Preghiera di riparazione
per le false canonizzazioni di
Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII



Riprendiamo l'iniziativa dei sacerdoti francesi del sito Avec l'Immaculèe






Che fare per riparare all’affronto fatto a Dio con queste canonizzazioni fittizie e massoniche che avranno luogo domani?
Ogni peccato esige una riparazione, e questo è un peccato grave.
Ci sembra che il modo migliore per riparare consista nell’umiliare noi stessi, ad esempio del pubblicano, così che la nostra preghiera sia gradita al Santo dei Santi.

Vangelo secondo San Luca (18, 9-14):

Disse ancora questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri:
«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore. Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell'altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato».

Santa Caterina da Siena, quando vedeva le colpe degli uomini di Chiesa, si prosternava davanti a Dio gemendo dei suoi peccati personali, i quali secondo lei erano la causa del fatto che queste persone non si convertivano. Dio Padre considerava con amore i suoi atti di contrizione. Egli l’ha benedetta e le ha parlato a più riprese. Le Sue parole si possono leggere nel Dialogo della Divina Provvidenza.

Proviamo ad imitare Santa Caterina per attirare le grazie sulla Chiesa, su di noi, su tutta la Resistenza.
A coloro che lo desiderano, proponiamo di recitare il salmo Miserere.

Miserére mei, Deus,
* secúndum magnam misericórdiam tuam.
Et secúndum multitúdinem miseratiónum tuárum,
* dele iniquitátem meam.
Amplius lava me ab iniquitáte mea:
* et a peccato meo munda me.
Quóniam iniquitátem meam ego cognósco:
* et peccatum meum contra me est semper.
Tibi soli peccávi et malum coram te feci:

* ut iustificéris in sermónibus tuis, et vincas cum iudicáris
Ecce enim in iniquitátibus conceptus sum:
* et in peccátis concépit me mater mea.
Ecce enim veritátem dilexísti:
* incérta et occúlta sapiéntiae tuae manifestásti mihi.
Aspérges me hyssópo, et mundábor:
* lavábis me et super nivem dealbábor.
Audítui meo dabis gáudium et laetítiam:
* et exultábunt ossa humiliáta.
Averte fáciem tuam a peccátis meis:
* et omnes iniquitátes meas dele.
Cor mundum crea in me, Deus:
* et spíritum rectum innóva in viscéribus meis.
Ne projícias me a facie tua:
* et spíritum sanctum tuum ne áuferas a me.
Redde mihi laetítiam salutàris tui:
* et spíritu principáli confírma me.
Docébo iníquos vias tuas:
* et ímpii ad te converténtur.
Líbera me de sanguínibus, Deus, Deus salútis méae:
* et exultábit língua mea iustítiam tuam.
Dómine, lábia mea apéries:
* et os meum annuntiábit láudem tuam.
Quóniam si voluísses sacrifícium, dedíssem útique:
* holocáustis non delectáberis.
Sacrifícium Deo spíritus contribulátus:
* cor contrítum, et humiliátum, Deus, non despícies.
Benígne fac, Dómine, in bona voluntáte tua Síon:
* ut aedificéntur muri Jerúsalem.
Tunc acceptábis sacrifícium iustitiae, oblatiónes, et holocáusta:
* tunc impónent super altáre túum vítulos.


Pietà di me, o Dio,
secondo la tua grande misericordia.
E
 nella tua grande bontà

cancella il mio peccato.

Lavami da tutte le mie colpe,

mondami dal mio peccato.
Poiché riconosco la mia colpa,


il mio peccato mi sta sempre dinanzi.


Contro te solo ho peccato, 
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto; 

perciò sei giusto quando parli, 
retto nel tuo giudizio.
Ecco, nella colpa sono stato generato,

nel peccato mi ha concepito mia madre.

Ma tu vuoi la sincerità del cuore

e nell’intimo m’insegni la sapienza.

Purificami con issopo e sarò mondo;

lavami e sarò più bianco della neve.

Fammi sentire gioia e letizia,

esulteranno le ossa che hai spezzato.
Distogli lo sguardo dai miei peccati,

cancella tutte le mie colpe.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,

rinnova in me uno spirito saldo.


Non respingermi dalla tua presenza

e non privarmi del tuo santo spirito.


Rendimi la gioia di essere salvato,

sostieni in me un animo generoso.
Insegnerò agli erranti le tue vie

e i peccatori a te ritorneranno.

Liberami dal sangue, Dio, Dio mia salvezza,


la mia lingua esalterà la tua giustizia.

Signore, apri le mie labbra

e la mia bocca proclami la tua lode;

poiché non gradisci il sacrificio


e se offro olocausti, non li accetti.

Uno spirito contrito è sacrificio a Dio,

un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi.
Nel tuo amore fa grazia a Sion,


rialza le mura di Gerusalemme.

Allora gradirai i sacrifici prescritti,
 l’olocausto e l’intera oblazione,

allora immoleranno vittime sopra il tuo altare.






aprile 2014

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