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Laicità e satanismo ![]() Crocifissso in un'aula scolastica Collana di un’alunna con crocifisso capovolto scatena scontro in classe. Docente perde il ricorso contro la sanzione disciplinare di 3 giorni. Cosa hanno detto i giudici. Il Tribunale del Lavoro di Palermo, con sentenza pubblicata lo scorso luglio 2025, ha respinto il ricorso di un docente di storia e filosofia che aveva impugnato una sanzione disciplinare di tre giorni di sospensione dal servizio con privazione della retribuzione. La controversia ha origine da un episodio verificatosi a metà febbraio nel 2024 in un istituto superiore, quando l’insegnante ha affrontato pubblicamente una studentessa che indossava una collana con crocifisso rovesciato. Secondo la ricostruzione dei fatti, il docente era stato sollecitato da una collega a intervenire con l’alunna che esibiva il simbolo religioso capovolto. Durante la lezione successiva, il professore ha chiesto alla ragazza se conoscesse il significato del simbolo e le ha suggerito di indossarlo sotto il maglione, così come faceva lo stesso professore con il proprio crocifisso, per non turbare la sensibilità degli studenti non credenti. Poi ha fatto riferimento ai fatti di cronaca avvenuti, alcuni giorni prima ad Altavilla Milicia, in provincia di Palermo, che avevano coinvolto personaggi definiti “satanisti”. La studentessa ha dichiarato pubblicamente di essere di religione “satanista”, ha preteso che il docente parlasse alla classe di alcuni filosofi a suo dire satanisti e non presenti nei programmi scolastici e ha accusato, più volte, il docente di non essere in grado di confutare nemmeno dal punto di vista filosofico la bontà della propria scelta, concludendo il suo discorso affermando di voler rimuovere eventuali crocifissi affissi in classe. La sanzione disciplinare e i motivi della contestazione La dirigente scolastica ha comminato al docente la sanzione per aver adottato comportamenti lesivi della dignità della studentessa, violando il principio di riservatezza attraverso una “mortificazione” dell’alunna davanti all’intera classe. Inoltre, gli è stato contestato di aver violato la tutela dei dati sensibili relativi all’orientamento religioso, divulgando successivamente i fatti a una collega non appartenente al consiglio di classe ma genitore di un altro studente. Il docente ha sostenuto di aver agito su sollecitazione dei colleghi per tenere una lezione educativa sul tema della libertà di culto, negando di aver mortificato la studentessa. Inoltre ha riferito di essere stato successivamente oggetto di “vessazioni” da parte della dirigenza, tanto da richiedere il trasferimento presso altro istituto. Il Tribunale conferma: condotta contraria ai doveri professionali La sentenza ha stabilito che la versione del docente non trova riscontro nelle testimonianze acquisite. La docente di sostegno presente in classe ha confermato che non si è trattato di un dibattito educativo, ma di una discussione dai “toni accesi” tra il professore e l’alunna, durante la quale il docente ha negato qualsiasi dignità filosofica o religiosa al credo della studentessa. Il Tribunale ha evidenziato come la condotta sia contraria ai doveri professionali e alla laicità della scuola pubblica, dove gli studenti devono essere liberi di manifestare il proprio pensiero religioso o di mantenerlo riservato. La sentenza sottolinea che l’attacco portato alla studentessa, con l’accostamento ai fatti criminosi di cronaca, appare “certamente offensivo e diffamatorio”, causando un comprensibile stato di turbamento nella ragazza. La sanzione di tre giorni di sospensione è stata ritenuta proporzionata alla gravità della condotta, configurabile come grave negligenza secondo il contratto collettivo nazionale. Il docente è stato condannato al pagamento delle spese legali per complessivi 3.000 euro. Fonte: https://www.orizzontescuola.it/collana-di-unalunna-con-crocifisso-capovolto- scatena-scontro-in-classe-docente-perde-il-ri corso-contro-la-sanzione-disciplinare-di-3-giorni-cosa-hanno-detto-i-giudici/ |