La Grotta della Natività restaurata


di Fraternità San Pio X







Grotta della Natività restauro del 2025



In occasione della visita ufficiale a Roma, il 6 e il 7 novembre 2025, il Presidente dell’Autorità Palestinese ha annunciato l’avvio di una nuova fase di restauro della Grotta della Natività a Betlemme.
Questa iniziativa, confermata dal vicario della Custodia della Terra Santa, è una tappa significativa nella preservazione di uno dei siti più sacri del cristianesimo.


La Grotta della Natività, posta al centro della Basilica di Betlemme, è venerata da 1,4 miliardi di cattolici come il luogo tradizionale dove è nato Gesù Cristo. Occupa uno spazio di circa 12 metri per 10, ed è posta sotto l’Altare principale della Basilica. Fu costruita inizialmente dall’Imperatore Costantino nel 326 e ricostruita nel VI secolo.

Questo sito emblematico, che attrae ogni anno milioni di pellegrini, non ha visto interventi importanti da più di 600 anni.
I lavori precedenti, iniziati nel 2013 sotto la supervisione dell’Autorità Palestinese e in collaborazione con la Chiesa cattolica e le confessioni greco-ortodossa ed armena, hanno già permesso di restaurare i mosaici, il tetto, gli affreschi e le vetrate della Basilica, riparando secoli di danni causati dal tempo e dai conflitti.

La nuova fase, autorizzata con decreto presidenziale, ha di mira principalmente la grotta stessa, interessando la preservazione delle pareti e del pavimento, nonché la stabilizzazione delle strutture interne, oltre al miglioramento dell’accesso per i pellegrini provenienti dal mondo intero, tale da garantire una visita sicura e dignitosa.

Questo progetto sarà realizzato da artigiani ed operai locali di Betlemme, e fornirà un sostegno economico vitale alle famiglie, in particolare cristiane, colpite dalla crisi.

In effetti, il drastico declino del turismo religioso di questi ultimi anni, inasprito dalla violenza nella Striscia di Gaza, dalle restrizioni in Cisgiordania e dalla povertà a Gerusalemme, ha fatto piombare la regione in uno stato di crescente precarietà.

Nei due anni precedenti ci sono state delle celebrazioni di Natale in sordina: vie oscurate, assenza di pellegrini e una cupa atmosfera di preghiera, ben lontana dalle consuete festività.

Nel corso del suo soggiorno romano, il Presidente dell’Autorità Palestinese, Mahmoud Abbas, è stato ricevuto in udienza dal Sommo Pontefice, dal Presidente italiano Sergio Mattarella e dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ed ha avuto modo di esprimere la sua soddisfazione: «Riprendere i lavori è un segno di speranza e di rinascita per la Terra Santa. Ne sono molto felice».

Padre Ibrahim Faltas, vicario della Custodia della Terra Santa, ha ribadito questo sentimento e ha dichiarato: «La cura per un luogo così importante per il cristianesimo è anche un invito a prendersi cura della vita, della dignità e della pace».

Oltre alla sua valenza spirituale, il progetto in corso ha delle implicazioni politiche ed economiche importanti.

Betlemme, situata nella Cisgiordania occupata, ha sofferto per il blocco imposto da Israele dopo l’attacco terrorista di Hamas del 7 ottobre 2023.
Ultimamente, i posti di blocco sono stati allentati, permettendo il ritorno di alcuni gruppi di turisti stranieri.

Il Presidente dell’Autorità Palestinese prevede di poter assistere quest’anno alla Messa di Mezzanotte, per la prima volta dopo due anni a causa della instabilità regionale.

In un Medio Oriente diviso, il restauro della Grotta in cui venne al mondo il Verbo incarnato potrebbe accendere un lume di speranza in una regione frammentata, ricordando che, come la nascita di Cristo in un’umile Grotta, gli avvenimenti più importanti spesso si svolgono nel silenzio e nell’oscurità




 
dicembre 2025
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