misterioso vivifica ogni aspetto dell’autentico umanesimo, è strettamente legato a Cristo” Redemptor Hominis n. 10. Per maggiori informazioni
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Per altro verso, questa affermazione implica che la moltitudine dei cristiani che si rifiutarono di rinunciare alla loro fede a costo della loro stessa vita si sbagliarono e il loro glorioso martirio fu un gesto vano, nient’altro che un deplorevole equivoco basato su una triste chimera, frutto del fanatismo dogmatico e intollerante che prevalevano in quell’epoca oscura. Ritengo che il carattere anticristiano del messaggio salta all’occhio e non necessita di alcuna erudita dimostrazione né di un trattato scolastico per essere percepito: il semplice sensus fidei di chi conosca minimamente la Sacra Scrittura e il Magistero della Chiesa dovrebbe essere sufficiente per comprendere che siamo al cospetto di una grottesca impostura religiosa che infrange le stesse fondamenta della Rivelazione divina, dell’ordine soprannaturale e della feda cattolica. 3 – https://www.vatican.va/content/francesco/es/speeches/2024/september/ documents/20240913-singapore-giovani.html - https://www.youtube.com/watch?v=iY8faC-Nlmo (si veda dal minuto 42 al 45) - https://gloria.tv/post/7PWdKdUqfd1b2NsaefqNrYoun 4 - Francesco, discorso ai rapresentanti delle religioni durante l’incontro Religioni e Educazione: verso un Patto Mondiale per l’Educazione, 05/10/2021, nell’ambito del Patto Mondiale per l’Educazione, convocato da Francesco il 12/09/2019 per educare le nuove generazioni alla fraternità: https://press.vatican.va/content/salastampa/es/ bollettino/pubblico/2021/10/05/encun.html 5 - Questa frase del “Vicario di Cristo”, diametralmente opposta sia all’insegnamento del Magisterio dela Chiesa sia a quello della Sacra Scrittura, è eminentemente gnostica e panteista, perché realizza l’identificazione dei contrarii, equiparando la verità all’errore e alla menzogna, conciliando la luce con le tenebre, identificando la Rivelazione divina con gli abominii dell’idolatria, equiparando il dogma cattolico con le innumerevoli eresie inventate dai nemici della Chiesa, sostenendo implicitamente que la doctrina revelata da Gesù Cristo è equivalente alle perverse favole anticattoliche isèirate dal Padre della Menzogna . Questa fu la reazione del Gran Oriente d’Italia: «Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune; un documento innovativo promettente con due autorevoli firme, quella del Pontefice e quella del Grande Imam Ahamad al-Tayyeb. Si legga il saggio di P. Cascioli in #NuovoHIRAM. #Massoneria #Cultura». https://twitter.com/GrandeOrienteit/status/1249918618445451264? ref_src=twsrc%5Etfw%7 Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm% 5E1249918618445451264&ref_ url=http%3A%2F%2Fnonpossumus-vcr.blogspot.com%2F 6 https://meetingsforpeace.santegidio.org/pageID/31897/ langID/it/IMAGINAR-LA-PAZ--PAR%C3%8DS-2024.html 7 - https://www.vaticannews.va/es/iglesia/news/2025-08/panama- celebra-semana-templos-puertas-abiertas-ano-jubilar.html 8 https://arquidiocesisdepanama.org/semana-de-templos- abiertos-fe-respeto-y-fraternidad-en-panama/ 9 https://panoramacatolico.com/panama-celebra-la- diversidad-de-fe-con-la-semana-de-los-templos-2025/ 10 https://arquidiocesisdepanama.org/wp-content/ uploads/2024/08/Tarde-de-los-Templos.pdf 11 https://gloria.tv/post/CPqYnTz8C1gR2NTajRBcEJCrm - https://www.youtube.com/watch?v=hVKqEUy0u_k - https://www.youtube.com/watch?v=uKSSjLACLNs 12 https://panoramacatolico.com/wp-content/uploads/ 2025/08/Actividades-en-la-Semana-de-los-Templos.pdf 13 Giovanni Paolo II nella sinagoga di Roma, il 13 aprile 1986: https://www.vaticannews.va/es/papa/news/2021-04/historica-visita- san-juan-pablo-ii-sinagoga-roma-35-aniversario.html - https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/speeches/1986/april/ documents/hf_jp-ii_spe_19860413_sinagoga-roma.html 14 https://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/ documents/vat-ii_decl_19651028_nostra-aetate_sp.html 15 - Si vedano: 1. “Ceguera spiritual espiritual y negación de la realidad” [Cecità spirituale e negazione della realtà]: https://gloria.tv/post/71b7ppgmGGvm3kTJHjWGmCVYF 2. “Ecumenismo, modernismo y apostasía”: https://gloria.tv/post/ZnZeLD7ToQNw4a8EN8VmHLfhM 3. “Ceguera espiritual y misterio de iniquidad” [Cecità spirituale e mistero di iniquità]: https://gloria.tv/post/fGuqfpTuPWYu3EMRGQUHQkidn - 4. “La serpiente del Vaticano” [Il serpente del Vaticano]: https://gloria.tv/post/RaNz1RwNYDTZ1LVkUvvhCnagw - 5. “Misterio de iniquidad” [Mistero di iniquità]: https://gloria.tv/post/22LiQpWbFdAaCuCR7XXdRReph. 16 - Si vedano i seguenti video: https://gloria.tv/share/gpeLtGx6iL1C4TGgnSq2eEQPD https://gloria.tv/post/bbzbE9VzZRdH19yFKZ9ACZSeD https://gloria.tv/post/VCjRCoMNP3Pz2fc8MvbRmbYsn https://gloria.tv/post/jt4asu7MxukP3rDuqc6XusRZ2 17 - Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar ad Abu Dabi il 4 febbraio 2019: dichiarazione congiunta intitolata: La Fraternità umana per la pace mondiale e la convivenza comune. Su questo argomento raccomando il seguente studio: “Il Vaticano promuove l’apostasia ed una religione mondiale”: https://gloria.tv/post/bUsSsFR763PH42N9dkudYoCLQ E’ possibile scaricare lo studio in formato PDF anche nelle versioni inglese, italiana e portoghese. 18 - Raccomando la lettura del seguente studio: “Juan Pablo II profesaba la herejía de la salvación universal” [Giovanni Paolo II professava l’eresia della salvezza universale] https://gloria.tv/post/6zthWmGbzH4c1khnBxDXRbRGf 19 - A riguardo raccomando la lettura del seguente articolo: “El CVII inició la pasión de la Iglesia” [Il Concilio Vaticano II iniziò la passione della Chiesa] https://gloria.tv/post/h9BNFYZP1fZX3ch72xV8np9nd 20 - Il cardinale Karol Wojtyla predica il ritiro di Quaresima 1976 a Paolo VI e alla Curia Romana in Vaticano, pubblicato nel libro Signo de contradicción, BAC, Madrid, 1978, p. 24. https://www.sanfrancescopatronoditalia.it/notizie/preghiere/segno-di-contraddizione-51256 21 - https://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/ documents/vat-ii_const_19651207_gaudium-et-spes_sp.html 22 - A riguardo raccomando la seguente lettura: “L’itinerario teologico di Giovanni Paolo II verso la giornata mondiale interreligiosa di preghiera per la pace ad Assisi”, di Johannes Dörmann. Scaricare il PDF nel mio blog: https://gloria.tv/post/6zthWmGbzH4c1khnBxDXRbRGf 23 - https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/es/encyclicals/ documents/hf_jp-ii_enc_04031979_redemptor-hominis.html 24 - https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/es/speeches/1979/december/ documents/hf_jp-ii_spe_19791222_auguri-collegio.html 25 https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/es/homilies/1980/ documents/hf_jp-ii_hom_19800427_visita-parrocchia.html 26 https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/es/encyclicals/ documents/hf_jp-ii_enc_01051991_centesimus-annus.html 27 https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/en/encyclicals/ documents/hf_jp-ii_enc_07121990_redemptoris-missio.html 28 https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/es/audiences/1978/ documents/hf_jp-ii_aud_19781227.html 29 https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/es/homilies/1985/ documents/hf_jp-ii_hom_19850606_corpus-domini.html 30 - Il cardinale Karol Wojtyla predica il ritiro di Quaresima 1976 a Paolo VI e alla Curia Romana in Vaticano, pubblicato nel libro Signo de contradicción, BAC, Madrid, 1978, p. 24. https://www.sanfrancescopatronoditalia.it/notizie/ preghiere/segno-di-contraddizione-51256 31 - “Quell’altra teoria dell’immanenza divina conduce allo stesso fine, cioè ad un puro e semplice panteismo, per cui ci chiediamo: tale immanenza distingue Dio dall’uomo, o no? Se lo distingue, in che si differenzia dalla dottrina cattolica? E perché essi rifiutano la dottrina della Rivelazione esterna? Ma se non lo distingue, ecco che siamo al panteismo. Ma questa immanenza dei modernisti pretende e ammette che ogni fenomeno della coscienza proceda dall’uomo in quanto uomo; quindi, per legittimo ragionamento, da qui si deduce che Dio è una cosa sola con l’uomo, cosa che comporta il panteismo” n. 40. https://www.vatican.va/content/pius-x/es/encyclicals/ documents/hf_p-x_enc_19070908_pascendi-dominici-gregis.html |