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| Maria è Mediatrice: il titolo che la Chiesa non può dimenticare di Don François Delmotte, FSSPX ![]() Tutte le grazie che attingiamo dal tesoro della Redenzione ci giungono, per così dire, dalle mani della Vergine Addolorata. Il cristiano ama la Santa Vergine: Ella è sua Madre. Questo amore invita a contemplare il suo ruolo unico e sublime nell’opera della nostra salvezza. Approfondendo il mistero di suo Figlio, Cristo, unico Redentore e Mediatore, si scopre la piena verità sul posto singolare di Sua Madre nell’opera della salvezza. Di fronte alle discussioni attuali che cercano di minimizzare i suoi titoli gloriosi, è essenziale riaffermare, con la Tradizione e l’insegnamento costante dei Papi, che Maria è veramente Corredentrice e Mediatrice universale di tutte le grazie. Questa dottrina, lungi dall’uguagliare la Vergine a Cristo, riconosce il modo in cui Dio ha voluto salvare il mondo. Maria Corredentrice: La «Nuova Eva» associata a Cristo La fede cattolica sostiene fermamente che Gesù Cristo è l’unico Redentore, poiché è il Verbo Incarnato, Sacerdote e Vittima, dotato di una dignità divina e di un potere redentore che nessuna creatura condivide. In nessun altro vi è salvezza, perché sotto il cielo non vi è alcun altro Nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che possano essere salvati Atti, 4, 12
Tuttavia, alla domanda se Dio abbia voluto associare una creatura all’offerta redentrice di Cristo, tutta la Tradizione della Chiesa risponde: Sì, Maria, la Nuova Eva, partecipa alla Redenzione. E’ infatti quanto mai conveniente che una donna partecipi alla restaurazione, come una donna partecipò alla caduta originale. Fin dai primi secoli la Chiesa ha riconosciuto che «per l’obbedienza della Vergine, il genere umano è stato liberato dalla catena del peccato» (Sant’Ireneo). Un’azione subordinata e un merito di convenienza Questa associazione è magnificamente riassunta dal Papa San Pio X nella sua Enciclica Ad diem illum: «Poiché Maria supera tutti in santità e in unione con Gesù Cristo, e poiché è stata associata da Gesù Cristo all’opera della Redenzione, ella ci merita de congruo – di convenienza – come dicono i teologi, ciò che Gesù Cristo ci ha meritato de condigno –in giustizia – ed Ella è la ministra suprema della dispensazione delle grazie». Il merito di Gesù Cristo è di stretta giustizia (de condigno), legato alla grazia dell’Unione Ipostatica che gli conferisce un valore infinito. Il merito di Maria è di convenienza (de congruo); esso scaturisce dalla pienezza della sua grazia e dalla sua Maternità divina. Il suo merito si misura dalla grandezza della sua carità, che non ha uguali o superiori se non quella di Cristo. Il suo merito di convenienza ha la stessa estensione del merito in giustizia del Salvatore: è universale, perché tutti gli uomini ne ricevono il frutto. Maria ha partecipato all’atto redentore: ella ha fornito la Vittima tramite l’Incarnazione e si è unita volutamente al Sacrificio di Cristo. Il prezzo di questa redenzione, il Prezioso Sangue, fu prodotto dalla stessa sostanza di Maria. Ella era presente al Calvario non come spettatrice, ma unita al Sacrificio, offrendo il suo cuore col Cuore del Figlio. La sua sofferenza di compassione, unica, «dà alla Passione di Cristo una qualità che altrimenti le sarebbe mancata» (R. P. Nicolas), completando l’offerta di Cristo con tutta la sofferenza umana di cui lei era capace. I Papi lo hanno affermato con forza. Benedetto XV scrive che “con suo Figlio sofferente e morente, Maria ha sopportato la sofferenza e quasi la morte … Ella ha immolato suo Figlio nella misura in cui poteva, tanto da poter veramente affermare che insieme a Cristo ella ha redento il genere umano». Pio XI, il primo Papa che ha usato esplicitamente il termine corredenzione, ha dichiarato: “Il Redentore doveva, per forza di cose, associare Sua Madre alla Sua opera. E’ per questo che la invochiamo col titolo di Corredentrice”. Anche la devozione popolare è stata incoraggiata. Durante il pontificato del glorioso Papa San Pio X, un decreto del Sant’Uffizio del 26 giugno 1913 ha lodato «l’abitudine di aggiungere al nome di Gesù quello di Sua Madre, nostra corredentrice: la Beata Vergine Maria». La stessa Congregazione, il 22 gennaio 1914 ha concesso un’indulgenza per la recita della preghiera in cui Maria è chiamata «corredentrice del genere umano». Maria, Mediatrice universale di tutte le grazie Questa intima partecipazione all’opera della Redenzione conferisce naturalmente a Maria un ruolo essenziale nella dispensazione dei suoi frutti. Il suo titolo di Corredentrice è intimamente connesso con quello di Mediatrice universale delle grazie. L’opera della salvezza è operata da Gesù Cristo sul Calvario. Maria vi partecipa in maniera unica: sia per acquisire le grazie, in associazione subordinata con Gesù Cristo, sia per applicare le grazie così acquisite. La Madre di Dio vi prende parte secondo il suo ruolo di mediazione universale delle grazie. Il merito dei giusti ottiene solo l’applicazione delle grazie, là dove la Vergine partecipa anche alla loro stessa acquisizione. San Pio X afferma: Maria è «la ministra suprema della dispensazione delle grazie», «la dispensatrice di tutti i tesori che Gesù Cristo ha acquisito per noi con la Sua morte e il Suo Sangue». Leone XIII insegna che «dopo essere stata cooperatrice della Redenzione umana, ella è diventata anche, per il potere quasi immenso che le è stato concesso, la dispensatrice della grazia che scaturisce per sempre da questa Redenzione». Benedetto XV aggiunge che «tutti i tipi di grazie che noi attingiamo dal tesoro della Redenzione ci vengono, per così dire, dalle mani della Vergine addolorata». La devozione e l’insegnamento tradizionale sono così radicate che il Messale Romano contiene anche una Messa dedicata a «Maria Mediatrice di tutte le grazie». Con la sua cooperazione ella ha meritato, non solo le grazie da applicare agli uomini, ma anche le grazie da acquisire per essi. E’ per questo che l’insegnamento di Papa Leone XIII rimane così chiaro: «per volontà di Dio, Maria è l’intermediaria tramite la quale ci viene distribuito questo immenso tesoro di grazie … come si può andare al Padre Supremo solo tramite il Figlio, così si può arrivare a Cristo solo tramite Sua Madre». E’ nostro dovere, non solo ringraziare Cristo, autore principale della nostra salvezza, ma anche essere debitori alla Madonna, quantunque a titolo secondario, per la sua cooperazione. Sostenere e difendere questi titoli significa dimostrare la nostra riconoscente fedeltà alla Madre che stava in piedi accanto alla Croce di Gesù per noi. |