La risposta dei fedeli

alle persecuzioni contro la Messa in latino


di Angelica La Rosa


Pubblicato su Messa in Latino
 







Presentazione di Messa in Latino


Non riusciranno a eliminare la Messa Tradizionale.

Life Site News Rail Hilbrich: “I fedeli riempiono la Messa tradizionale nella ex chiesa protestante dopo le restrizioni del vescovo di Charlotte. Alcuni devono viaggiare due ore per parteciparvi”.

Chiesa e post Concilio : “I fedeli riempiono la Messa antica di Charlotte la prima Domenica da quando sono entrate in vigore le restrizioni”.

Aldo Maria Valli: “Il vescovo limita la Messa tradizionale ma i fedeli, nonostante le difficoltà, accorrono”.

Luigi C.


Informazione Cattolica, Angelica La Rosa, 18-10-25


L’ESEMPIO DEI FEDELI DI CHARLOTTE


La diocesi di Charlotte ha deciso di limitare la celebrazione della Santa Messa tradizionale in latino ad un’unica cappella nella cittadina di Mooresville, eppure, davanti a questa evidente prova, la risposta dei fedeli è stata di una fede profonda e commovente.

Più di seicento anime si sono radunate con devozione attorno all’Altare, partecipando alla Messa recitata e a quella solenne secondo il Messale del 1962, dimostrando che il cuore cattolico arde ancora per la liturgia antica, quella che ha formato santi, nutrito martiri e santificato secoli di Cristianità.

Mentre molti vedono questa decisione del vescovo Michael Martin — presa in nome di una presunta “unità” e in obbedienza al motu proprio Traditionis Custodes — come un atto di marginalizzazione verso una parte viva e orante del Popolo di Dio, i fedeli non hanno risposto con rabbia o divisione, ma con il silenzio orante, con il canto gregoriano, con l’inginocchiarsi davanti al Santissimo Sacramento, con il sacrificio del viaggio e della fatica per amore della Messa di sempre.

«Ci hanno voluti esiliare in una cappella lontana, in un edificio che prima apparteneva a una comunità protestante, ma noi abbiamo portato lì tutta la dignità della fede cattolica, tutta la bellezza della liturgia romana, tutta la grazia di una tradizione che non si spegne. Eppure resta il dolore: dolore nel vedere trattata come divisiva la Messa che ha formato la Chiesa per secoli; dolore nel vedere che chi vuole inginocchiarsi con timore e tremore davanti a Dio venga guardato con sospetto da coloro che dovrebbero essere padri e pastori. Si invoca l’unità, ma a costo della cancellazione; si parla di concordia, ma si impone l’uniformità. La verità è che la Tradizione non divide, ma unisce a Cristo, perché nulla è più unitivo della verità e della bellezza, nulla crea più comunione della liturgia vissuta con sacro timore».

Come non vedere in tutto questo un segno dei tempi, una chiamata alla fedeltà, alla perseveranza, alla testimonianza silenziosa ma ferma?
I fedeli non hanno voluto ribellarsi o creare scismi, non hanno voluto sollevare polemiche: vogliono solo la Messa, la Messa di sempre, quella che profuma d’incenso e di eternità, quella in cui non sono spettatori, ma penitenti e adoratori.

E se devono attraversare mezza diocesi per poter udire le parole dell’antico canone, lo fanno. E se debbono essere etichettati come “divisivi” solo perché vogliono inginocchiarsi davanti a Dio, lo accettano.

Ma non smetteranno mai di testimoniare con la loro presenza, con il loro silenzio, con le loro lacrime e con il canto del Sanctus, che nulla è più grande sulla terra del Santo Sacrificio della Messa.





 
ottobre 2025
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