Poligamia:

il Vaticano non intende modificare il diritto canonico


di Fraternità San Pio X







Vescovi africani
XX Assemblea Plenaria del SECAM - luglio 2025



Il Dicastero per la Dottrina della Fede (DDF) ha ribadito che attualmente non esiste alcun piano per modificare il Diritto Canonico relativo alle unioni poligame, molto comuni nell’Africa subsahariana.

Questa dichiarazione del Cardinale Victor Manuel Fernandez, Prefetto del DDF, arriva dopo una nota dottrinale sulla monogamia come fondamento del matrimonio cristiano.

I vescovi africani potrebbero essere delusi, poiché avevano chiesto una modifica del diritto canonico per scoraggiare ulteriormente la piaga della poligamia, profondamente radicata nelle tradizioni africane.

Commentando la Nota Una Caro del 25 novembre 2025, il Cardinale Fernandez ha sottolineato che il nuovo testo non intendeva “condannare esplicitamente la poligamia”, ma piuttosto “promuovere la monogamia come ideale evangelico”, limitandone significativamente la portata.

Ciò è ancora più significativo se si considera che il Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede si è affrettato a sottolineare che l’iniziativa rispondeva principalmente alle ripetute richieste dei vescovi africani, espresse durante le visite ad limina e durante il Sinodo sulla sinodalità.

In Africa, questi prelati affrontano importanti sfide pastorali in regioni in cui la poligamia colpisce fino al 24% dei cristiani in Burkina Faso, secondo i dati del Pew Research Center.

In una lunga nota a piè di pagina, Una Caro affronta le tradizioni africane a livello giuridico, dove la prima moglie svolge spesso un ruolo centrale nei riti funebri e nell’educazione dei figli di altre unioni.
Nella nota si legge:  “Studi sulle culture africane mostrano che diverse tradizioni attribuiscono particolare importanza al primo matrimonio”.

Tuttavia, il cardinale Fernandez insiste sul fatto che questa menzione non implica, a suo avviso, una revisione del canone 1148, che consente a un uomo poligamo convertito al cattolicesimo di scegliere una delle sue mogli per convalidare un matrimonio cristiano, con preferenza per la prima.

I vescovi africani, riuniti nell’ambito del Simposio delle Conferenze Episcopali di Africa e Madagascar (SECAM), avevano tuttavia criticato questa flessibilità canonica, in particolare in un documento dell’agosto 2025 intitolato "Le sfide pastorali della poligamia". In esso, denunciavano casi in cui gli uomini “mettono da parte” la loro prima moglie per sceglierne una più giovane, causando sia scandalo che ingiustizia all’interno delle loro comunità.

Il Prefetto della DDF ha riconosciuto queste “situazioni violente” nei villaggi isolati, dove le donne abbandonate rischiano la miseria o la morte: “Dobbiamo trovare una soluzione prudente che porti gradualmente a unioni monogame”, ha dichiarato al sito di informazione The Pillar, specificando al contempo che i vescovi africani devono impegnarsi in questa riflessione, senza modifiche immediate al Diritto Canonico.
Questa posizione si inserisce in un contesto più ampio.

La poligamia è diffusa nell’Africa occidentale e centrale: in Ciad, il 21% dei cristiani vive in famiglie poligame, e in Mali il 14%.

Durante il Sinodo sulla famiglia del 2014, mons. Ignatius Kaigama – ora arcivescovo di Abuja, in Nigeria – ha sottolineato che la poligamia spesso mira ad assicurare la prole, sollevando interrogativi pastorali per i convertiti. “Come possiamo aiutarli? Come possiamo condurli alla conversione?”, si è chiesto.

Il documento del SECAM ha anche deplorato le pratiche falsamente pastorali di alcuni sacerdoti, come la tolleranza informale o lo status di “catecumenato permanente” per i poligami, sostenendo invece un annuncio “radicale” del Vangelo.

I vescovi africani non hanno quindi veramente prevalso e il controverso autore del documento Fiducia Supplicans (2023) sulla benedizione delle coppie irregolari si è, nella migliore delle ipotesi, impegnato ad aiutare i vescovi africani a trovare “soluzioni appropriate”, senza però “isolare” i sacerdoti che esercitano il loro ministero in contesti in cui la poligamia è la norma.



 
dicembre 2025
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