Lettera aperta dei Figli del Santissimo Redentore

a vescovi, sacerdoti, religiosi, fedeli.



Pubblicata sul sito di Aldo Maria Valli





Monaci Figli del Santissimo Redentore



Presentazione di Aldo Maria valli

Pubblichiamo la Lettera aperta ai vescovi cattolici, ai sacerdoti, ai religiosi e ai fedeli scritta dai membri della Congregazione dei Figli del Santissimo Redentore (Filii Sanctissimi Redemptoris, FSSR) al termine del capitolo generale.

La Congregazione dei Figli del Santissimo Redentore è un istituto religioso della Chiesa cattolica eretto canonicamente nella diocesi di Aberdeen (con sede a Papa Stronsay nelle isole Orcadi, in Scozia) e a Christchurch, in Nuova Zelanda.

Fondati nel 1988 come ramo tradizionalista dei Redentoristi, seguono una regola monastica basata su quella di Sant’Alfonso de’ Liguori.

Il vescovo di Christchurch il 13 luglio 2024 ha vietato ai sacerdoti dei Figli del Santissimo Redentore di esercitare il ministero nella diocesi.



LA LETTERA APERTA


Cara anima cattolica,

abbiamo appena concluso il nostro capitolo generale, in cui abbiamo considerato la nostra Congregazione e la sua vocazione nella Chiesa e nella diocesi di Christchurch, in Nuova Zelanda, da cui il vescovo ne ha decretato l’espulsione.

La lettera allegata esprime le convinzioni della nostra Congregazione. Questo non è un compito che accettiamo alla leggera. Abbiamo considerato la gamma di possibili punizioni che la gerarchia potrebbe usare contro di noi, tutte terrificanti, in realtà, ma siamo rafforzati dalla consapevolezza che la gerarchia ha rotto con la catena di comando, il che la rende solo umana e spiritualmente nulla. Quando è in gioco l’onore di Nostro Signore, il silenzio diventa una forma di tradimento. Intraprendiamo quindi quest’opera con cuore tremante ma con ferma convinzione, desiderando solo difendere il Santo Nome di Gesù Cristo e la purezza della Sua Sposa, la Chiesa.

Chiunque dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli. Ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli” (Mt 10,32)




Cari fedeli,

vivete Gesù nostro amore e Maria nostra speranza!

È con il cuore pesante e grande tristezza che vi scriviamo.
Ciò che ci unisce è il nostro grande amore per la nostra santa Madre, la Chiesa cattolica e Sposa di Gesù Cristo, per la quale i Martiri hanno versato il loro sangue e i Santi hanno dato la loro vita.
È questo amore che ci costringe a esprimere una verità difficile, per quanto essenziale. (Lc 12,4-9).

Proprio come voi, anche noi abbiamo nutrito una grande speranza per molti anni. Credevamo che fosse possibile vivere come figli fedeli della Tradizione all’interno delle strutture della Chiesa moderna. Credevamo che le antiche e meravigliose tradizioni della nostra fede, in particolare la Santa Messa di sempre, ci sarebbero state legittimamente restituite. Questo ci ha dato speranza, soprattutto durante il periodo di Benedetto XVI. Ci aspettavamo con fiducia di poter praticare liberamente la fede dei nostri Padri nella Chiesa. Non sapevamo quanto ci sbagliassimo!

Attraverso anni di prove ed esperienze siamo giunti alla triste conclusione che la fede cattolica tradizionale, la fede di sempre e dei Santi, è incompatibile con la nuova Chiesa moderna, frutto del Concilio Vaticano II. Semplicemente non possono coesistere in un unico corpo.

Poiché amiamo e onoriamo profondamente la Santa Messa tradizionale e non vi possiamo rinunciare, questa nuova Chiesa non ci vuole. A causa della nostra fedeltà, siamo stati considerati testardi, difficili e ribelli; siamo stati isolati e calunniati con un’asprezza senza fine.

Questa lettera si rivolge a tutti coloro che avvertono che qualcosa non va nella Chiesa o che pensano che la nuova Chiesa e la Fede immutabile possano coesistere pacificamente. Permetteteci di affermare la triste verità: la nostra esperienza dimostra chiaramente che ciò è impossibile!

Sicuramente questa nuova Chiesa sconvolgerebbe tutti i santi Papi che hanno ripetutamente dichiarato che l’indifferentismo religioso è un male molto grande, assolutamente incompatibile con la fede cattolica. Vi diciamo che non saremo complici del silenzio in questa continua distruzione della Chiesa.
Dobbiamo parlare, e quale momento migliore di questo?

Dopo diciassette anni come comunità all’interno delle strutture della Chiesa, siamo stati continuamente isolati e vessati. Soprattutto in questi ultimi anni il vescovo di Christchurch ci ha ridotto a spazzatura e feccia della terra. Con i suoi numerosi decreti e il ricorso a Roma ha cercato di espellere i nostri monaci dalla diocesi. Vuole che quindici vocazioni locali siano esiliate per sempre dalle loro famiglie e dalla loro patria. Vi diciamo ora che un dovere superiore lo proibisce. Finché ci sarà una sola anima che ci chiede il Santo Sacrificio della Messa, i sacramenti o l’aiuto spirituale, con la grazia di Dio noi non la abbandoneremo. Il Buon Pastore ci esorta a dare la vita per le sue pecore e a tenere lontano il lupo affamato. È nostro dovere nella carità, in base alla teologia e al Diritto canonico.

Perché? Perché la catena di comando è stata spezzata. L’autorità nella Chiesa è ministeriale (servire Nostro Signore), non assoluta (fare ciò che vuole): ci vincola perché è essa stessa vincolata a Cristo, al deposito della Fede, al Magistero costante. Quando un superiore si allontana dalla propria obbedienza a Cristo Re, il suo comando non è più il braccio di Cristo, ma il gesto di un uomo (S.Th. IIa IIæ, q. 104, a. 5).

Questi ecclesiastici disobbediscono a Dio. E poi, dopo aver infranto la catena del comando di Dio, tentano di invocare l’obbedienza religiosa per questioni che impoveriscono la Chiesa e aboliscono la Santa Messa.

Tolle missam, Tolle Ecclesiam: togliete la messa, distruggete la Chiesa (Lutero).

Dobbiamo obbedire a Dio prima che all’uomo. Quindi, aderendo con tutte le forze alla profonda comunione con la nostra santa Madre Chiesa, il nostro dovere davanti a nostro Signore Gesù Cristo e verso le anime esige che:

RipudiamoAmoris laetitia” che permette la santa Comunione alle coppie che vivono nel peccato.

Ripudiamo la persecuzione della Messa e dei cattolici da parte della “Traditionis custodes”.

RipudiamoFiducia supplicans” che permette la benedizione delle coppie dello stesso sesso.

Ripudiamo il Documento sulla fratellanza umana che afferma che Dio vuole tutte le religioni.

Ripudiamo la falsa teologia delle “Chiese sorelle” e della “comunione parziale”.

Ripudiamo i falsi pastori che hanno trionfalmente portato in processione l’idolo della Pachamama in San Pietro.

Ripudiamo Francesco che si è scusato per l’eroico cattolico che ha gettato quell’idolo nel Tevere.

Ripudiamo il flagello dell’indifferenza religiosa in Nuova Zelanda e in tutta la Chiesa.

Ripudiamo gli atti dei vescovi neozelandesi di chiusura delle chiese e di negazione dei sacramenti in una codarda sottomissione all’oppressione del Covid-19.

Ripudiamo il vescovo di Christchurch che ha ricevuto le ceneri il mercoledì delle ceneri dal vescovo anglicano di Christchurch.

Ripudiamo la corruzione dei bambini e lo scandalo dato agli innocenti attraverso programmi catechetici malvagi.

Ripudiamo l’insegnamento di Francesco secondo cui tutte le religioni sono lingue diverse e la domanda: “Il mio Dio è più importante del tuo?”. Ripudiamo il silenzio di quei vescovi che non si sono pronunciati contro quel tradimento della Fede.

Ripudiamo la Chiesa sinodale come distinta dalla Chiesa cattolica divinamente costituita.

Ripudiamo la continua distruzione e umiliazione della nostra santa Madre Chiesa.

Ripudiamo coloro che attaccano o minano la Chiesa nei suoi dogmi, nella sua morale, nei suoi sacramenti o nella sua disciplina con un nuovo culto dell’uomo.

A tutti coloro che leggono chiediamo: per quanto tempo durerà tutta questa assurdità?
Qualunque sia il costo per noi, con l’Apostolo dobbiamo dire: anatema! “Ma anche se noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anatema. Come abbiamo detto prima, lo ripeto ora: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema” (Gal. 1:8-9).

Non tacere! Difendi la fede dei nostri padri! “Sebbene tutte le nazioni obbediscano al re Antioco, al punto da allontanarsi ognuno dalla legge del padre e acconsentire ai suoi comandamenti, io, i miei figli e i miei fratelli obbediremo alla legge dei nostri padri” (1 Maccabei 2:19-20).

“Al contrario, sta scritto (Atti 5:29): bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini. Ora, talvolta le cose comandate da un superiore sono contro Dio. Perciò, non bisogna obbedire ai superiori in ogni cosa” (san Tommaso d’Aquino (S.Th, IIa IIæ, q. 104, a. 5).

Expecta Dominum, viriliter age et confortetur cor tuum: aspetta il Signore, agisci da uomo e sii coraggioso nel tuo cuore (Sal 26,14).

Gaude, Maria Virgo: rallegrati, o Vergine Maria; tu sola hai schiacciato tutte le eresie nel mondo intero.





 
ottobre 2025
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