Ed ecco a voi i “misteri sinodali”.

Per un Rosario al passo coi tempi



di Aldo Maria Valli






Tavoli di lavoro al Sinodo del 2024


Il giornale progressista “US Catholic”, pubblicato dalla provincia degli Stati Uniti e del Canada dei missionari clarettiani, ha pubblicato un articolo, intitolato “Espandi il tuo rosario con i misteri sinodali”, in cui un certo Kevin Beck propone di aggiungere al Santo Rosario ben trentacinque nuovi misteri, suddivisi nei seguenti gruppi: “di attenzione”, “pentecostali”, “ecclesiali”, “di evangelizzazione”, “di riconciliazione”, “missionari” e “di pellegrinaggio”.

In un certo senso, l’articolo merita di essere letto: offre uno sguardo sulla spaventosa situazione della Chiesa odierna.

L’autore racconta: “Recitando il rosario durante il processo sinodale, mi sono chiesto se le Scritture contenessero misteri simili a quelli che avevo imparato sulla sinodalità. Il sinodo originale della Chiesa, descritto in Atti 15, mi è sembrato un punto di partenza ragionevole. Cinque parallelismi sono diventati immediatamente evidenti, confermando prontamente che la Chiesa può affrontare problemi seri e situazioni nuove attraverso una pratica spirituale. Ho iniziato a pregarli come i misteri sinodali del rosario”.

Ciò a cui Beck si riferisce come il “sinodo originario” è in realtà il concilio apostolico di Gerusalemme, in cui gli apostoli, assistiti dallo Spirito Santo (vedi Atti 15:28), risolsero la questione se i gentili che diventavano cristiani fossero soggetti alla legge di Mosè e dovessero prima essere circoncisi, come sostenevano i giudaizzanti : “E gli apostoli e gli anziani si riunirono per esaminare questa questione”, ci viene detto in Atti 15:6. Quando le deliberazioni furono terminate, san Pietro si alzò per annunciare e spiegare il verdetto – negativo, ovviamente – e poi parlarono anche i santi Barnaba, Paolo e Giacomo, quest’ultimo nella sua veste di vescovo di Gerusalemme.

Cosa c’entra tutto ciò con la “sinodalità”? Niente.
Ciononostante, l’autore è convinto di aver colto nel segno: “Ho prestato particolare attenzione alle occasioni in cui i discepoli hanno preso decisioni, incontrato conflitti o intrapreso direzioni inaspettate. Sono emersi sette gruppi di cinque misteri, che ho chiamato misteri dell’attenzione, pentecostali, ecclesiali, dell’evangelizzazione, della riconciliazione, missionari e del pellegrinaggio. Pregarli ha arricchito la mia comprensione della sinodalità e ha plasmato una più piena comprensione dell’intero corpo di Cristo. Proprio come i misteri tradizionali producono determinati frutti, ho scoperto che anche questi hanno risultati specifici”.

Se aggiungiamo questi nuovi misteri ai quindici tradizionali – gaudiosi, dolorosi e gloriosi – e poi aggiungiamo anche i cosiddetti misteri “della luce” introdotti da Giovanni Paolo II nel 2002, più i cinque misteri “della speranza” proposti dal vescovo William Wack di Pensacola-Tallahassee, otteniamo la bellezza di cinquantacinque misteri in totale.
Se i paladini del novus ordo vogliono davvero pregarli tutti, un opuscolo per ricordarli non basterà: servirà un catalogo completo.

È tragico vedere come il Santo Rosario della Beata Vergine Maria stia diventando di fatto un giocattolo per persone che sembrano amare le novità.

Non prendiamoci in giro. Questo genere di cose non è un’espansione del Rosario, è la sua dissoluzione. Queste invenzioni non arricchiscono le preghiere a Maria, ma le riducono all’irrilevanza, nella migliore delle ipotesi. Quello che può anche iniziare come uno sforzo sincero e pio avrà rapidamente l’effetto di svilire e decostruire, perché una volta iniziato il ritocco non c’è modo di fermarlo.
Alla fine, tutto sarà buono per un mistero.
Che dire dei misteri ecologici, evolutivi o cosmici? O dei misteri dell’accompagnamento, del discernimento e della fraternità?

Chiaramente, dovremmo avere anche i misteri interreligiosi. Per esempio:

•    Primo mistero interreligioso: Paolo VI firma la Dichiarazione del Concilio Vaticano II “Nostra aetate”
•    Secondo mistero interreligioso: Giovanni Paolo II visita la sinagoga di Roma
•    Terzo mistero interreligioso: Giovanni Paolo II presiede l’incontro di preghiera interreligioso per la pace ad Assisi
•    Quarto mistero interreligioso: Giovanni Paolo II bacia il Corano
•    Quinto mistero interreligioso: Francesco firma il Documento sulla fratellanza umana con l’imam musulmano Ahmed Al-Tayyieb

Anche “misteri ecumenici” suonerebbe bene.
Immaginate il cardinale Kurt Koch insieme al capo della Federazione luterana mondiale pregare fianco a fianco nella basilica di San Pietro, annunciando: “Nel primo mistero ecumenico si contempla l’affissione delle 95 tesi alla porta della chiesa del castello di Wittenberg”.

Uno scenario del genere non è poi così improbabile come potrebbe sembrare a prima vista. Dopotutto, qualche anno fa Martin Lutero e il suo discepolo Filippo Melantone furono omaggiati su un francobollo vaticano per commemorare il 500° anniversario della cosiddetta Riforma protestante, e il Dipartimento per l’ecumenismo del Vaticano ha, con tutta serietà, definito l’arcieretico Lutero un “testimone del Vangelo”.

La Chiesa del Vaticano II è davvero la migliore parodia di sé stessa.

I quindici misteri tradizionali, con le loro centocinquanta Ave Maria, non sono qualcosa da modificare a piacimento. Ogni singolo mistero è incentrato su nostro Signore e Salvatore o sulla Sua Santissima Madre o su entrambi. Inoltre, il numero totale di Ave Maria nelle quindici decine del rosario completo corrisponde al numero di salmi presenti nell’Antico Testamento.
Dubitiamo che contemplare il dialogo, la diversità o l’inculturazione, come suggeriscono i “misteri sinodali”, possa in qualche modo contribuire a convertire gli eretici o a portare la salvezza delle anime.

Ovviamente, non è sbagliato meditare su un particolare brano della Sacra Scrittura. Si può meditare con profitto sulla creazione del mondo da parte di Dio dal nulla, o sulla distruzione di Sodoma e Gomorra, o sulla maledizione del fico da parte di Nostro Signore.
Ma per quanto spiritualmente proficua possa essere la meditazione su questi testi biblici, i misteri che essi rivelano non fanno parte del Santo Rosario.

Attenzione, quindi, alle “espansioni” del Rosario. Non sono espansioni, sono sostituzioni. È un altro modo in cui il diavolo cerca di indurre le persone a dedicare tempo a fare qualcosa di diverso.

A proposito: c’è un’altra verità della Fede su cui si può meditare proficuamente anche al di fuori del Santo Rosario: la punizione eterna all’inferno per coloro che muoiono impenitenti.

Sospettiamo, tuttavia, che nessuno, nella Chiesa sinodale, sarà particolarmente interessato a meditare su questo mistero.




 
ottobre 2025
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