Una nuova religione che poco o nulla ha a che fare con quella cattolica
 


di
Alessandro Gnocchi


Articolo pubblicato sul sito Riscossa Cristiana
nella rubrica del martedì “Fuori moda” - La posta di Alessandro Gnocchi

Impaginazione e neretti sono nostri



Ogni martedì Alessandro Gnocchi risponde alle lettere degli amici lettori. Tutti potranno partecipare indirizzando le loro lettere a info@riscossacristiana.it, con oggetto: “la posta di Alessandro Gnocchi”. Chiediamo ai nostri amici lettere brevi, su argomenti che naturalmente siano di comune interesse. Ogni martedì sarà scelta una lettera per una risposta per esteso ed eventualmente si daranno ad altre lettere risposte brevi. Si cercherà, nei limiti del possibile, di dare risposte a tutti.

martedì 5 agosto 2014

è pervenuta in Redazione:
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Caro Gnocchi,
                          ho appena letto della querela che Enzo Bianchi, priore di Bose, minaccia contro Riscossa Cristiana.
Io sono sbalordito e pieno di tristezza. Tra l’altro mi pare che esistesse il divieto per preti o religiosi in genere di agire in giudizio contro fratelli della stessa Chiesa (o mi sbaglio?).
Ho molti anni e purtroppo non ho avuto la fortuna di poter studiare. Ho avuto però la fortuna di imparare il catechismo come si faceva una volta e mi ricordo anche della “vecchia” chiesa cattolica, dove almeno si sentivano dire dai preti le stesse cose, dove i preti che facevano scandalo (ce ne sono sempre stati) venivano puniti e dove non si sentiva mai dire di religiosi che dicessero o facessero cose strane e poi ricorressero ai carabinieri se qualcuno aveva da obiettare. Già non capisco più cosa sia questa chiesa in cui sento tante “novità”, poi mi viene detto che sono pastorali e non dottrinali e già qui inizia a girarmi la testa, perché non so nemmeno la differenza cosa sia. So che il risultato è che quando vado a messa sento dire cose stranissime. Poco tempo fa ho sentito parlare di speciale attenzione per il dolore delle coppie separate e divorziate, ma ai miei tempi si sapeva benissimo che due cristiani sanno che il loro matrimonio è per sempre. Ora questa faccenda dei religiosi che si mettono a fare querele a destra e a sinistra mi dà un’altra mazzata in testa. Ma se ci sono discussioni tra loro non dovrebbero rivolgersi al vescovo?
La ringrazio tanto e le faccio tanti auguri
Enea Maltoni


Caro Maltoni,
lei pone questioni che richiederebbero un discreto scaffale di una libreria per rispondere con cura. Ma, a rigore, si può anche risolvere la questione in modo molto semplice con una domanda che io rivolgo a lei:
se rilegge con attenzione la sua lettera, non le pare di aver descritto una nuova religione che poco o nulla ha a che fare con quella cattolica?

Se la risposta, magari dettata da un mal riposto ottimismo della volontà, è “No”, allora non potrà mai comprendere ciò che sta accadendo, sia negli eventi sia nelle cause. Se, invece, risponde con un doloroso “Sì”, vedrà che, come d’incanto, tutti i tasselli andranno al loro posto senza neppure uno scricchiolio.

Mi rendo conto che, per un cattolico, non possa esserci nulla di più doloroso che constatare come la sua Chiesa sia impunemente invasa da chi propaga un’altra religione. Ma, le pongo un’ulteriore domanda:
dopo millenovecentosessanta anni di onorata vita cristiana, ora abbiamo sotto gli occhi un nuovo rito, una nuova teologia, una nuova filosofia, una nuova morale, una serie di eccetera, eccetera tutti nuovi fiammanti… Non sarebbe più salutare per la nostra povera ragione riassumere tutto sotto il concetto di nuova religione?

Lasci perdere i normalisti che tentano di spiegare che va tutto bene. E lasci perdere coloro che, spesso spinti l’ottimismo della buona volontà, vogliono illudersi di poter dire che Enzo Bianchi sfrutta papa Francesco per i suoi scopi, e poi vengono minacciati di querela (o querelati) esattamente come “Riscossa cristiana” e il suo direttore. Questi signori non hanno capito, o non vogliono capire, che attaccare Enzo Bianchi è come attaccare Bergoglio, il quale non a caso una decina di giorni fa, ha nominato il “priore” di Bose come consultore del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, il dicastero vaticano guidato dall’ecumen-kardinal Kurt Koch. Chi dei due sta sfruttando l’altro? Come si suol dire tra persone ancora agganciate alla realtà: contra facta non valent argumenta.

No caro, Maltoni, non c’è proprio nulla di strano in quanto sta accadendo. Procede tutto secondo il ruolino di marcia. Tutto limpido, ma anche grottesco.

Pensi che il direttore di “Riscossa Crstiana” ha ricevuto la lettera dell’avvocato di Enzo Bianchi nel giorno del Perdono di Assisi. E pensi che, proprio quel giorno, Enzo Bianchi, intervistato sul significato della giornata a proposito della guerra in Medio Oriente pontificava spiegando che, fino a quando ci si ferma a una giustizia retributiva e non  si accede alla logica del perdono non si potranno mai superare i conflitti. Forse se ne è dimenticato nel momento di dare mandato al suo legale per agire contro chi lo critica.

Lei mi chiede anche se vale sempre il divieto per preti o religiosi in genere di agire in giudizio contro fratelli della stessa Chiesa. Ma si è dato la risposta da solo: Enzo Bianchi non è prete e neppure religioso in genere.

Eppure questo non è ancora il punto. L’azione legale di Enzo Bianchi contro Riscossa Cristiana e altri siti che lo hanno criticato, così come quella di Alfonso Bruno, francescano dell’Immacolata che cavalca la ribellione contro padre Manelli, ai danni dell’ineccepibile Francesco Colafemmina, è solo l’inizio di ciò che toccherà a chi si oppone al nuovo corso ecclesiale: il braccio secolare dello stato laico si occuperà di reprimere i cattolici refrattari alla nuova religione.
E così siamo giunti al capovolgimento dell’ordine che vigeva nella Cristianità. Un tempo lo stato confessionale era al servizio della Chiesa nella repressione delle eresie per la salvezza delle anime, ora lo stato laico e ateo si fa complice di chi dentro la Chiesa intende reprimere l’ortodossia per la dannazione delle anime.
È semplicemente cambiato il padrone.

La persecuzione per chi vorrà rimanere cattolico verrà condotta all’interno della Chiesa utilizzando le leggi dello stato, da quelle sull’omofobia in giù, o in su.
Ma su questo torneremo con calma.

Non entro in altri dettagli perché quanto ha scritto Paolo Deotto in questi giorni è più che esaustivo. Mi associo alla proposta di un confronto pubblico.
Facciamolo questo confronto. Magari è la volta buona che, con Enzo Bianchi, si trovi persino qualche parrocchia disposta a far entrare nel suo auditorium persino i tradizionalisti.
Facciamolo questo confronto. All’ultimo sangue, al primo sangue, a mezza cottura, come preferisce il dottor Bianchi, ma facciamolo.

Sarebbe bello che il dottore mostrasse di avere gli attributi e convocasse tutti quei cani rognosi di tradizionalisti che osano attaccarlo. Ci si potrebbe persino a vedere a Bose e sedersi sul banco degli imputati. Ma che il processo sia pubblico. Così l’inquisitore Bianchi potrà spiegare come si concilia tutta quella sua amorevole attenzione per tutto ciò che è diverso, straniero e indifeso con la frequentazione degli studi legali.

Ora che è consultore del Pontificio Consiglio per il dialogo ecumenico, il prior dei priori Bianchi dovrebbe parlare anche con i tradizionalisti, a meno che pensi che non siano cristiani.
Ma, in fondo, caro Maltoni, chi siamo noi per giudicare?

Alessandro Gnocchi

Sia lodato Gesù Cristo




agosto 2014

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