La diabolica follia del nuovo libro del Vaticano

sul dialogo tra metodisti e pseudo-cattolici



di Robert Morrison


Pubblicato sulla rivista americana The Remnant
 





Metodisti e cattolici … camminano insieme ?


Il Vaticano ha pubblicato recentemente un breve libro sui progressi del dialogo ecumenico fra cattolici e metodisti: «Crediamo in un solo Dio».
Questo recente lavoro di diabolico disorientamento dovrebbe essere un campanello d’allarme per tutti i cattolici serii, affinché denuncino senza ambiguità il falso movimento ecumenico che imperversa da 60 anni.

Come riporta OSV News, la casa editrice del Vaticano ha recentemente pubblicato un breve libro sui progressi del dialogo ecumenico fra cattolici e metodisti: «Crediamo in un solo Dio: sessant’anni di cammino comune dei metodisti e dei cattolici»:

“Per Celebrare quasi sei decenni di dialogo teologico cattolico-metodista, la casa editrice del Vaticano ha pubblicato un libro che riassume le questioni su cui i dialoganti hanno concordato ed elenca brevemente le questioni su cui si sta ancora lavorando.

Il libro «Crediamo in un solo Dio: sessant’anni di cammino comune dei metodisti e dei cattolici», è basato sui risultati di 11 rapporti prodotti dalla Commissione Internazionale Metodista - Cattolica-Romana a partire dall’inizio del formale dialogo nel 1967

Vale la pena approfondire alcuni temi del libro, perché ci aiuteranno a comprendere il vero significato di molti degli sviluppi più inquietanti avvenuti a Roma negli ultimi sessant’anni.

Tuttavia, in generale possiamo giudicare questo libro dalla copertina che “presenta un particolare della vetrata della Resurrezione della chiesa metodista unita della Resurrezione che si trova a Leawood, nel Kansas, la quale include immagini di  Giovanni XXIII, oggi santo, John Wesley (fondatore della religione metodista), Santa Teresa d’Avila e altri”. 

Al pari della rappresentazione nella vetrata di cattolici e protestanti artificialmente raggruppati senza alcun collegamento con la realtà, il libro riflette sessant’anni di artificiosi tentativi di armonizzare il pensiero cattolico e quello metodista, anche qui senza alcun collegamento con la realtà.

Qui è il caso di soffermarsi a riflettere sulla diabolica crudeltà di questo messaggio.
Chi trae beneficio dal diffondere il messaggio che potrebbe non esserci una punizione eterna per coloro che muoiono in stato di peccato mortale?
Solo Satana e i nemici del cristianesimo, persuadendo le anime che Gesù e la Chiesa si sbagliavano su questa questione di fondamentale importanza.

Alcuni cattolici potrebbero non conoscere John Wesley, il fondatore della religione metodista, raffigurato sulla copertina del libro insieme a Giovanni XXIII e Santa Teresa d’Avila.
La seguente descrizione, tratta dal sito web della Chiesa Metodista Unita, ci offre uno scorcio sul signor Wesley, che si collega alle discussioni contenute nel nuovo libro.

“L’Aldersgate Day si celebra il 24 maggio (o la Domenica più vicina) per commemorare il giorno del 1738 in cui John Wesley ebbe la certezza della sua salvezza. Quella sera, Wesley partecipò con riluttanza a una riunione di gruppo in Aldersgate Street a Londra. Ascoltando la lettura della Prefazione di Lutero all’Epistola ai Romani, sentì il suo ‘cuore stranamente riscaldarsi’. Wesley scrisse nel suo diario che verso le 20:45 ‘mentre egli descriveva il cambiamento che Dio opera nel cuore attraverso la fede in Cristo, sentii il mio cuore stranamente riscaldarsi. Sentii di confidare in Cristo, solo in Cristo per la salvezza; e mi fu data la certezza che Egli aveva tolto i miei peccati, anche i miei, e mi aveva salvato dalla legge del peccato e della morte’”.

Così, nel 1738, il signor Wesley, mentre ascoltava una lettura dalle opere di Martin Lutero, il suo cuore si sentì “stranamente riscaldato”, cosa che interpretò come la certezza di essere salvato. Per quanto ciò possa sembrare estraneo alla fede cattolica, il nuovo libro ci informa che i cattolici sono edificati dalla certezza del signor Wesley sulla presenza salvifica di Dio.

“Ci sono evidenti somiglianze tra John Wesley e la spiritualità cattolica tradizionale. . . . Sia i cattolici che i metodisti hanno trovato un esempio edificante nella profonda esperienza personale di John Wesley, il cui cuore era “stranamente riscaldato” dalla certezza della presenza salvifica di Dio.” (Paragrafo 48).

I cattolici potrebbero essere scusati per non essersi resi conto di quanto dovrebbero essere edificati dal cuore stranamente riscaldato del signor Wesley. In ogni caso, questo sentimento contraddice generalmente ciò che il Decreto sulla Giustificazione del Concilio di Trento ebbe a dire sulla necessità o meno di avere certezze sulla nostra salvezza:

“Nessuno, inoltre, finché vive in questo stato mortale, dovrebbe presumere del mistero segreto della predestinazione divina, al punto da decidere con certezza di essere sicuramente nel numero dei predestinati [can. 15], come se fosse vero che chi è giustificato o non può più peccare [can. 23], o se avrà peccato, che debba promettersi una sicura riforma. Infatti, se non per rivelazione speciale, non si può sapere chi Dio ha scelto per sé [can. 16].” (Denzinger 805).

Il problema di fare troppo affidamento su una sensazione “stranamente calda” di essere salvati è che tale presunzione ci espone al rischio maggiore di andare a provare una sensazione infinitamente più calda per l’eternità, come ci ha avvertito Gesù:

“Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano” (Giovanni, 15, 6).

Questo pericolo di dannazione eterna non si applica solo ai miserabili pagani - lo stesso San Paolo ha chiarito che avrebbe potuto perdere la sua anima se non avesse sottomesso le sue passioni peccaminose:

“Anzi tratto duramente il mio corpo e lo trascino in schiavitù perché non succeda che dopo avere predicato agli altri, venga io stesso squalificato” (I Corinzi 9, 27).


Se San Paolo era così profondamente preoccupato di poter subire la dannazione eterna, anche dopo aver predicato il Vangelo agli altri, chi tra noi può sperare di evitare la dannazione eterna se diventiamo presuntuosi riguardo alla nostra salvezza?

A quanto pare, il nuovo libro ci offre una risposta inaspettata.

“Mentre gli esseri umani possono scegliere di recidere il loro rapporto con Dio, cattolici e metodisti ritengono appropriato sperare che nessuno sarà eternamente dannato.” (Paragrafo 202).

Qui è il caso di soffermarsi a riflettere sulla diabolica crudeltà di questo messaggio. Chi trae beneficio dal diffondere il messaggio che potrebbe non esserci una punizione eterna per coloro che muoiono in stato di peccato mortale? Solo Satana e i nemici del cristianesimo, persuadendo le anime che Gesù e la Chiesa si sbagliavano su questa questione di fondamentale importanza.

Pio XII non avrebbe considerato i metodisti e gli altri protestanti come membri del Corpo Mistico di Cristo perché non professano la vera fede e sono separati “dall’unità del Corpo”.
Ancora una volta, è davvero caritatevole insistere su questa verità cattolica perché tende a incoraggiare i protestanti a diventare cattolici.

La crudeltà diabolica è ancora più chiara se ricordiamo che il Beato Pio IX condannò la seguente proposizione nel suo Sillabo degli Errori:

“Si può almeno nutrire una buona speranza nella salvezza eterna di tutti coloro che non appartengono affatto alla vera Chiesa di Cristo”.

La Chiesa continua a condannare questa proposizione, nonostante i fautori della missione ecumenica del Vaticano II abbiano trascorso gli ultimi sessant’anni insegnando che dovremmo avere buone speranze che i protestanti siano salvati (che è sicuramente il motivo per cui Giovanni XXIII è raffigurato nella vetrata metodista sulla copertina del nuovo libro).
È una questione di vera carità da parte della Chiesa dire ai non cattolici che le loro religioni eretiche e scismatiche non possono salvarli: essi possono potenzialmente essere salvati nella loro falsa religione in circostanze probabilmente rare, ma non dalla loro falsa religione.
Pertanto, è incredibilmente malvagio da parte del Vaticano suggerire che le religioni protestanti salveranno i loro adepti.

Tuttavia, in tutto il nuovo libro troviamo affermazioni che suggeriscono che sia i cattolici sia i metodisti sono sulla strada per compiacere Dio e salvare le loro anime:

- «Per entrambe le nostre comunioni, ciò che si crede è motivo di lieta certezza, che conduce a un cammino di fede da seguire. Ciò che si crede e si afferma in comune deve incarnarsi nella vita sia del credente sia della comunità di fede» (paragrafo 29).

- «Affermiamo insieme con gioia che i ministeri e le istituzioni delle nostre due comunioni sono mezzi di grazia mediante i quali Cristo Risorto in persona conduce, guida, insegna e santifica la sua Chiesa nel suo cammino di pellegrinaggio» (Paragrafo 144)

- «Metodisti e cattolici affermano insieme l’importanza cruciale della ‘religione del cuore’, poiché concordiamo sul fatto che il cristianesimo è una comunione di credenti, una ‘comunione con il Padre e con il Figlio Suo Gesù Cristo’ (1 Gv 1,1-3). Formiamo un corpo mistico il cui Capo è Cristo.» (Paragrafo 47)

Quest’ultimo paragrafo del nuovo libro è particolarmente sorprendente perché contraddice apertamente quanto scritto da Pio XII nella sua enciclica del 1943 sul Corpo Mistico di Cristo, Mystici Corporis Christi. In quell’enciclica, Pio XII scrisse che la Chiesa cattolica è il Corpo Mistico di Cristo, i cui membri sono limitati a coloro che professano la vera fede:

“In realtà, devono essere inclusi come membri della Chiesa solo coloro che sono stati battezzati e professano la vera fede e che non hanno avuto la sfortuna di separarsi dall’unità del Corpo o di essere esclusi dalla legittima autorità per gravi colpe commesse”.

Pio XII non avrebbe considerato i metodisti e gli altri protestanti come membri del Corpo mistico di Cristo perché non professano la vera fede e sono separati “dall’unità del Corpo”.
Ancora una volta, è davvero caritatevole insistere su questa verità cattolica perché tende a incoraggiare i protestanti a diventare cattolici.

Secondo il nuovo libro, i metodisti non sono da biasimare.
Piuttosto, la colpa è degli pseudo-cattolici che dirottano la nostra religione per fare pace con i nemici della Chiesa, perché dovrebbero saperlo.

L’abbandono degli insegnamenti di prima del Vaticano II sulle religioni protestanti ha anche condotto alla violazione di quanto scrisse Pio XI nella sua Enciclica del 1928 sull’unità religiosa Mortalium Animos:

“Stando così le cose, è chiaro che la Sede Apostolica non può in nessun modo prendere parte alle loro assemblee, né è in alcun modo lecito ai cattolici sostenere o collaborare con tali iniziative; perché se lo facessero darebbero appoggio ad un falso cristianesimo, del tutto estraneo all’unica Chiesa di Cristo”.

Pio XI disse chiaramente che i cattolici non possono prendere parte alle assemblee dei protestanti; ma ecco cosa ci dice il nuovo libro:

- “Metodisti e cattolici si danno reciprocamente il benvenuto per partecipare alle rispettive celebrazioni dell’Eucarestia, e concordano sul fatto che ricevere la Santa Comunione è sia un segno di unità esistente, sia un mezzo per una maggiore unità della Chiesa, ma non sono d’accordo sull’unità di fede richiesta per accedere alla Comunione” (Paragrafo 118).

- “Le opportunità di sperimentare i reciproci riti liturgici aiuterebbero a dissipare i malintesi sulle nostre rispettive pratiche e sul loro significato” (Paragrafo 123).

Questo è un duplice scandalo: incoraggia i cattolici a violare la proibizione di Pio XI di partecipare alle assemblee dei non cattolici; e trasmette il messaggio che la Chiesa cattolica ha cambiato il suo insegnamento su questa materia così cruciale. Questo secondo scandalo è forse il più devastante, perché se la Chiesa sembra che abbia cambiato il suo insegnamento su una materia come questa, allora molti altri insegnamenti possono prontamente cadere.

Il nuovo libro descrive persino la supposta giustificazione teologica di come e perché i consolidati insegnamenti potrebbero eventualmente cambiare:

“L’intera Chiesa è dotata dello Spirito di Verità ed è tutta la Chiesa che, in modi diversi e tramite doni diversi, lo Spirito conduce a tutta la verità. Cattolici e metodisti comprendono entrambi che tutta la Chiesa deve essere coinvolta nel discernimento e nell’insegnamento sotto la guida dello Spirito Santo. Condividono questa responsabilità i laici e i ministri ordinati, ma in modi diversi. Entrambi le comunità comprendono che mentre il dono del discernimento appartiene a tutta la Chiesa, i ministri ordinati, nel dovuto esercizio del loro ufficio, svolgono un ruolo speciale” (Paragrafo 156).

Questo è essenzialmente quello che dice il Sinodo sulla sinodalità sul sensus fidei di tutti i cristiani:

“Attraverso il Battesimo, ‘il santo popolo di Dio partecipa anche alla funzione profetica di Cristo, quando Gli rende una testimonianza viva, specialmente mediante una vita di fede e di carità (LG 12). L’unzione dello Spirito Santo ricevuta nel Battesimo (Cfr. I Gv. 2, 20-27) rende capaci tutti i credenti di possedere un istinto per la verità del Vangelo. Noi lo chiamiamo sensus fidei. Esso consiste in una certa connaturalità con le realtà divine, fondata sul fatto che, nello Spirito Santo, i battezzati diventano ‘partecipi’ della natura divina (DV 2). Da questa partecipazione deriva l’attitudine a cogliere intuitivamente ciò che è conforme alla verità della Rivelazione nella comunione della Chiesa. E’ per questo che la Chiesa è certa che il popolo santo di Dio non può errare in ciò che crede. … Tutti i cristiani partecipano al sensus fidei tramite il Battesimo.” (Documento finale della sessione di ottobre 2024 del Sinodo sulla sinodaltà).

Per quanto bello possa sembrare, si tratta di un inganno blasfemo. E’ evidente che non possiamo rivolgerci ai non cattolici per trovare delle indicazioni affidabili sulla verità cattolica.
Se ci fosse bisogno di due semplici esempi di questo, potremmo meramente considerare le opinioni metodiste sul matrimonio tra persone dello stesso sesso e sull’aborto, discusse nel nuovo libro.

“Per i cattolici, il matrimonio consiste nell’unione tra un uomo e una donna, mentre alcuni metodisti consentono il matrimonio tra persone dello stesso sesso” (Paragrafo 125).

“Le nostre due chiese si trovano ad affrontare questioni morali complesse relative all’aborto, con ampie differenze in esse circa il loro insegnamento e la loro interpretazione, che richiederanno attenzione nel nostro futuro dialogo” (Paragrafo 184).

I metodisti non condividono le opinioni cattoliche su queste due questioni, e su molte altre, su cui la Bibbia fornisce una guida chiara. Come possiamo allora affermare che lo Spirito Santo guidi cattolici e protestati affinché non possano sbagliare in materia di fede? E’ chiaro che cattolici e protestanti non possono avere entrambi ragione su questioni su cui non sono d’accordo!

Il libro si astiene dal denunciare i peccati accettati dai metodisti, ma non esita a condannare i peccati immaginari contro l’agenda globalista:

“Una ulteriore espressione della santità sociale è la cura della terra, dono di Dio, nostra casa comune. … Degradando la biosfera, gli esseri umani hanno commesso ‘peccati ecologici’. Questi peccati danneggiano la creazione, che non è umana, e i poveri, la cui emarginazione sociale li rende vulnerabili ai rapidi cambiamenti ecologici” (Paragrafo 191).

Quindi, gli autori pseudo cattolici del nuovo libro, mentre non hanno potuto dichiarare che è peccato uccidere i bambini nel grembo materno, hanno denunciato con enfasi i peccati contro “la creazione non umana”.

Se vogliamo aiuto per identificare l’albero che ha prodotto questo diabolico disorientamento, non dobbiamo andare oltre la prima frase della prefazione del nuovo libro, firmata da un professore metodista e arcivescovo: Shane Macinlay:

“In seguito al Concilio Vaticano II (1 962-1965) e ad una decisione presa dal Consiglio Metodista Mondiale nel 1966, nel 1967  fu istituita la Commissione Internazionale Metodista- Cattolica Romana (MERCIC)”; più formalmente chiamata Commissione Internazionale congiunta tra il Consiglio Metodista Mondiale e la Chiesa Cattolica Romana”.

Senza il Vaticano II non ci sarebbe stata alcuna base perché i cattolici accettassero il diabolico disorientamento contenuto nel nuovo libro.
Oggi, però, dopo “sessant’anni di cammino comune dei metodisti e dei cattolici” una parte considerevole del clero (a quanto pare incluso Leone XIV) non trova più motivo per lamentarsi del falso ecumenismo, presumibilmente perché è stato benedetto da Giovanni XXIII e dal suo Concilio.

Ecco perché solo i cattolici tradizionali sono perseguitati da Roma – perché coloro che aderiscono a quello che la Chiesa ha sempre insegnato sanno che tutto questo è una assurdità blasfema. In definitiva siamo sulla strada degli stupidi, ci opponiamo alla religione del minimo comune denominatore, attualmente incarnata nella Chiesa sinodale e descritta nel nuovo libro.

Ecco perché è così importante insistere sulla fede cattolica incontaminata. Anche una concessione apparentemente minima - come accettare il falso ecumenismo sulla base che esso ha prosperato fin dal Vaticano II -  paralizza le difese cattoliche contro i nemici della Chiesa.

Per il nuovo libro, i metodisti non sono da biasimare, piuttosto la colpa è degli pseudo-cattolici che dirottano la nostra religione per fare pace con i nemici della Chiesa, visto che dovrebbero saperlo.

Questo recente lavoro di diabolico disorientamento dovrebbe essere un campanello d’allarme per tutti i cattolici seri, perché denuncino senza ambiguità il falso movimento ecumenico che prospera da sessant’anni.

Quei cattolici che si rifiutano di sostenere ciò che la Chiesa ha insegnato prima del Vaticano II, si stanno preparando a schierarsi con Martin Lutero, John Wesley ed Enrico VIII nel Giorno del Giudizio.

Cuore Immacolato di Maria, prega per noi!




 
dicembre 2025
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