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| Spagna: la sinistra fallisce ancora nel tentativo di impossessarsi della Cattedrale di Cordova ![]() La Cattedrale di Cordova La campagna condotta dalla sinistra per espropriare la Cattedrale di Cordova è fallita ancora una volta. In uno dei suoi ultimi tentativi per approfittare dell’incendio di questa estate ha scoperto che l’Unesco elogiava l’azione del Capitolo della Cattedrale. Enrique Santiago, comunista, aveva cercato di approfittare dell’incendio che aveva colpito la Cattedrale, per tentare di «nazionalizzare» l’edificio. Ricordiamo che venerdì 8 agosto 2025 era scoppiato un incendio nella Cattedrale, che aveva danneggiato gravemente una cappella, il cui tetto crollò sotto il peso dell’acqua usata dai pompieri. Santiago aveva chiesto al Governo di adottare delle misure per riconoscere giuridicamente la proprietà pubblica della Moschea-Cattedrale, garantire una gestione pubblica e trasparente e redigere un codice di buone pratiche tra le amministrazioni pubbliche, le Università, i cittadini e l’Unesco, allo scopo di evitare ogni azione in grado di nuocere all’immagine e al significato del monumento, come richiesto dalla Piattaforma Moschea di Cordova e da altri collettivi cittadini. Il Governo spagnolo aveva risposto al deputato del Sumar [una coalizione di partiti di sinistra] che non esisteva alcun fondamento giuridico che permettesse di contestare la proprietà del monumento che appartiene al Capitolo della Cattedrale. Il Governo precisò che «non esiste alcun precedente che permetta di contestare l’attuale proprietà del bene immobile» riservata al Capitolo della Cattedrale di Cordova, istituzione che ha iscritto il monumento al catasto nel 2006, col nome di Santa Iglesia Catedral de Cordoba. La posizione del governo si basava su diversi rapporti del servizio legale dello Stato che aveva analizzato i reclami di privati. Secondo la risposta ufficiale «nel contesto delle procedure di indagine preliminare svolte in seguito al reclamo depositato da un privato che denunciava l’usurpazione da parte del vescovado di Cordova del bene immobile conosciuto col nome di Moschea-Cattedrale, e sulla base del rapporto del servizio legale dello Stato a Cordova del 9 aprile 2014, si è giunti alla conclusione che non esiste alcuna prova che l’edificio possa essere di proprietà dell’amministrazione generale dello Stato». Questa conclusione è stata ratificata più volte. Il Governo ha precisato che «è stata ratificata in occasione di una nuova lettera del ricorrente il 12 maggio 2014». Successivamente sono stati presentati nuovi reclami: il 4 agosto 2014 e il 10 gennaio 2017, e in seguito al rapporto del servizio legale dello Stato del 12 aprile 2017, si è concluso che non è stata apportata alcuna prova che permettesse di modificare il criterio sopra menzionato e pertanto questo doveva essere confermato». Lo Status della Cattedrale contestato dall’Islam e dalle sinistra A partire dal 1236 l’edificio è diventato ufficialmente una chiesa ed è giuridicamente proprietà della Chiesa cattolica col titolo canonico di Cattedrale. Questa Cattedrale è oggetto di «rivendicazioni» da parte di alcune istituzioni musulmane; mentre il culto musulmano vi è formalmente interdetto. La Commissione Islamica di Spagna, «sostenuta dal partito socialista spagnolo», nel 2004 ha chiesto l’autorizzazione per «pregare» nell’edificio. Nel 2007, la Lega araba ha fatto lo stesso, al pari dell’OSCE, e la Commissione Islamica di Spagna ha lanciato un appello in questo senso nel 2008 all’UNESCO, richieste rifiutate dai due ultimi vescovi di Cordova. Vi sono stati diversi tentativi di intrusione violenta di musulmani. Un «gruppo di pressione» ha contestato e continua a contestare la proprietà legale della Chiesa cattolica, nonostante essa sia storicamente e giuridicamente stabilita, pretendendo una «gestione pubblica» dell’edificio. Questa iniziativa parte dalla corrente spagnola di sinistra che lotta per la separazione tra la Chiesa e lo Stato e contro il diritto della Chiesa a possedere i suoi luoghi di culto. |