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Lo zelo, fuoco della Carità ![]() Gesù caccia i mercanti dal Tempio Bassorilievo in bronzo nella Basilica Reale di San Francisco El Grande, Madrid «Portate via queste cose da qui. Non fate della Casa di Mio Padre una casa di mercato». Egli agiva con autorità, con quella potenza con cui comanderà alla tempesta. La reazione di Giovanni è assai sorprendente, dovrebbe farci riflettere. Egli dirà con ingenuità che dopo lo stupore g Quello a cui aveva appena assistito non era una collera furiosa, ma l’esatta espressione di uno zelo totale e assoluto, uno zelo religioso puro ed intenso che poteva essere solo divino e che infiammava tutto l’essere dell’Agnello di Dio. In una calma sorprendente, quello spettacolo risvegliò in Giovanni un primo atto di Fede, ben diverso dalla reazione degli uomini urtati. Ricordando la sua incomprensione, Giovanni avrebbe potuto notare che si compiva la profezia di Zaccaria – non ci saranno più dei mercanti nella casa del Dio degli eserciti -. E invece no, Giovanni, nella sua impressione. ci racconta la risonanza nelle Scritture … e vedendo Cristo scacciare i venditori, una sola parola gli venne in mente: lo zelo della tua casa mi divora. Questa impressione era surreale, soprannaturale. Dio aveva parlato numerose volte, si era annunciato con la voce di tanti profeti; ora si mostrava in persona in Nostro Signore. Non era più una voce, era la Vita che si rivelava agli occhi di Giovanni. E Giovanni la scopriva come si scopre una terra sconosciuta. Il mistero insondabile dell’Incarnazione di Dio, dell’umanità divina di Cristo si imponeva ai suoi occhi senza che egli potesse coglierne la profondità; si lasciava cogliere da questo mondo dove regna solo la Fede e scopriva l’immensità di Dio che si mostra a colui che crede. E per un istante, ricordandosi di quella mattina nel Tempio, fu l’immagine del perfetto religioso ad affascinarlo. Più tardi, a conferma di questa impressione originaria, avrebbe udito la Voce del Padre nelle nuvole dire: Questo è il mio Figlio prediletto nel quale mi sono compiaciuto… l’unico, il solo che è gradito al Padre. Giovanni non avrebbe tardato a capire che quell’avvenimento nel Tempio adesso avrebbe diviso radicalmente gli uomini e li avrebbe spinti gli uni contro gli altri e contro se stessi fino alla morte in un dilemma: credere o non credere che Gesù è il Figlio di Dio. Ma per il momento, nel suo ricordo una sola frase gli veniva in mente … Lo zelo per la tua casa mi divora. Giovanni vedeva Cristo manifestare in sé quella fornace ardente di Carità che è la vita della Santissima Trinità … un fuoco che divora, uno zelo che accende tutta la persona del Verbo Aveva appena visto che Cristo non poteva essere Cristo senza essere infiammato totalmente dalla Carità. Se aveva inteso la dolce voce di Cristo nell’intimità del suo primo incontro presso il Giordano; se aveva visto, su indicazione del Battista, l’Agnello di Dio; se aveva toccato quest’uomo eccezionale che tutti attirava a Sé, adesso capiva senza comprenderlo che ciò che aveva udito a Cana dalle labbra di questa Madre… fate tutto quello che vi dirà, lo avrebbe impegnato con i più disinteressati atti di Fede, questa Santissima Madre gli aveva aperto la porta del regno degli eccessi della Carità di Dio. Al di là e al di sopra del contatto con ciò che i suoi occhi vedevano, al di là e al di sopra del contatto con ciò che le sue mani potevano abbracciare, lo sguardo soprannaturale della Fede e la risposta del suo cuore erano più sicuri e più vicini di tutto ciò che l’occhio potesse vedere e le dita potessero toccare. Dio non può fare di più per giungere fino in fondo ai contatti d’amore. Egli ha parlato – l’abbiamo visto – l’abbiamo toccato. Ma per conoscere Dio bisogna andare ancora più oltre … un giorno Dio dirà a Tommaso, hai imparato a credere perché mi hai veduto. Beati quelli che non hanno visto eppure hanno imparato a credere. Giovanni ci insegna a credere, e la lettura del suo Vangelo è per noi una iniziazione al mondo della Fede. Il prologo, certamente ricevuto da Colei che ha contemplato il divino Figlio, suo Figlio, fin dal primo istante dell’Incarnazione, è una promessa per tutti coloro che osano la scomparsa interiore che esige la vita di Fede. A quanti lo hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che sono certi della Verità nel suo nome. E’ possibile che ci ami così tanto, o Signore? Giovanni lo scopre e ci rivela lo zelo divorante dell’Amore di Dio. E’ possibile che siamo tanto amati e così dolcemente amati da Dio che Egli pensa a noi in particolare e in tutte le piccole evenienze ci attrae a Sé? Abisso insondabile dell’Amore divino che vince la nostra ragione quando noi comprendiamo che tutti possiamo dire come Geremia: O Signore, prima che io fossi, mi hai guardato e mi hai chiamato per nome. A tutti e a ciascuno, in questo mondo, Dio ha concesso almeno uno di questi contatti: Egli si è fatto udire nella Scrittura e tramite l’orecchio invisibile dell’anima attenta ai sussurri della Grazia. Egli si è fatto vedere con gli occhi della Fede in coloro che il Vangelo chiama i poveri. Egli si è fatto vedere nella Chiesa, il Suo Corpo che cresce in età, grazia e sapienza attraverso i secoli. Ma siamo solo ai primi respiri del Corpo Mistico … Giovanni guarda, è testimone … egli ascolta e ricorda per mostrarci la Via, la Verità e la Vita. Il contatto supremo, quello del tatto, è riservato al piccolo numero degli eletti che godono di una comunione totale con Lui, dove c’è quasi una compenetrazione del divino e dell’umano, un abbraccio d’amore, quando l’Ospite divino entra nel cuore umano che l’invita. Quando un’anima comprende questo non impiega molto tempo a farsi santa, ha solo bisogno di molto amore, perché lo zelo per la Casa del Padre è un fuoco che divora. |