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| Attivisti transgender ceneranno con Papa Leone XIV durante il Giubileo dei poveri di Domenica prossima di Don Louis-Numa Julien ![]() Papa Leone XIV e la transgender Alessia Nobile Papa Leone XIV incontrerà e pranzerà in compagnia di Alessia Nobile, attivista cattolica transgender di Bari, durante un pranzo speciale in Vaticano la prossima Domenica 16 novembre. L’incontro avrà luogo nell’ambito del Giubileo dei poveri della Chiesa, un evento che coincide con la Giornata mondiale dei poveri e che comprende una Messa e un pasto comunitario con i bisognosi. Nobile, 46 anni, ha confermato che lei e altre quattro donne transgender sono state invitate al pranzo dopo aver formalmente richiesto un’udienza con il nuovo Papa, motivata dalla sua preoccupazione che la Chiesa potesse “retrocedere sui diritti LGBTQ” dopo la morte del suo amico, Papa Francesco. L’imminente incontro – senza precedenti per la presenza di una sostenitrice transgender al pranzo del Papa – è visto come una continuazione dell’eredità di Papa Francesco di avvicinamento alle persone emarginate, e Nobile spera che rassicuri la comunità LGBTQ sull’impegno del Vaticano per l’inclusione e il dialogo. Un percorso di fede segnato dal rifiuto e dalla resilienza Il percorso di Alessia Nobile nella Chiesa è stato difficile. “Mi sentivo rifiutata dalla Chiesa e sono stata persino sottoposta a un esorcismo”, ha raccontato Nobile dei suoi anni giovanili. Da adolescente, ha subito i tentativi di un insegnante di religione del liceo di “scacciare” la sua femminilità percepita – riti di esorcismo segreti nel seminterrato della scuola – dopo che l’insegnante aveva intuito che Nobile era transgender. Lo stesso insegnante ha persino esortato la famiglia di Nobile a prendere in considerazione la terapia elettroconvulsivante per “curare” la sua identità. Queste esperienze traumatiche hanno allontanato Nobile dalle comunità parrocchiali locali e l’hanno emarginata dalla sua fede per anni. Eppure Nobile, che in seguito ha conseguito una laurea in scienze sociali ed è diventata scrittrice e attivista, non ha mai abbandonato la sua fede cattolica. Nel suo libro di memorie La bambina invisibile, ha raccontato la sua storia di isolamento e desiderio di accettazione. “Siamo quello che siamo, e siamo tutti fatti a immagine di Dio”, ha sottolineato, respingendo il pregiudizio che ha dovuto affrontare. Nonostante si sentisse indesiderata in molte parrocchie, ha continuato a pregare e a cercare un posto nella Chiesa. Questa perseveranza l’ha portata, col tempo, a stringere una straordinaria amicizia con lo stesso Papa. L’amicizia con Papa Francesco: «Era un padre per noi» La sorte di Nobile ha cominciato a cambiare con Papa Francesco, che è diventato per lei un alleato personale e una figura paterna spirituale. Ha incontrato Francesco per la prima volta nel giugno 2022 durante un’udienza in Vaticano che Francesco ha organizzato per accogliere Nobile e altre cinque donne transgender. L’approccio di Francesco è stato pastorale e profondamente personale: ha insistito affinché lei non si inginocchiasse davanti a lui e le ha invece stretto calorosamente la mano. “Quando mi sono presentata come donna transgender, lui ha risposto: ‘Non importa. Dimmi il tuo nome’”, ha ricordato Nobile di quell’incontro. Lei ha regalato a Francesco una copia del suo libro sulla sua vita, e lui l’ha incoraggiata: “Hai fatto bene a scrivere la tua storia… Vai sempre a testa alta!”. Da quell’incontro è nata un’amicizia duratura. Francesco invitava Nobile alle sue udienze generali pubbliche, assicurandosi che lei sedesse in prima fila agli eventi papali. “Voleva vedermi in prima fila alle udienze e alle celebrazioni liturgiche”, ha raccontato Nobile a La Stampa, sottolineando che il Papa, sapendo che ogni volta arrivava da Bari, la prendeva scherzosamente in giro per il viaggio. Nobile ha incontrato Francesco almeno tre volte. Ogni volta, lui la esortava ripetutamente a condividere apertamente la sua esperienza: “Devi raccontare la tua storia, perché se non lo fai, il pregiudizio cresce. Non presentarti dicendo ‘Sono trans’; presentati con il tuo nome”, le consigliava Francesco, incoraggiandola ad aiutare gli altri a comprendere la sua realtà. Nel luglio 2022, commosso dalla testimonianza di Nobile, Papa Francesco le ha scritto una lettera autografa in cui affermava con forza l’amore di Dio per tutti. «Agli occhi di Dio, siamo tutti suoi figli, ed è questo che conta!», ha scritto Francesco, rivolgendosi a Nobile con le parole «Cara sorella». «Abbiamo un Padre che ci ama, che è vicino [a noi] con compassione e tenerezza. A tutti, nessuno escluso. Questo è proprio lo stile di Dio: vicinanza, compassione, tenerezza». La lettera del Papa, con il suo messaggio di amore divino incondizionato, ha fatto piangere di gioia Nobile. In seguito ha affermato che ricevere parole di speranza e sostegno dal capo della Chiesa è stato «qualcosa di unico, irripetibile», che le ha dato il coraggio di continuare la sua attività di advocacy. Quando Papa Francesco è morto all’inizio di quest’anno, Nobile lo ha pianto come un mentore e un amico. Si è unita ad altre donne transgender in viaggio verso Roma per il suo funerale il 26 aprile, vegliando in Piazza San Pietro la notte prima. «Era un padre per noi, era sempre al nostro fianco», ha detto Nobile, rendendo omaggio al Pontefice che aveva «preso a cuore il destino di tante mie sorelle». Alla Messa funebre di Papa Francesco, a Nobile è stato riservato un posto d’onore vicino all’altare, simbolo di quanto fosse progredito il suo rapporto con la Chiesa. Suor Geneviève Jeanningros, la suora francese che per prima aveva aiutato Nobile a organizzare l’udienza con Francesco, l’ha consolata al funerale con una dolce promessa: “Alessia, non preoccuparti, non è finita. Non finirà qui”. Jeanningrose era una cara amica personale del defunto Santo Padre ed è diventata virale dopo aver infranto il protocollo per vegliare sul corpo del defunto Papa durante la visita di aprile nella Basilica di San Pietro. Speranze e preoccupazioni mentre Papa Leone XIV prende il timone All’indomani della scomparsa di Francesco, Alessia Nobile ha guardato a Papa Leone XIV, eletto nel conclave successivo, con un misto di speranza e urgenza. Leone XIV (al secolo cardinale Robert Prevost) ha ereditato l’etica inclusiva di Francesco, ma anche le aspettative dei diversi gruppi cattolici. Nobile non ha perso tempo nel cercare il dialogo: ha scritto formalmente a Leone XIV chiedendo un’udienza privata, spinta dal “timore che la Chiesa potesse fare passi indietro” sull’inclusione delle persone LGBTQ senza la guida di Francesco. Alla fine di ottobre, i vescovi italiani hanno approvato un importante rapporto sinodale che invita le chiese locali a “superare gli atteggiamenti discriminatori” e a “promuovere il riconoscimento e l’accompagnamento delle persone omosessuali e transgender”, tra le altre riforme pastorali. Sebbene accolto da molti come un segnale di speranza, il documento ha anche suscitato polemiche e resistenze in alcuni ambienti. Nobile ha espresso la preoccupazione che, senza un forte sostegno papale, tali progressi potrebbero subire una battuta d’arresto o addirittura essere annullati. “Chiedo a Leone di non fare passi indietro sui diritti”, ha detto in un’intervista, esortando il nuovo Papa ad affermare il percorso inclusivo intrapreso da Francesco. In una sincera intervista a La Stampa l’8 novembre, Nobile ha delineato ciò che spera di sentire da Leone XIV. Richiamando alla memoria Francesco, ha detto che chiederà al nuovo Pontefice: “Sono un’amica di Francesco, sarai il padre di tutti noi figli transgender?”. Papa Francesco, ha osservato, diceva spesso a lei e ad altri cattolici trans: “Non sono solo il Papa di tutti. Sono anche vostro padre”. Nobile desidera ardentemente che Leone XIV incarni quella stessa vicinanza paterna. Nonostante le sue ansie, rimane ottimista. Nell’intervista a La Stampa, ha elogiato i primi messaggi di giustizia sociale e misericordia di Papa Leone e ha espresso la sua fiducia che «il volto della Chiesa» possa continuare a diventare più accogliente sotto la sua guida. Tuttavia, il suo invito al pranzo giubilare di Domenica non è solo un gesto simbolico di ospitalità. Nobile lo vede come un’occasione per avere una conversazione franca con Leone XIV sulla realtà vissuta dai cattolici transgender e sull’importanza di non invertire la rotta sui progressi compiuti in materia di apertura. «Spero che sarà un’occasione per parlare con lui», ha detto del pranzo, e per chiedere personalmente che la Chiesa rimanga una casa per «tutti, nessuno escluso». Un pranzo ricco di simbolismo L’incontro in programma questa Domenica si terrà nella Sala Paolo VI, dove Papa Leone XIV dovrebbe sedersi a tavola con centinaia di ospiti poveri, senzatetto ed emarginati dopo aver celebrato la Messa per la Giornata Mondiale dei Poveri. L’inclusione di Alessia Nobile tra gli invitati sottolinea la continuità con la pratica di accompagnamento di Papa Francesco. Lo stesso Francesco è noto per aver ospitato pranzi con comunità vulnerabili, invitando persino gruppi di donne transessuali in Vaticano durante la pandemia per garantire loro cibo e sostegno. Condividendo il pane con Nobile, Leone XIV sembra riaffermare questo spirito. Il Dicastero per la Carità del Vaticano, che ha organizzato l’evento, non ha reso nota la lista dettagliata degli ospiti, ma la presenza di Nobile è stata confermata dai media italiani. Probabilmente sarà la prima volta che un Papa regnante condivide pubblicamente un pasto con un ospite apertamente transgender in un contesto ufficiale di celebrazione del Giubileo. Gli osservatori notano che questo incontro arriva in un momento critico per il rapporto della Chiesa con i credenti LGBTQ. Sotto Papa Francesco, ci sono stati gesti significativi di inclusione: dalle dichiarazioni di sostegno alle unioni civili gay, agli incontri con le comunità trans, al processo sinodale che ha dato voce ai cattolici LGBTQ. Papa Leone XIV ha finora segnalato che intende continuare a concentrarsi pastoralmente sui “più piccoli” e sugli emarginati della società. ![]() Papa Francesco riceva la transgender Alessia Nobile |