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|   Messaggio di Mons. Strickland sulla nomina del card. Blase Cupich in Vaticano 15 ottobre 2025 di Mons. Joseph E. Strickland Pubblicato su 
      https://pillarsoffaith.net/bishop-message/my-dear-brothers-and-sisters/ Ripreso e tradotto sul sito di Marco Tosatti ![]() Mons. Joseph E. Strickland Oggi, con profondo dolore per la situazione in cui versa la nostra amata Chiesa, devo parlare. Papa Leone XIV ha nominato il cardinale Blase Cupich di Chicago come membro nel Consiglio Direttivo della Città del Vaticano. Questo non è un atto amministrativo di poco conto; è una dichiarazione di intenti. Il Cardinale Cupich si è pubblicamente opposto alla Messa tradizionale in latino, ha tollerato e persino acclamato quei politici che promuovono l’aborto, e ha sistematicamente sminuito coloro che difendono la santità della vita e la pienezza della dottrina cattolica. L’elevazione di un tale uomo a uno degli organi di governo del Vaticano è inviare un messaggio ai fedeli cattolici di tutto il mondo: che la fedeltà alla tradizione e alla legge morale è ora considerata come un ostacolo piuttosto che un faro. Non posso rimanere in silenzio. La Chiesa che amo viene smantellata – non dai suoi nemici all’esterno, ma da coloro che si trovano tra le sue mura, i quali barattano il Vangelo di Gesù Cristo con l’approvazione del mondo. I fedeli meritano chiarezza, non confusione. Non parlo per spirito di ribellione ma in obbedienza alla verità di Cristo, che disse: “Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no” (Mt 5,37). La mia lealtà all’autorità papale rimane ma la lealtà non significa silenzio di fronte all’errore. Tuttavia, soltanto parole di dolore non sono sufficienti. L’ora è ormai tarda e l’impostura troppo avanzata. Siamo spettatori dello smantellamento della fede dei nostri padri sotto il pretesto del rinnovamento. Coloro che una volta difendevano la Sposa di Cristo ora mirano agli applausi del mondo. Costruiscono gli altari alla tolleranza mentre Cristo è crocifisso di nuovo dal silenzio e dal tradimento. Parliamo chiaramente: quando uomini che rifiutano la legge morale, che deridono la Sacra Liturgia, che disprezzano i fedeli che si inginocchiano davanti al Signore Eucaristico, sono elevati al potere – questo non è rinnovamento, è rivolta contro Cristo stesso. E nessun cattolico, vescovo o laico, può rimanere a guardare mentre la luce della verità è eclissata. Imploro i miei fratelli vescovi: questo non è il momento di bisbigliare. Le pecore sono disperse. I lupi indossano la mitra. Rimanere in silenzio significa essere complici nel peccato. La chiamata all’unità non può significare unità nell’errore. Deve significare unità nel Cuore trafitto del Redentore. Ai fedeli dico: non perdetevi d’animo. Non abbandonate la Chiesa, perché è ancora la Sposa di Cristo, anche se sanguina. Rimanete saldi. Pregate e fate riparazione. Adorate il Signore Eucaristico con amore più grande che mai. Insegnate inalterata la fede ai vostri figli. State sotto la Croce insieme alla Madonna. Cristo non ci chiede diplomazia – chiede la nostra fedeltà. Non possiamo più fingere che questi tradimenti siano semplici malintesi. Il mondo può vedere in tutto questo una sfida; il Cielo la chiama verità. “Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini” (Atti 5,29). Possa il Sacro Cuore di Gesù regnare di nuovo nella Sua Chiesa, e possa ogni Pastore essere trovato fedele quando apparirà il Pastore Supremo. Amen. + Mons. Joseph E. Strickland Vescovo Emerito  |