Arcidiocesi di San Juan de Cuyo, Argentina:

la Prima Comunione

deve essere data sulla mano




della Fraternità San Pio X







Cattedrale di San Juan de Cuyo



L’arcidiocesi argentina di San Juan de Cuyo ha inviato un protocollo ai parroci, ai vicari parrocchiali, ai direttori delle scuole cattoliche e ai catechisti, in cui si decreta che nelle Prime Comunioni e nelle Cresime  «i catecumeni (di ogni età) devono ricevere la Santa Comunione solo in piedi e sulla mano».
In un comunicato dell’arcivescovado di San Juan de Cuyo, i vescovi firmatari: l’arcivescovo e i due vescovi ausiliarii, ricordano che le norme stabilite il 25 marzo 2022 «sono sempre in vigore».

Queste norme, al primo punto, affermano che nel corso delle cerimonie della Prima Comunione e della Cresima «i ministri che assistono all’Altare (di ogni età e di ogni condizione) comunicheranno sempre in piedi e sulla mano».

Al secondo punto si aggiunge: «Nel corso delle celebrazioni dei sacramenti dell’iniziazione cristiana [in questo caso la Prima Comunione e la Cresima], i catecumeni (di ogni età) riceveranno la Santa Comunione solo in piedi e sulla mano».

Al terzo punto è detto: «Noi vi chiediamo di motivare e di ringraziare la colletta delle celebrazioni della Cresima dicendo, ad esempio “la colletta effettuata in questa Messa è destinata alla formazione dei futuri sacerdoti nel nostro seminario. Siate generosi nella vostra offerta di denaro. Molte grazie».


Il sito InfoCatolica che riporta il fatto, fa notare giustamente che questo protocollo è contrario all’Istruzione Redemptionis Sacramentum, la quale precisa, all’articolo 92, che i fedeli hanno il diritto di scegliere di comunicarsi nella bocca: 
«Benché ogni fedele abbia sempre il diritto di scegliere se desidera ricevere la Santa Comunione nella bocca» - è detto nel preambolo -. In seguito, in quattro righe si parla della Comunione sulla mano e si dice che il comunicando si comunica immediatamente e se esiste il rischio di profanazione, la Comunione non deve essere distribuita ai fedeli sulla mano. 

Così, questa calamitosa riforma di Paolo VI, che ha condotto a questa rivoluzione della Comunione sulla mano e per la quale sono state rese possibili le profanazioni, e che era solo una autorizzazione, in questa arcidiocesi del Nord-Est dell’Argentina ormai è diventata un obbligo per i primi comunicanti e per cresimandi.

Senza dubbio non esiste messaggio più terribile per desacralizzare la Santa Comunione.
Dio fatto uomo, Cristo Gesù, può essere toccato, manipolato da mani umane non consacrate dall’unzione dell’ordinazione sacerdotale. Egli è stato abbassato al livello di un cibo profano.

Per ricevere il Corpo di Cristo nel modo più rispettoso possibile non è più necessario inginocchiarsi, non è più necessario adottare la postura dell’adorazione. Ognuno può fare come gli pare per soddisfare le elucubrazioni sul «sacerdozio comune», le quali vogliono far credere che tutti i fedeli sarebbero sacerdoti e che quindi cercano di manifestarlo con questo segno della Santa Comunione poggiata sulla loro mano.

Ma per alcuni, non è più sufficiente permettere questo gesto, bisogna renderlo obbligatorio.
Questo è un abuso di potere nel senso stretto del termine. Ma nessuno nella gerarchia se ne interessa.

 





 
settembre  2025
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