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DIGIUNO E ASTINENZA ![]() Il cardinal Pietro Palazzini, professore di Teologia morale e di Diritto canonico presso la Pontificia Università Lateranense, nell’Enciclopedia Cattolica (Città del Vaticano, IV vol., 1950, coll. 1589-1599) scrive: «nelle straordinariamente avverse
circostanze prodotte dalla guerra il Supremo legislatore (Pio XII,
Indulto del 19 dicembre 1941, AAS, 33, [1941], p. 516) sentì
paternamente la necessità di alleggerire la legge
dell’astinenza e del digiuno, dando agli Ordinari [Vescovi diocesani],
a modo di Indulto generale, la facoltà di dispensare nel
territorio di propria giurisdizione, mantenendo ferma la legge del
digiuno e astinenza nei due giorni del Mercoledì delle Ceneri e
Venerdì Santo. […].
Recentemente poi (S. Congregazione del Concilio, 28 gennaio 1949), atteso il miglioramento delle circostanze, ha ripristinato in parte la legge dell’astinenza e del digiuno, disponendo che la facoltà concessa agli Ordinari di dispensare venisse limitata nel modo seguente: a) l’astinenza dalle carni
sia osservata in tutti i venerdì dell’anno;
b) l’astinenza e il digiuno siano osservati il Mercoledì delle Ceneri, il Venerdì Santo e le Vigilie dell’Immacolata Concezione e di Natale (AAS, 41 [1949], pp. 32-33» (ibid., col. 1595). Tuttavia papa Pio XII ha consigliato a chi vuole e può di digiunare e astenersi dalle carni come si faceva prima, ossia: a) solo l’astinenza dalle
carni e non il digiuno: tutti i giorni di Quaresima eccetto le
Domeniche;
b) digiuno e astinenza: tutti i venerdì ed i sabati durante la Quaresima; c) digiuno e astinenza: le Quattro Tempora, le vigilie di Natale, Pentecoste, Assunzione, Tutti i Santi, a meno che non cadano di Domenica o nelle feste di precetto, ma senza rendere il consiglio un precetto sotto pena di peccato. Ricapitolando, con Pio XII (1941/1949) 1°) si deve (Precetto obbligatorio
sotto pena di peccato) astenersi dalle carni i venerdì di tutto
l’anno; digiunare e astenersi dalle carni il Mercoledì delle
Ceneri, il Venerdì Santo, la vigilia dell’Immacolata e di
Natale. Nulla di più;
2°) se qualcuno vuole e può fisicamente far di più (Consiglio, che non obbliga sotto pena di peccato) lo faccia liberamente, ma - come ha raccomandato Gesù nel Vangelo - evitando l’ostentazione farisaica (Mt., XVI, 16-18) e di imporre agli altri “pesi difficili da portare” (Mt., XXIII, 4). (torna
su)
marzo 2014 |