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La verità sulla creazione dello Stato di Israele ![]() LA RISOLUZIONE ONU 181
La regina di tutte le bufale sulla questione palestinese è la seguente: “ll piano ONU del 1947 (Risoluzione 181) divideva il territorio in due Stati: uno ebraico e uno arabo. Gli Ebrei accettarono, gli arabi rifiutarono e attaccarono militarmente”. Il ragionamento è questo: poiché Israele nacque per decisione dell’Onu, allora la sua nascita non è soltanto un fatto, ma un diritto. Andrebbe però ricordato che per arrivare alla risoluzione 181 dell’ONU ci furono ben tre tentativi: - nel primo 25 a favore, 13
contro e 19 astenuti, il che significa che la maggioranza non era
favorevole.
- Anche il secondo tentativo andò a vuoto. - Ebbe successo il terzo, grazie alla spinta di Usa, URSS, Francia, cioè le potenze occidentali, vincitrici della guerra Mondiale. Nonostante la pressione suddetta, la maggioranza non fu schiacciante: ci furono 33 voti a favore, 10 astenuti e ben 13 contrari (tra cui Egitto, Arabia Saudita, India, Siria, Iraq, Yemen, Libano, Turchia….). In altre parole, i contrari erano i Palestinesi, a cui veniva tolta la terra e gli Stati arabi confinanti: cioè, tutti i diretti interessati. L’Occidente, con al seguito Stati minori, stabiliva che le colpe della Germania nazista e dei paesi occidentali che avevano spesso chiuso i porti agli Ebrei fuggiaschi… erano degli arabi. Sarà poi per giustificare questa evidente ingiustizia, che la propaganda israeliana comincerà a sopravvalutare il peso del Gran Muftì, fino ad arrivare a suggerire persino che Hitler fosse null’altro che un suo discepolo! Dunque, il genocidio degli Ebrei doveva essere pagato dai Palestinesi, che al 90%, per stare cauti, non avevano alcuna colpa. A pagare doveva essere anche la Chiesa Cattolica, che fu, come i Palestinesi, contraria: ne aveva ben diritto, essendo presente in Palestina da duemila anni. La Chiesa capì subito che la decisione dell’Onu, affrettata e superficiale, sarebbe costata lacrime e sangue a tutti (anche le chiese cattoliche subirono, già nel 1948, attentati e devastazioni da parte di sionisti). Per questo il Vaticano non riconobbe Israele, come gli stati arabi. Aveva il diritto l’Onu, a maggioranza, di dare a emigrati Ebrei europei, russi, polacchi… una terra non sua? Contro il volere dei Palestinesi e della Chiesa? Contro il volere, persino, di una parte degli Ebrei, quelli di più antica residenza in Palestina (si ricordi che molti Ebrei erano contro il sionismo)? No. Fu una decisione di forza, non di diritto. Tanto più che l’Onu decise di concedere agli Ebrei, che costituivano circa il 33% della popolazione (per di più, in gran parte, di recente immigrazione), il 56% del territorio, e ai Palestinesi, che erano il restante 67% (indigeni da secoli), il 44% del territorio. Insomma, un’altra ingiustizia. In più quel 56% di territori donato agli Israeliani comprendeva un numero circa uguale di abitanti ebrei e palestinesi, e questo portò subito alla demolizione dei quartieri palestinesi nelle città miste. Come si sa, Palestinesi e Arabi si ribellarono e persero la guerra, grazie alle armi e al sostegno occidentale fornito agli Israeliani. Ci fu, a questo punto (ma il processo era già partito prima), la famosa Nakba, cioè la distruzione di almeno 400 villaggi palestinesi e 11 insediamenti urbani, l’uccisione di migliaia di loro e la fuga di circa 750 mila Palestinesi, di cui una discreta parte composta da cristiani (tutto questo è oggi ben noto alla storiografia ebraica - si vedano i saggi di Morris, Flapan, Kimmerling, Pappè…, alla storiografia cattolica e a quella araba). Ricorda ProterraSancta: “L’esodo del ’48 conta circa 750.000 arabi palestinesi sui 900.000 che vivevano nei territori di cui Israele prese il controllo. Rimangono 150.000 Palestinesi sottomessi a Israele. La vittoria di Israele sconvolge tutto il mondo arabo”. In questo modo Israele arrivò ad ottenere, sempre nel 1948, ben l’81% del territorio che sino a pochi anni prima era altrui! “In seguito alla vittoria della prima guerra israelo-palestinese, lo Stato d’Israele, abolisce le leggi britanniche ed emana la cosiddetta “legge del ritorno” aprendo le porte a tutti gli Ebrei. Nel solo 1949 sbarcano più di 250.000 immigrati e la popolazione aumenta del 50%”. L’immigrazione come arma di conquista (un po’ quello che accade oggi in Europa, ad opera degli islamici). Con il tempo anche la risoluzione 181 dell’ONU, ampiamente iniqua, viene violata: Israele si appropria di Gerusalemme, che avrebbe dovuto essere città a statuto internazionale proprio secondo la 181, e continua con il tempo a conquistare territori palestinesi attraverso gli insediamenti illegali dei suoi coloni. Ultime considerazioni: la risoluzione 181 dell’Onu, sempre richiamata, non solo è iniqua, ma anche giuridicamente non vincolante, perché l’Assemblea generale dell’Onu non ha potere legislativo. Per questo Israele – che chiama a sua giustificazione la risoluzione 181- si è fatta beffe di tutte le altre risoluzioni Onu che hanno cercato, a posteriori, di mettere una pezza sull’errore passato. Inattuata è rimasta, per esempio, la 194 dell’11 dicembre 1948, adottata dopo l’uccisione da parte dei terroristi ebrei della Stern dell’inviato Onu Bernadotte, che all’articolo 8 impone la smilitarizzazione e il controllo delle Nazioni Unite su Gerusalemme e all’articolo 11 che chiede il ritorno dei profughi ( “Decide che ai rifugiati che desiderano tornare alle loro case e vivere in pace con i loro vicini dovrebbe essere consentito di farlo il prima possibile e che dovrebbe essere pagato un risarcimento per i beni di coloro che scelgono di non tornare e per la perdita o il danneggiamento dei beni che, secondo i principi del diritto internazionale o in equità, dovrebbero essere risarciti dai governi o dalle autorità responsabili”). Del pari lettera morta, la risoluzione 2334 del 2016, che condannava la politica degli insediamenti violenti israeliani in Cisgiordania, approvata con l’astensione degli Usa (solitamente pronti a fermare ogni provvedimento non voluto da Tel Aviv), tra le ire di…Netanyahu. In totale si contano almeno un centinaio di condanne ad Israele da parte dei vari organismi ONU: Assemblea Generale, Consiglio di sicurezza, Consiglio dei Diritti umani… Nessuna di queste viene citata da chi ama ripetere che Israele è nata “legalmente, con una risoluzione dell’ONU”. |