Francescani dell'Immacolata

denunce, carabinieri e censura

di Marco Tosatti


Articolo pubblicato il 29 luglio 2014 nella rubrica dell'Autore
San Pietro e dintorni


Dagli Stati Uniti ci hanno mandato il testo di una lettera che Francesco Colafemmina, titolare di un blog molto noto e seguito in campo ecclesiale, “Fides et Forma”, racconta la sua storia.
Così presenta il blog l'autore:
filologo saggista e scrittore pugliese con la passione per l’arte e l’architettura sacra. Certo per quell’arte che autenticamente incarna il cattolicesimo e la tradizione della Chiesa. Oggi viviamo in una convulsa società occidentale decadente e smemorata. Viviamo in un mondo dove la bellezza è un semplice guizzo, un momento destinato a svanire, ad esser risucchiato nel magma delle immagini, delle sensazioni, delle emozioni che scolorano il quotidiano in una pellicola già vista, noiosa e ripetitiva.
Il mio obiettivo sin dall’anno di creazione di “Fides et Forma” è stato quello di dar voce a quell’anima antica del cattolicesimo rimasta sepolta sotto le coltri della retorica dell’aggiornamento. Una strana dinamica tendente ad annullare l’identità della Chiesa in una vagamente irenistica idea di modernità e di progresso avevano ridotto anche l’arte e l’architettura sacra a mere larve prive di senso”. 

Quindi un blog di carattere tradizionale. Che ha preso posizione con vigore contro il commissariamento dei Frati Francescani dell'Immacolata, commissariati senza che alcuna accusa specifica sia stata elevata contro di loro, se non quella vaga di “cripto-lefebvrismo”, e con modalità, secondo quanto è apparso sui giornali, ben lontane dalla misericordia proclamata molte volte da papa Francesco.

Ecco la lettera, che abbiamo ricevuto in inglese, e che abbiamo tradotto.

Caro amico, 
Scusa per il ritardo ma la settimana scorsa mi è accaduto qualche cosa di molto triste. Mia moglie è stata convocata dai Carabinieri per essere interrogata. Ora, mia moglie è incinta, ed è stata realmente turbata da questo avviso. Il giorno dopo siamo andati dai Carabinieri, che l’hanno interrogata, e poi mi hanno interrogato. L’interrogatorio si è concentrato su internet e la struttura dei telefoni a casa. Mia moglie è titolare del contratto con la compagnia telefonica e con internet e così avevano bisogno di sentirla.  

Dopo un’ora di interrogatorio e domande assolutamente banali, come “avete un router, avete un antivirus, quanti strumenti avete…” chiesi di sapere perché usassero quella procedura. Mi hanno risposto: “un minuto…” e poi ripresero con una nuova domanda: “Conoscete padre Alfonso Maria Bruno?”. 

In poche parole, questo padre Bruno sembra che abbia aperto una procedura contro di me per diffamazione. E i carabinieri in questo modo molto strano stavano cercando di certificare che gli articoli scritti da me con il mio nome erano realmente scritti da me. Così l’interrogatorio di mia moglie, qualcosa che mi ha fatto venire in mente storie del regime sovietico cambogiano… Dopo tutto non so se sia compito dei carabinieri fare cose del genere. 
 
Non mi è stato permesso leggere il testo della lamentela, ma l’ufficiale è stato così gentile da spiegarmi che padre Bruno ha scritto alcune pagine di denuncia, accusandomi di averlo diffamato “come uomo e religioso” dicendo che era un “traditore”. 
Mi hanno chiesto di confermare che i due articoli di Fides et Forma erano miei. 
 
 
http://fidesetforma.blogspot.it/2013/09/p-alfonso-bruno-neo-segretario-dei-ffi.html 
 
http://fidesetforma.blogspot.it/2013/09/lobby-tradizionalista-o-ipocrisia-degli.html 
 
Ho analizzato comunque con il mio avvocato i due articoli e non c’è niente di sbagliato. Non una parola che possa essere “diffamatoria”. Solo due documenti: una lettera firmata da padre Bruno di lamentela contro la Santa Sede per la visita. E una copia del “Who is” in cui si attesta che il mediatrice.net è il suo sito. 
 
Ho scritto quattro lettere alle autorità vaticane e al Papa.
In Italia, anche se al momento c’è solo un’indagine, il reato di diffamazione è punito con una pena da sei mesi a tre anni di carcere e con multe, anche se alla fine nessuno – eccetto Guareschi – è stato punito con la galera.
Tutto ciò è semplicemente folle”. 


 





luglio 2014

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