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Vaticano: Una nuova nomina controversa ![]() Cristiana Perrella Questa nomina, annunciata nel Bollettino Ufficiale della Santa Sede, ha sorpreso e turbato gli ambienti informati. La Pontificia Accademia delle Belle Arti e delle Lettere dei virtuosi al Pantheon L’Accademia, fondata nel XVI secolo, secondo i suoi Statuti approvati nel 1995, ha lo scopo di «promuovere lo studio, l’esercizio e il perfezionamento delle lettere e delle belle arti, con un interesse particolare per la letteratura di ispirazione cristiana e per l’arte sacra in tutte le sue espressioni, nonché promuovere l’elevazione spirituale degli artisti, di concerto con il Pontificio Consiglio per la Cultura». Riconosciuta da Papa Paolo III il 5 ottobre 1543, l’Accademia è la più antica associazione artistica nazionale italiana esistente. Essa è composta da una cinquantina di Accademici ordinari nominati dal Papa (i virtuosi), suddivisi in cinque categorie: architetti, pittori e cineasti, scultori, musicisti e amanti dell’arte, scrittori e poeti, oltre a 49 Accademici onorarii. La nuova Presidente Nata a Roma nel 1965, Cristiana Perrella è gestore di mostre, critica d’arte e insegnante di gestione ed economia delle arti nell’Università San Raffaele di Milano. Ella ha diretto il Centro Pecci di Prato fino al 2021, ha organizzato la manifestazione Panorama [mostra itinerante d’arte] a L’Aquila nel 2023, ha collaborato col Museo Nazione MAXXI, la Biennale di Valencia, l’IKSV [Fondazione per la cultura e le Arti] di Istanbul e la Fondazione Prada. Dal 2025, ella è a capo del MACRO, dove programma delle stagioni artistiche che integrano arti visive, musica e progetti comunitari, evidenziando il ruolo sociale dell’arte. Tra i suoi progetti più notevoli come curatrice, si può citare la mostra con l’artista Yan Pei-Ming per il Giubileo 2025, incentrata sui temi dell’emarginazione e dell’inclusione sociale. Perrella è membro della Pontificia Accademia dal 2022, nominata da Papa Francesco, e nel 2024 è stata nominata gestore delle mostre d’arte contemporanea per lo spazio Conciliazione 5 dal Dicastero per la Cultura e l’Istruzione del Vaticano. Cristiana Perrella si è fatta conoscere in particolare per aver organizzato «Nudes», mostra di opere di un fotografo cinese. Sotto la copertura dell’arte, la galleria ha presentato 90 fotografie la cui crudezza esplicita e provocatoria ha suscitato forti critiche. Al suo attivo sono da mettere altre mostre dello stesso genere: che esploravano la cultura dei locali notturni come spazi di liberazione dei costumi e di espressione personale in seno alle comunità LGBT+, o che facevano l’elogio di questa stessa liberazione attraverso manifesti di film pornografici, che promuovevano chiaramente valori contrarii alla morale cattolica. In una intervista concessa a Medium, ella ha spiegato: «Dovremmo riprendere il concetto di Rosi Braidotti e parlare del soggetto nomade. (…) In realtà io sono interessata ai temi legati alla femminilità e al femminismo, ma anche alla cultura queer e, in generale, a tutto quello che sfugge alla semplificazione e allo schematismo. (…) Io mi interesso molto anche al momento in cui il discorso postcoloniale si intreccia con quello del genere». Tribune chrétienne, che ha riportato questa citazione, fa questo commento: «Richiamando la filosofa postmoderna Rosi Braidotti, figura del femminismo radicale e del post-umanesimo, la signora Perrella si colloca in una visione del mondo in cui l’uomo cessa di essere una persona creata a immagine di Dio per diventare un “soggetto nomade”, instabile, multiplo, dedito all’esplorazione della propria sessualità senza finalità né direzione. «Si tratta di una antropologia che si oppone frontalmente alla concezione cristiana della persona umana, una e indivisibile, chiamata alla santità e all’unità interiore. Il suo elogio del femminismo militante, della cultura queer e del post-colonialismo rivela un programma ideologico che è molto più di un programma artistico. In tutto traspira la decostruzione: decostruzione del corpo, dell’identità, della tradizione. «Ora, la Chiesa non può confondere l’arte autentica, che è ricerca della verità e della bellezza, con l’attivismo che confonde deliberatamente i riferimenti fondamentali dell’antropologia cristiana. La nomina di una personalità che rivendica la messa in questione dei quadri morali e la dissoluzione dei riferimenti antropologici appare come una rottura brutale con lo spirito di questa venerabile istituzione». Che una tale nomina venga dal Papa stesso, per coprire la presidenza di una Pontificia Accademia, rende la decisione ancor più inspiegabile. Nel caso in cui, malgrado il lavoro dei segretari del Vaticano, Papa Leone XIV non fosse stato pienamente informato sulle posizioni pubbliche di Cristiana Perrella, così manifestamente contrarie al Vangelo e allo spirito cristiano, possa egli valutare il disagio provocato da questa nomina e rimediare con saggezza a tale confusione. |