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La flotilla al largo di Gaza – una domanda di Alessandro Volpi ![]() La flotilla al largo di Gaza Ma perché Israele ha bloccato la Flotilla e arrestato i suoi membri? Secondo il diritto internazionale e le deliberazioni Onu, il blocco che Israele ormai esercita dal 2009 è illegale. Così come è illegale il blocco degli aiuti umanitari ed è illegale il divieto posto da Israele persino di circolazione di pescherecci a largo di Gaza. Dunque, Israele non ha alcun diritto di bloccare e arrestare i membri della Flotilla nei cui confronti è posta la richiesta esplicita, di fatto, di sconfessare il gesto pena un ulteriore trattenimento in detenzione nelle carceri israeliane. Ma se non ha il diritto di bloccare la Flotilla, esiste almeno un pericolo costituito dalla Flotilla stessa? Sembra davvero impossibile anche solo immaginare una ipotesi del genere. Piccole imbarcazioni ormai vivisezionate dagli stessi Israeliani possono davvero essere lo strumento di Hamas? Alla luce di tutto ciò, di un genocidio in atto, di un gesto che ha il valore simbolico di ripristinare la libertà del mare e di rendere possibile un corridoio continuo di aiuto al popolo palestinese è possibile definire gli attivisti di Flotilla dei nemici del popolo italiano, è possibile usare un’espressione come “week end e rivoluzione non vanno d’accordo”? E’ possibile alimentare lo scontro interno ad un paese accusando i sindacati che proclamano uno sciopero di sostegno alla Flottila e contro la violazione del diritto internazionale di essere dei fannulloni o peggio degli eversori responsabili di impedire agli italiani “buoni” di lavorare? E’ possibile scendere a questo livello di violenza verbale che può davvero generare manifestazioni di odio profondo all’interno di una popolazione già provata da una crisi strutturale della propria capacità di avere un lavoro e un reddito dignitosi? E, peraltro, è possibile accusare i membri di Flotilla e i loro sostenitori di ritardare un piano di “pace”, concepito da un criminale di guerra? |