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| Notizie dal Seminario San Luigi Maria Grignion de Montfort Riprese dal Bollettino del
Seminario del dicembre 2025
![]() La Vergine della Pietà (Avignone - Francia) Editoriale di Mons. Jean-Michel Faure
Lo scorso 4 novembre, il mondo intero ha potuto leggere, con stupore e indignazione, il testo pubblicato dal cardinale Victor Manuel Fernandez, Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, con l’approvazione del Papa. Il documento, intitolato Mater Populi fidelis, è una «Nota dottrinale su alcuni titoli mariani che si riferiscono alla cooperazione di Maria all’opera della salvezza». Questo testo, col falso pretesto di non sminuire la funzione di Salvatore di Nostro Signore Gesù Cristo, insegna che «l’uso del titolo di “Corredentrice” per definire la cooperazione di Maria è sempre inopportuno», e che «una particolare prudenza si impone nell’applicazione a Maria il titolo “Mediatrice”». «Il 7 ottobre 2025, festa del santissimo Rosario, il Sommo Pontefice Leone XIV ha approvato la presente Nota, deliberata nel corso della sessione ordinaria di questo Dicastero, in data 26 marzo 2025, e ne ha ordinato la pubblicazione». Lo scandalo è enorme. Ricordiamo che il Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede ricopre uno dei posti più importanti del Vaticano dopo il cardinale Segretario di Stato. Noi abbiamo così le due massime autorità della Chiesa cattolica in materia dottrinale che al cospetto del mondo schiaffeggiano la nostra Santa Madre, col falso pretesto di rispettare suo Figlio e con lo scopo dell’ecumenismo, apertamente confessato. Anche se i titoli di Corredentrice e di Mediatrice di tutte le grazie non sono ancora stati definiti dogmaticamente, la detta affermazione del documento va contro la Tradizione: numerosi teologi (dei più seri, come il Padre Garrigou-Lagrange, O.P.) hanno fissato teologicamente questi attributi della Madonna, e anche dei Papi hanno usato questi termini nei loro insegnamenti. Il Papa Pio IX, nella bolla Ineffabilis Deus, dell’8 dicembre 1854, che definisce il dogma dell’Immacolata Concezione, scrive: «Allo stesso modo – come tutti i fedeli
cristiani devono sapere e comprendere pienamente – la Beata Vergine
Maria, fin dal primo istante della sua concezione è stata, per
una grazia e un privilegio particolare di Dio Onnipotente, in vista dei
meriti di Gesù Cristo, Salvatore del genere umano, è
stata preservata immacolata da ogni macchia del peccato originale;
così appare chiaramente a tutti che ella è stata onorata
da Nostro Signore Gesù Cristo, suo unico Figlio, con un
così grande amore ed elevata ad una così eminente
dignità che, unita a Lui con un vincolo indissolubile e
strettissimo, intercede potentemente presso di Lui ed è
mediatrice ed avvocata del mondo intero; poiché grandissima
è la grazia di cui ella gode presso Dio e molto efficaci sono le
sue intercessioni».
Il Papa Leone XIII, nella sua Enciclica Magnae Dei Matris, dell’8 settembre 1892, la quinta delle undici encicliche scritte da lui sul Rosario, scrive: « … Alla sua intercessione noi attribuiamo
i numerosi e insigni doni che abbiamo ricevuti da Dio …».
Il Papa San pio X (1903-1914), nella sua Enciclica Ad diem illum, del 2 febbraio 1904, scrive: «la conseguenza di questa comunione di
sentimenti e di sofferenze tra Maria e Gesù è che Maria
“merita molto legittimamente di diventare la riparatrice
dell’umanità decaduta (EADMERI MON., De Excellentia Virg.
Mariæ, c. IX), e pertanto la dispensatrice di tutti i tesori che
Gesù ci ha acquisiti con la Sua Morte e il Suo Sangue (…) a
causa di questa condivisione di dolori e di angosce, già
menzionate, tra la Madre e il Figlio, fu dato a questa augusta Vergine
«di essere col suo unico Figlio la potentissima mediatrice e
avvocata del mondo intero» (Pio IX, bolla Ineffabilis)».
Tuttavia, poiché Maria supera tutti in santità e in
unione con Gesù Cristo e poiché fu associata da
Gesù Cristo all’opera della redenzione, ella merita per noi de
congruo, secondo il linguaggio dei teologi, quello che Gesù
Cristo merita per noi de condigno; ed è la suprema ministra
della dispensazione delle grazie dall’inizio alla fine della storia
della salvezza».
Notiamo infine che Papa Benedetto XV concesse nel 1921 a tutte le diocesi del Belgio e a tutte le diocesi che l’avrebbero richiesto un Officio ed una Messa proprii in onore di Maria Mediatrice di tutte le grazie, per il 31 maggio. Non è fuori luogo ricordare qui che Dio ha voluto la devozione al Cuore Immacolato di Maria per riparare giustamente le bestemmie contro la Madonna… Nella sua lettera indirizzata a Padre Gonçalves, il 4 gennaio 1936, suor Lucia, a proposito della devozione al Cuore Immacolato di Maria, scriveva: «Si tratta (…) di implorare il perdono e la misericordia
a favore della anime che bestemmiano contro la Madonna, perché
la divina misericordia non perdona queste anime senza una riparazione…
E nella sua conversazione con Padre Augustin Fuentes, il 26 dicembre 1957, suor Lucia ha aggiunto: «Ricordiamoci che Gesù Cristo
è un buon Figlio e non permette che noi si offenda e si
disprezzi la Sua santissima Madre».
Nel nostro caso, gli attacchi vengono dai due più alti dignitarii della Santa Chiesa, coloro che sono incaricati soprattutto di difendere l’ortodossia della dottrina e l’onore di Nostro Signore e della Madonna. Tutti sanno che l’eruzione del monte Pelée, nella Martinica, nel 1902 si verificò in seguito ad una Via Crucis blasfema; è meno noto che i primi segni importanti dell’eruzione apparvero dopo una processione blasfema contro la Santa Vergine… Non ci si prende giuoco di Dio e ancor meno della Sua Santissima Madre. Miserere nobis Domine ! Preghiamo e facciamo penitenza, come la Vergine di Fatima ci ha ricordato con insistenza. Perché con la sua potente mediazione, la Vergine Corredentrice ravvivi la fede dei suoi figli e ci dia il coraggio di protestare e di riparare. «Un gran segno apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e una corona di dodici stelle sulla sua testa» (Apoc. XII, 1) «Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: ella ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno» (Genesi III, 15). Mons. Freppel (IV parte): I Carmelitani –
Sant’Arbogaste (1850-1852)
![]() Mons. Charles-Emile Freppel Notizia
su Mons. Frappel - inserita da noi
Charles-Emile Freppel (Obernai – Alsazia: 1 giugno 1827 – Anger – Francia: 12 dicembre 1891), Fu ordinato sacerdote nel 1849 e per breve tempo insegnò storia nel seminario di Strasburgo. Dal 1854 fu professore di teologia alla Sorbona. Noto come valente oratore. Nel 1859 fu a Roma, dove Pio IX lo incaricò di collaborare alla promulgazione del dogma dell’infallibilità pontificia. Nel 1870 fu consacrato vescovo di Anger. Durante la guerra franco-tedesca, Freppel organizzò un corpo di sacerdoti per assistere i prigionieri francesi in Germania. Scrisse una articolata protesta all’Imperatore tedesco Guglielmo I contro l’annessione dell’Alsazia-Lorena da parte della Germania. Nel 1880 fu eletto deputato per Brest, posto che mantenne fino alla morte. Dopo la morte di Dupanloup, fu l’unico sacerdote alla Camera dei Deputati, dove fu il principale sostenitore della Chiesa. Scrisse numerosi testi di storia e teologia, che vennero raccolti in trenta volumi. Testo pubblicato nel Bollettino del
Seminario
Noi abbiamo lasciato il professore ventitreenne nel monastero carmelitano di Parigi, dove è diventato il protetto di Padre Lacordaire, che ha lottato per templarlo. Il giovane sacerdote è infatti un pugnace polemista, audace, che cerca gli avversarii e li provoca quand’è il caso, perché si sente capace di sconfiggerli, andando dritto al punto e colpendo con una spada affilata chiunque gli ostacoli la sua strada verso la verità. Da questa cattedra dei Carmelitani, Don Freppel tiene in particolare un corso su Razionalismo e Ragione, in cui dimostra i diritti della ragione e anche i suoi limiti. I suoi saggi della giovinezza ci mostrano già la sua attività intellettuale, la sua passione per il lavoro la sua dialettica serrata, la sua abilità di rivitalizzare soggetti antichi, e una grande erudizione che più tardi farà di lui un maestro della parola e della penna. Il giovane professore, talvolta trova il tempo per ascoltare i bravi oratori dell’Assemblea Nazionale, di cui fornisce ad un amico una caustica descrizione. Su Adolphe Thiers dice anche: «Il demone del Sud
stava per parlare. Io ho sentito quella voce stridula il cui ricordo mi
rimarrà per sempre. Il piccolo nano si è messo sul podio
e l’Assemblea pendeva dalle sue labbra. Che arguzia scintillante di
ironia e finezza! Ci è voluta tutta la sua abilità
infernale per indurre la Montagna a votare con lui contro
Bonaparte».
Egli prosegue con la sua audacia fino a sedersi, indossando una finanziera, sui banchi del Collegio di Francia, dove 1200 studenti (il fiore della società parigina) stanno aspettando gridando «abbasso i Gesuiti!”. L’arrivo di Michelet, venuto a dimostrare loro che «il cristanesimo è una colossale menzogna; non può dare la fraternità finché rifiuta la libertà». Il nostro eroe è così stupito da sentire quest’uomo: “il più stupido e il più banale che abbia mai sentito”, che non può impedirsi di ridere, rischiando di essere riconosciuto… Nell’aprile del 1851, all’età di 24 anni, Don Freppel concepì l’audace progetto di fondare una Rivista di Insegnamento teologico, filosofico, storico e letterario, dedicata alle scienze ecclesiastiche. Nel prospetto, che sicuramente non fu mai pubblicato, egli propose una revisione del programma di insegnamento letterario, perché «Il materialismo pagano, le favole così pericolose della mitologia, ci sembrano occupare una parte troppo ampia nell’istruzione della gioventù cristiana … e siamo convinti che le produzioni del genio cristiano sostituirebbero senza troppo detrimento della conoscenza le opere pagane sterili nel contenuto e pericolose nella forma». Deplorava inoltre che le eccellenti opere dei professori universitari fossero macchiate da infelici pregiudizi che spesso guidavano le loro menti nell’interpretazione dei fatti storici, mentre solo la teologia può fornire la chiave degli eventi, cogliendo il loro rapporto con la fine dell’umanità. Il professore approfittò di questo periodo anche per progredire nell’arte oratoria: fu assiduo nell’ascoltare il Padre Lacordaire, si sforzò di migliorare la sua espressione e di correggere il suo accento alsaziano, esercitandosi nella sua stanza, fino a l punto di disturbare a volte i vicini. Questo esercizio finì per dare dei frutti, perché il suo panegirico di Santa Maria Maddalena fu molto apprezzato dal pubblico. Tuttavia, volendo approfittare dei suoi talenti, Mons. Raess lo chiamò per fondare una scuola secondaria privata a Strasburgo: Sant’Arbogaste. Benché costernato da questa notizia, il sacerdote pese a cuore il suo incarico e il suo zelo superò le difficoltà nel trovare un locale, i mobili, gli allievi, le finanze… Con la sua consueta sicurezza lanciò il suo progetto: «La buona istruzione è per un popolo
garanzia di forza e di salvezza, la cattiva istruzione, è fonte
di sventura e segno di morte. Solo educando bene le nuove generazioni
un paese può mantenere il suo vigore, prevenire il suo declino e
se necessario riprendersi dalla sua caduta. Una educazione grande e
forte può preservare tutto, riparare tutto, salvare tutto. (…)
Non basta che la religione faccia di tanto in tanto una breve
apparizione nell’educazione… essa deve esserne l’anima e la vita, deve
influenzare ogni cosa, l’istruzione come la disciplina. Solo essa fa
della scuola un luogo di verità e di virtù, una scuola di
felicità».
La sua estrema giovinezza talvolta inganna i visitatori e Don Frappel diverte i suoi confratelli descrivendo lo stupore di una parrocchiana per il fatto che questo sacerdote dal volto di adolescente non l’abbia presentata al Direttore. Senza trascurare la sua missione di educatore, il superiore di Sant’Arbogaste approfittò della presenza di dotti professori sacerdoti per fondare in circolo di studi che avviò alla traduzione delle opere tedesche. Pubblicò anche due recensioni di libri in cui, non potendo scrivere con un intento puramente letterario, espresse il suo orrore per i disastri provocati dalla letteratura immorale, dove veniva insultato tutto ciò che era rispettabile, e per l’entusiasmo con cui vengono accolti i romanzi d’appendice osceni nelle case umili e perfino nei salotti… Nonostante il successo del primo anno, Don Freppel entra in disaccordo col suo vescovo per la creazione di una nuova scuola a Colmar, che rischia di indebolire quella di Strasburgo; in seguito egli non nascose il malcontento nell’apprendere che il suo ruolo era di transizione con i Gesuiti, piuttosto che riprendere senza grande entusiasmo il ministero parrocchiale, egli ricevette dal suo vescovo il permesso di recarsi nella Capitale. Su suggerimento di Lacordaire, egli pose la sua candidatura per il posto di cappellano a Sainte-Geneviève. A qualcuno che riteneva che Freppel fosse troppo infatuato di sé, Mons. Raess rispondeva senza rancore: «Sì, egli sa di avere dei talenti: ma se saprete guidarlo otterrete da lui ciò che desiderate, ed io vi assicuro che egli farà onore alla diocesi di Parigi e alla Chiesa». CRONACA DAL SEMINARIO
Martedì 1 luglio Nella festa del
Preziosissimo Sangue, don Alois Brüwilher e Don Franz Failer hanno
festeggiato i loro venticinque ani di sacerdozio, conferito loro da
Mons. Richard Williamson a Zaitzkofen. I nostri oblati, insieme a Don
Renoult e Don Rousseau hanno rappresentato la comunità in questo
giorno di ringraziamento a Beuron (Germania), vicino alla celebre
Abbazia benedettina.
Luglio ![]() Foto di gruppo in Paragay - al centro Mons.
Faure
Dopo una visita in Spagna,
dove ha incontrato diversi sacerdoti, Mons. Faure è partito per
il Paraguay dove è rimasto per quasi due mesi visitando diverse
missioni nel continente sudamericano, e a Ciudad del Este (Paraguay) ha
amministrato la Cresima.
![]() Visita alle Missioni in Asia Il mese successivo, Don Paul
Renoult, da poco ordinato, è partito per l’Asia, dove ha
visitato i fedeli di diversi paesi (Filippine, Malesia…) e incontrato i
confratelli che operano sul posto.
Nella seconda parte del mese
di agosto Don Rousseau ha compiuto un giro in Alsazia e in Europa
centrale: in Ungheria, per onorare il Patrono nazionale: Re Santo
Stefano, in occasione della sua festa (20 agosto); in Romania, in
Slovacchia e in Bulgaria.
Giovedì 24 luglio Stiamo ultimando la
costruzione di un recinto per le nostre galline, che impedirà ad
esse di girovagare nel refettorio quando le porte sono aperte.
Durante le vacanze, i seminaristi non restano con le mani in mano! Mons. Lefebvre voleva che una parte di questo tempo fosse dedicato ad alcuni piccoli apostolati. Così, alcuni hanno contribuito al buon andamento dei ritiri che si sono svolti questa estate a Morannes, altri hanno reso visita a diversi sacerdoti per conoscere gradualmente la loro futura vita sacerdotale. Sabato 13 settembre Con i primi Vespri della
festa dell’Esaltazione della Santa Croce ha inizio il nuovo anno
accadedmico per i nostri cari seminaristi. Con al centro la
spiritualità, abbiamo iniziato il tradizionale ritiro di
rientro, predicato da Don Jean-Baptiste Brocard, e a cui si sono
aggiunti alcuni sacerdoti esterni al Seminario.
Domenica 14 settembre Poco prima del ritiro di
rientro in Seminario, uno dei nostri sacerdoti si è recato a
Southport, nel Regno Unito, per sostituire Don Brendan King, che
solitamente vi svolge il suo ministero.
Mercoledì 24 settembre Abbiamo ricevuto la visita
di Padre Marie-Dominique, eletto Priore del Convento di Avrillé
lo scorso agosto e anche la visita di Padre Augustin-Marie.
Lunedì 29 settembre Nella festa di San Michele,
ci ha fatto visita Padre Bruno accompagnato dalle Suore di Nostra
Signora Corredentrice. Per l’occasione, le Suore hanno eseguito un
canto in onore del Principe della Milizia Celeste.
Ottobre Giro di una quindicina di
giorni nei Balcani: l’itinerario prevedeva poco meno di 3000 chilometri
in auto per servire diversi fedeli sparsi in Bulgaria,
Bosnia-Erzegovina, Croazia e Repubblica Ceca. E’ stata anche
l’occasione per far visita al nostro confratello Don Martin Fuchs nella
sua bella Cappella di Aigen (Austria), Cappella che egli serve fin da
quando ha lasciato la Fraternità San Pio X alla fine del 2013.
![]() Rifacimento del tetto della dependance del Seminario Venerdì 24 ottobre Oggi inizia la prima parte
dei lavori del rifacimento del tetto della nostra dependance: dei
generosi benefattori stanno rimuovendo le vecchie tegole e installano
dei teli di protezione in attesa dell’arrivo dei riparatori.
Domenica 2 novembre Dopo la Messa, la
comunità è partita per un piccolo pellegrinaggio nella
Tourain [Turenna]. Prima di tutto ci siamo diretti a Ile-Bouchard, per
pregare la Vergine Immacolata e affidarLe la nostra piccola opera
sacerdotale. Fortunatamente la giornata era soleggiata, perché
al ritorno dalla nostra passeggiata in città abbiamo avuto una
spiacevole sorpresa: i tergicristalli della nostra auto erano stati
rubati! Al ritorno, ci siamo fermati a Candes-Saint-Martin, dove
abbiamo pregato proprio sul luogo dove San Martino, Apostolo delle
Gallie, ha reso l’anima a Dio.
LAVORI NEI LOCALI DEL SEMINARIO
![]() Il vecchio tetto rifatto Dopo il bollettino dello
scorso luglio, i lavori sono andati un po’ avanti.
Il tetto della dependance, che era in cattivo stato, adesso è rimesso a nuovo. La carpenteria era complessivamente molto ben conservata, ma le lastre di catrame e le tegole erano invecchiate e malmesse. Fortunatamente siamo intervenuti al momento giusto: dei generosi benefattori si sono occupati di assicurare la copertura, questo ci ha permesso di alleggerire le spese. Noi abbiamo la speranza che questa costruzione sarà un giorno la nostra futura Cappella… Inoltre sono in corso i lavori per la lavanderia, diversi artigiani lavorano a turno, ma a volte può volerci del tempo per fare intervenire dei buoni artigiani. Dobbiamo quindi essere pazienti. Ma almeno i lavori sono seriamente iniziati. Sant’Alberto il Grande
sulla Mediazione e la Corredenzione della Vergine ![]() «Maria non è stata scelta da Dio come ministra, ma come associata e come aiuto … La Beata Vergine non è vicaria [di Cristo], ma coadiutrice e associata» «Partecipe del regno, ella che fu partecipe della Passione per il genere umano, quando tutti i ministri e i discepoli erano fuggiti, ella rimase in piedi sotto la Croce e ricevette nel suo cuore le ferite che Cristo ricevette nel suo corpo; fu allora che la spada trafisse la sua anima». «Maria fu la sola a cui fu concesso questo privilegio, cioè la comunicazione della Passione. Perché, come fu aiuto alla Redenzione con la compassione, così divenne Madre di tutti con la nuova creazione». I
luoghi regolari di Messa serviti dai sacerdoti della
Società Sacerdotale degli Apostoli di Gesù e Maria [Retta da Mons. Faure] In Francia: Bourges (almeno una Domenica al
mese) – Contatti: Seminario
Yvelines: Vernouillet (ordinariamente la prima Domenica del mese) – Contatti: Seminario Deux-Sèvres: cappella di Chantemerle, Moncoutant sur Sèvre (due Domeniche al mese) – Contatti: Don Dominique Rousseau (newsletter@havresaintjoseph-tradition.fr) All’estero San Gallo (Svizzera): Messa tutte le
Domeniche e buona parte dei giorni della settimana.
Praga (minimo una Domenica al mese e
nei giorni vicini)
Diverse volte all’anno, i
sacerdoti si recano in Ungheria, Romania, Bulgaria, Bosnia, Ecuador e
Paraguay.
Indirizzo del Seminario: 8, rue du docteur Picard 49640 Morannes-sur-Sarthe - France Posta elettronica del Seminario: sajm.secretariat@gmail.com Tel. : 09 83 59 75 78 – Il mattino: dalle 9 alle 12 . Pomeriggio: dalle 15 alle 18 Per aiutare il Seminario
Assegno bancario all’ordine di AAMF (Association des Amis de Mgr Freppel), da inviare al Seminario. Bonifico bancario all’ordine di AAMF (Association des Amis de Mgr Freppel), da inviare al Seminario. Coordinate bancarie: IBAN : FR76 1790 6000 3296 3760 87 68 694 BIC : AGRIFRPP879 Informazioni sul Seminario
NB: per i recapiti si tengano buoni quelli pubblicati in questa pagina http://www.unavox.it/Segnalazioni_Rete/Aiutare_seminario_Mons_Faure.html |