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Spagna: la Reconquista al contrario ![]() La moschea di Madrid Nel 2025, la Spagna si trova al cospetto di un’altra conquista diffusa, come testimoniano le cifre ufficiali pubblicate dai media spagnoli. Le cifre ufficiali pubblicate dal Periodista Digital del 17 luglio 2025 parlano da sole: la Spagna conta ormai più di 2,5 milioni di musulmani e almeno 1766 moschee. Questa crescita non attiene solo ad una valutazione statistica, essa si manifesta della vita quotidiana delle grandi città come Barcellona o Madrid, dove degli interi quartieri vivono una tangibile trasformazione culturale. A Barcellona, la comunità musulmana supera le 300.000 unità, con 36 moschee recensite ufficialmente, mentre i capi della comunità ammettono l’esistenza di numerosi luoghi di culto informali, posti nei locali commerciali o nei garage. La Catalogna si distingue come l’epicentro di questa realtà: qui risiede un musulmano su quattro della Spagna, cioè più di 660.000 persone. Questo fenomeno è accompagnato dall’aumento dei luoghi di culto. Dieci anni fa il paese contava appena un migliaio di moschee, oggi secondo i dati ufficiali il loro numero si avvicina a 1800, ma questa cifra potrebbe essere sottostimata a causa della moltiplicazione degli oratorii informali. Questa espansione, che è raddoppiata in soli cinque anni, si accompagna alle crescenti rivendicazioni, in particolare a quella ricorrente da due decenni per la costruzione di una grande moschea a Barcellona, simile alla celebre M-30 di Madrid. In Spagna, l’Islam si presenta molto frammentato: quasi il 55% dei musulmani sono stranieri, principalmente originarii del Marocco (879.943), del Pakistan (100.496) e del Senegal (83.260). Il restante 45% possiede la nazionalità spagnola, con un forte aumento dei Marocchini naturalizzati: nel 2024, quasi 50.000 di loro hanno ottenuto la cittadinanza. Anche i componenti della seconda e della terza generazione, nati in territorio spagnolo, sono in crescita, a cui si aggiunge un piccolo ma costante gruppo di convertiti locali. Contando per regione: dopo la Catalogna, l’Andalusia (395.913), Madrid (320.019), la Comunità Valenciana (256.819) e la Murcia (140.924), concentrano la maggior parte della popolazione musulmana, mentre la Cantabria e le Asturie sono in basso alla classifica con meno di 10.000 musulmani ciascuna. In questo periodo estivo il termine «islamizzazione» sta riemergendo nel dibattito politico e mediatico della Spagna. I più realisti mettono in guardia contro una mutazione culturale accelerata, mentre i progressisti coltivano ancora l’illusione aggrappandosi al funesto miraggio della pluralità religiosa e dell’integrazione multiculturale. Tuttavia, anche tra i progressisti si alzano voci critiche per evidenziare le sfide poste dall’Islam al modo di vita liberale delle società post-moderne: ci vorrà ancora del tempo prima che i sostenitori della decostruzione si rendano conto delle conseguenze della loro messa in discussione dei modelli tradizionali di famiglia e società. Come fa notare il Periodista Digital, l’apertura di nuove moschee suscita regolarmente delle tensioni locali, specialmente quando si tratta di progetti su larga scala o quando sorgono dubbi sul loro finanziamento, in particolare da paesi come l’Arabia Saudita, suscettibili di influenzare la pratica dell’Islam. Queste controversie hanno talvolta portato all’abbandono di progetti ambiziosi come la grande moschea di Siviglia o a delle proteste nelle città come Manacor. La preoccupazione circa l’Islam radicale va crescendo: nel 2024, 81 persone sono state arrestate perché appartenevano alla jihad, il numero più elevato dal 2004. Il 40% degli arrestati avevano meno di 25 anni tra cui dei minorenni. Questa recrudescenza coincide con le tensioni internazionali, come la guerra a Gaza e gli attentati di gruppi come Hamas o lo Stato islamico. A partire dall’ottobre 2023, le inchieste si sono intensificate di fronte al rischio di una rapida radicalizzazione soprattutto tra i giovani immigrati o tra i convertiti. Ricordiamo che su scala mondiale, secondo il Pew Research Center, l’Islam è la religione che cresce più rapidamente e potrebbe sorpassare il cristianesimo entro il 2100. |