Un episodio tragicomico. E rivelatore

Lettera di un lettore

20 ottobre 2025
 



Pubblicato sul sito di Aldo Matia Valli







Caro Valli,
sono un semplice cattolico che desidera condividere con lei un episodio tragicomico e molto significativo che mi è capitato qualche tempo fa.

Con mia moglie decidiamo di andare a visitare un Santuario mariano del Nord Italia.
Giunti sul posto, mi dirigo presso la sacrestia perché desidero far celebrare Sante Messe in suffragio delle anime dei miei genitori.
Entrato nella stanza, trovo un anziano omino in abiti borghesi che si mostra subito disponibile a prendere nota dei loro nomi su un registro.
Gli lascio un’offerta e mi appresto a congedarmi, ma lui si offre gentilmente di farmi da guida per illustrarmi l’interno del Santuario.

A un tratto ci fermiamo davanti a un dipinto dov’è raffigurata una nota apparizione mariana a una veggente – specifico che si tratta di un’apparizione riconosciuta dalla Chiesa – ed ecco che il cordiale signore se ne esce con una frase che mi fa gelare il sangue: “Che vuole… fantasie delle donne”.

Dopo un attimo di imbarazzato silenzio, lo ringrazio e vado via.
Li per lì ci resto male e dentro di me mi chiedo come si possa affidare la custodia di un Santuario a un sacrestano scettico circa le apparizioni.

Tempo dopo, per confessarmi, torno nuovamente presso lo stesso Santuario mariano.
Mi reco così ai confessionali e, aperta la porticina di legno, indovini un po’ chi mi trovo davanti? Lo stesso anziano omino della mia prima visita, che scopro così essere un sacerdote!
Rimango basito e non le nascondo che ho avuto la tentazione di andare via dal confessionale. Tuttavia sono rimasto, consapevole che dietro quegli abiti borghesi e quella manifesta incredulità, fosse comunque presente l’azione di Nostro Signore Gesù Cristo.

Sono sempre più convinto che la crisi nella Chiesa sia innanzitutto una crisi di fede del clero e questo piccolo episodio che mi è capitato lo ritengo un’ulteriore prova: c’è una grave crisi del credere ed è ormai ampiamente diffusa anche tra coloro che dovrebbero custodire, confermarci e propagare la fede cattolica.

Penso che la questione cruciale, che purtroppo non emerge quasi mai, sia proprio questo: qual è la forma mentis degli uomini contemporanei?
Si dimentica che il clero attuale è composto da uomini che, come tutti noi, non provengono dall’ormai lontana civiltà cristiana, ma da un contesto ormai profondamente secolarizzato e fortemente laicista. Essi, proprio come tutti gli uomini del nostro tempo, crescono in ambienti prevalentemente atei, in cui la cultura cattolica si è eclissata; provengono da famiglie in cui spesso non si parla di Dio e sono stati educati in scuole e università in cui la pedagogia di Stato impone un pregiudizio anticattolico onnipervasivo.
Quando i candidati al sacerdozio entrano in seminario, sono già formati da tale cultura e hanno già i loro dogmi ben radicati.

Ora, partendo da tali presupposti, la tentazione propriamente modernista diventa per loro quasi invincibile.

Potrei raccontarle molti altri episodi che mi sono capitati in ambiente ecclesiale, molti dei quali davvero scandalosi, ma non penso di aggiungere molto a quanto è già ampiamente noto a lei e ai lettori del blog.

Stiamo vivendo una situazione senza precedenti e dispiace che molti cattolici, soprattutto tra i cosiddetti “conservatori”, continuino a non rendersi conto della straordinarietà del fenomeno.
La Chiesa attuale sembra sempre più coincidere con la “Chiesa della pubblicità” preconizzata da padre Julio Meinvielle nel 1970.
La cosa più terribile è l’ambiguità delle alte gerarchie, ormai incapaci di applicare l’evangelico “sì sì, no no” (Mt 5, 37).

A tal proposito pare appropriato il pensiero dello storico Gerhard Ritter, il quale era convinto che il demoniaco non fosse “la pura e semplice negazione del bene” o “la sfera della totale oscurità che si contrappone alla luce”, ma “quella mezza luce crepuscolare, dell’ambiguità, dell’incerto, di ciò che vi è di più profondamente sinistro”.

Padre Meinvielle, ancora nel 1970, scriveva che “il mysterium iniquitatis è già all’opera; ma non conosciamo i limiti del suo potere”.

Affidiamoci pertanto a Dio; preghiamo e offriamo sacrifici per i sacerdoti.
La vittoria di Cristo è certa e ciò ci basti.

Nel ringraziarla per tutto ciò che fa, la incoraggio e le assicuro preghiere.

Lettera firmata





 
ottobre 2025
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